Che fai, non vai a Cremona per sentirsi lassù anche quando la MotoGP non c’è? Ecco, la conversazione tra Davide Tardozzi e Mauro Grassilli ci piace immaginarla così, con i due manager di Ducati che, probabilmente ormai assuefatti al gradino più alto del podio, hanno deciso di presentarsi nel box Ducati pure nel week end della Superbike in Italia. Decisione azzeccatissima ovviamente, visto che la Ducati sul gradino più alto del podio c’è salita veramente. Anzi, a ritirare il trofeo, a fianco a Nicolò Bulega, c’è andato proprio Mauro Grassilli. Ma con la faccia meno distesa del solito, visto che in Superbike quelli di Borgo Panigale hanno anche gli avversari. O, meglio, ne hanno uno: Toprak Razgatlioglu.

Anche oggi il campione del mondo ha, come si dice con la solita frase fatta, venduto carissima la pelle, ma ha trovato sulla sua strada un Nicolò Bulega che letteralmente disposto a tutto. L’italiano glielo ha fatto capire già nelle prime fasi di Gara1, rispondendo a ogni attacco e provando a mettere le ruote davanti anche dove non si poteva. Sia inteso: niente di antisportivo, ma duello vero. Fino a che è durato. Perché Bulega poi è riuscito a prendere il largo, martellando su tempi da qualifica e mettendo quel gap che ha costretto Toprak a accontentarsi. E a uscirsene così una volta al parco chiuso: “accetto il verdetto, impossibile oggi battere Nicolò, ma è uno stimolo a lavorare ancora e meglio sulla mia moto per riuscirsi domani”.
Sul podio con i due dominatori assoluti di questo 2025 anche Alvaro Bautista, sempre in difficoltà ieri e nella mattinata di oggi, ma comunque capace di piazzare la sua Panigale a ridosso di quelli che fanno un altro mestiere. Primo dei non ufficiali, invece, quell’Andrea Iannone che finalmente sembra aver ritrovato il sorriso dopo il difficile fine settimana di Assen e dopo aver dovuto fare i conti con la necessità di gestire per preservare le gomme e garantirsi un piazzamento voluto e difeso con tutta la tigna di cui è capace. Solo settimo, invece, Danilo Petrucci, che non sembra in grado di replicare il dominio assoluto mostrato proprio a Cremona nella passata stagione.
La festa italiana, però, oggi ha avuto anche un’altra protagonista. Roberta Ponziani, infatti, ha ottenuto la sua prima vittoria nel mondiale femminile, superando all'ultimo giro la compagna di squadra Maria Herrera. "Ho preferito – ha raccontato l’abruzzese - starle dietro fino all’ultimo proprio per non concederle il vantaggio di capire dove avrei potuto spingere di più”. Questo primo successo arriva dopo un podio ottenuto sempre a sul circuito di Cremona nella passata stagione, ma grazie a un incidente che aveva messo fuori gioco molte avversarie. “Ora la vittoria p stata proprio mia – ha aggiunto la Ponziani - ho provato a vedere dove frenava Maria per tutta la gara, così da capire dove e come avrei potuto attaccarla. Se riuscirò a lavorare meglio nelle qualifiche potrò togliermi altre soddisfazioni in questo mondiale”.
Una soddisfazione sicuramente enorme è stata, per lei come per Bulega e Manzi (che ha vinto in Supersport) quella di aver messo i piedi sul gradino più alto del podio davanti agli occhi di ghiaccio di un mito vero: Kevin Schwantz. La leggenda americana, infatti, è da giorni in Italia dove ha partecipato nello scorso fine settimana all’evento di Eicma a Misano e dove parteciperà, nel prossimo a quello di Suzuki sempre a Misano. Ma in mezzo che fai, non ci metti una gara? Certo che sì, con Schwantz ospite d’onore, acclamato più dei piloti stessi della Superbike, di questo pazzesco sabato di Cremona.