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Il tennis alle Olimpiadi è una barzelletta: Sinner a casa, Berrettini che martella e vince altrove, Musetti che gioca una finale in Croazia la sera prima... E Djokovic, Alcaraz, Nadal e Kalinskaya...

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

28 luglio 2024

Il tennis alle Olimpiadi è una barzelletta: Sinner a casa, Berrettini che martella e vince altrove, Musetti che gioca una finale in Croazia la sera prima... E Djokovic, Alcaraz, Nadal e Kalinskaya...
Olimpiadi dovrebbe voler dire spettacolo, sport senza sosta ma soprattutto al massimo livello che ci tiene incollati allo schermo. Ma si può dire che sia così, almeno per il tennis. A metterlo in dubbio, oltre a molti addetti ai lavori, sono gli atleti stessi, le cui lamentele stanno facendo riflettere su come il torneo sia stato organizzato. Da Rafa Nadal che ha messo in dubbio di scendere in campo nel singolare dopo aver vinto il doppio in coppia con Carlos Alcaraz, passando Novak Djokovic che, dopo aver liquidato un ex giocatore ripescato (suo malgrado) al singolare, trova assurdo che non ci fosse Matteo Berrettini a sostituire Jannik Sinner dopo il suo forfait, fino a Lorenzo Musetti che in meno di 24 ore e una notte insonne si ritrova a giocare una finale (persa a Umago), un doppio con Luciano Darderi e un singolare a Parigi. E, a proposito di ritiri, c’è anche quello di Anna Kalinskaya che…

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Ma siamo sicuri che siamo alle Olimpiadi di Parigi? La domanda sorge spontanea, non tanto per la terribile serata di apertura, in cui, purtroppo, abbiamo visto uno spettacolo osceno, quanto, piuttosto, per come siano organizzati, almeno dal punto di vista del tennis. Dopo il forfait di Jannik Sinner, ingiustamente criticato da chiunque, anticipato in esclusiva da Luca Bottazzi a MOW, e poi commentato da Daniele Bracciali, la situazione sembra poter solo peggiorare. La punta di diamante azzurra sarebbe, in teoria, Lorenzo Musetti, che però ha appena perso il torneo in finale il torneo a Umago contro l'argentino Francisco Cerundolo. Ma vi sembra normale che l’azzurro, dopo aver finito in tarda notte, debba ripresentarsi dopo meno di 24 ore sul campo della kermesse francese? E non dovrà disputare nemmeno una partita, ma ben due. È dovuto, infatti, partire all'alba alla volta di Parigi, dove lo aspettano un singolare contro un non poco insidioso Gael Monfils, e un doppio in coppia con Luciano Darderi. Poi c’è Novak Djokovic che, giustamente, ha polemizzato sul regolamento, cosa che per primi noi abbiamo contestato in ottica dell’assenza di Matteo Berrettini.

Jannik Sinner e il forfait alle Olimpiadi di Parigi
Jannik Sinner e il forfait alle Olimpiadi di Parigi

Il serbo, dopo aver vinto in meno di un’ora contro l’australiano Ebden, un tennista che non gioca più il singolare da due anni, ha detto: “Non capisco queste regole, non mi sembrano logiche. Perché quando qualcuno si ritira dal singolare, deve giocare uno che gioca il doppio? Non mi sembra giusto. C’erano tanti giocatori di singolare che avrebbero potuto prendere quel posto. Probabilmente lui non si è neanche mai allenato in singolare negli ultimi due anni, era ufficialmente ritirato. Non dev’esser stato bello per lui scendere in campo in queste condizioni, ma è andata come è andata. Non capisco e spero che l’Itf rivaluti il regolamento. Anche nel caso di Sinner, Berrettini ora che sta bene fisicamente avrebbe potuto prendere il suo posto”. Già, perché Matteo è reduce da un periodo incredibile, è in ottima forma e continua a inanellare una vittoria dietro l’altra, l’ultima delle quali avvenuta nell'Atp Kitzbuhel, in cui ha letteralmente piegato il francese Gaston in meno di un’ora di gioco vincendo due set e giocando divinamente. Ma il malcontento non è solo italiano, sembra sia generalizzato. Agli azzurri e a Nole, infatti, si accorda anche Rafa Nadal, che dopo aver debuttato alle Olimpiadi nel doppio con Carlos Alcaraz e ottenendo una netta vittoria contro gli argentini González e Molteni, è basito per gli orari e si è lamentato dell'organizzazione.

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È per questo che sta prendendo in considerazione di non giocare domenica 28 luglio il suo match di primo turno in singolare: “Gioco alle due? Mi sembra una follia. Non so se gioco, devo valutarlo con la mia squadra. A volte meno è meglio”. A proposito di ritiri, anche la fidanzata di Sinner, Anna Kalinskaya, che già aveva deciso di rinunciare alle Olimpiadi a causa della non esposizione della bandiera della sua nazionalità, quella russa, che avrebbe comportato che lei giocasse da neutra, ora ha detto no anche al torneo di Wasinghton. Anche lei lo ha comunicato tramite i suoi social: “Mi dispiace saltare il torneo quest'anno. Purtroppo, non ho ancora recuperato dal mio infortunio e spero di rivedervi tutti presto”. Forse la tonsillite di Jannik è contagiosa o, forse, è ancora presente il problema che aveva già a Wimbledon al braccio e al collo, che non le aveva consentito di giocare con regolarità in terra francese. Se questo evento è cominciato male, almeno speriamo possa regalarci qualche momento di alto sport oltre a giustificatissime polemiche…

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