“In vacanza? Ma quale vacanza? Anzi, io in vacanza ci sto da una vita oppure no, perché quando fai qualcosa che ti piace e ti appassiona è sempre vacanza. Però in questi giorni, con il motomondiale fermo, in spiaggia ci vanno i piloti, per i manager invece sono esattamente le settimane in cui si rivedono i vari accordi con i vari sponsor”. A Carlo Pernat le interviste non bisogna neanche chiederle. Lo chiami, domandando e se è in vacanza e quando potrai disturbarlo per due chiacchiere e lui risponde subito così. Cotto e mangiato, come si dice in una di quelle frasi fatte che sui giornali non stanno mai bene.
Quindi stai lavorando più del solito?
Cerco di sudare il meno possibile, però sì, ci sono delle questioni da risolvere prima di agosto e quindi mi sto occupando di questo ora che non sono in giro al seguito del motomondiale.
Le pause di metà anno, però, servono anche per tracciare un bilancio. Se chiedessimo le pagelle a Carlo Pernat chi sarebbero i promossi a pieni voti?
Il dieci e lode se lo meritano in due: Pecco Bagnaia e Jorge Martin. Stanno facendo qualcosa di incredibile e sono perfetti sopra la Desmosedici. E poi sai che ti dico, un altro dieci lo do a Marc Marquez, ma il voto in questo caso non è figlio solo dei risultati che ha ottenuto in pista. Questo qua ha lasciato la Honda dopo tanti anni, accettando di finire in una squadra privata con un progetto in testa studiato nel dettaglio e l’ha realizzato praticamente tutto. Io a uno che arriva dove vuole arrivare non riesco a non dare dieci. Tra l’altro penso che dovrà rinunciare anche a un bel po’ di grana per via di sponsor che non potranno seguirlo in Ducati e credo che questo basti a dimostrare quanto è determinato a salire sulla Ducati rossa. Che gli vogliamo dire?
Tu, però sei tra quelli che hanno criticato la scelta…
Non certo dal punto di vista di Marquez. L’ho criticata dal punto di vista di Ducati, che poi non è una critica nel senso che la reputo sbagliata. E’ stato solo un prendere atto che a Borgo Panigale hanno un po’ sconfessato la politica dei giovani, perdendo, di fatto, tre piloti forti e una squadra. Però sono scelte e non è che si può essere in disaccordo con la scelta di prendere un otto volte campione del mondo.
Marc Marquez vincerà ancora?
Non è più il Marc Marquez di una volta: qualcosina l’ha perso. Ma penso che quel qualcosina non sia abbastanza per escluderlo dai giochi. Lo rivedremo sul podio e forse pure in cima alla classifica mondiale.
Tornando ai promossi e ai bocciati, Carlo Pernat a chi rifila il votaccio più basso?
Alla Honda, mi sembra logico rifilarlo alla Honda. Anche Yamaha in crisi, ma lì vedi che qualcosa si muove, che, come si dice, sbracciano per tornare a nuotare. In Honda sembra regni la confusione più assoluta e ormai cominciano a essere davvero tanti anni che c’è questa situazione. Il motomondiale ha bisogno della Honda e serve davvero una rivoluzione che li riporti a lottare con gli altri. Anche perché adesso, con le concessioni, l’opportunità di mettersi in pari c’è davvero.
Altri bocciati?
Mi dispiace dirlo e non vorrei essere frainteso, però mi viene da dire Marco Bezzecchi, perché tra tutti è quello che ha disatteso di più le aspettative dopo le belle cose fatte vedere lo scorso anno. C’è da precisare che ha tutte le attenuanti possibili, perché comunque la Desmosedici 2023 è una moto molto particolare e le nuove gomme hanno mandato in crisi tanti piloti. Sicuramente anche tutto quello che è successo sul mercato gli avrà inevitabilmente generato un po’ di stress, ma ora che anche il suo futuro è certo penso che riuscirà a riprendersi. Già al Sachsenring s’è visto un altro Bez.
A proposito di Sachsenring, che ci dici?
Dico che Bagnaia fa paura. Ma paura davvero. E dico che Jorge Martin ha commesso un errore che ci sta tutto, ma che gli è costato uno zero pericoloso in questo momento della stagione. Penso che quando ha visto che Pecco gli era arrivato a mezzo secondo abbia dato un ulteriore strappetto e che quello strappetto è stato fatale.
Ha voluto strafare?
Forse non è il verbo giusto. Sapeva che in quella pista poteva fare bene e ha cercato il bottino grosso, rimanendo a mani vuote. Di sicuro anche quello che è successo con Ducati ha un suo peso perché, al netto di tutto, Martin è quello che ci ha rimesso di più visto che si aspettava di guidare la Ducati rossa e che probabilmente la meritava pure.
Enea Bastianini?
Enea è in un ottimo momento di forma. Le sue rimonte fanno bene allo spettacolo e penso che in Dorna siano pure tutti contenti, però vorrei vederlo partire davanti una volta perché secondo me il mondiale non è mica chiuso. Succede sempre qualcosa o in qualifica o con sfortune varie e Enea si ritrova puntualmente a dover rincorrere sempre. Se sistema questo aspetto sarà sicuramente nella lotta. Magari non metterà pensiero a Pecco, visto quanto sta andando forte, ma il terzo posto con Marc Marquez se lo gioca tutto. Poi arriverà la nuova avventura con KTM
Dove ritroverà anche Alberto Giribuola…
Sì, Pigiamino sarà il suo ingegnere e non avrà altri ruoli, confermo questa notizia. In KTM stanno cambiando molte cose anche negli assetti delle squadre.
Ci sai dire, quindi, la vera ragione della separazione con Fabiano Sterlacchini?
Non so se c’è un’altra vera ragione, ma credo che lì sia stata una questione di organizzazione familiare da parte di Fabiano. Per quanto ne so, KTM voleva che fosse presenza fissa in Austria, ma lui non poteva garantire questo tipo di impegno. Non credo ci sia altro dietro di non raccontato o da tenere nascosto.
Per quanto riguarda il mercato piloti, invece, cosa c’è da raccontare ancora?
Le selle disponibili cominciano a essere poche, ma secondo me prima di completare la griglia del 2025 passerà ancora molto tempo.
Perché?
Perché molte trattative del mercato che resta sono sicuramente in dirittura di arrivo, ma penso che Pramac si terrà una sella libera. Secondo me Campinoti vorrà provarci davvero con Andrea Iannone, soprattutto se Ducati in Superbike rinnoverà il contratto di Alvaro Bautista nella squadra ufficiale. Non so, dopo tanti anni, quanto si può essere competitivi risalendo su una MotoGP, però conosco abbastanza bene Andrea da dire che se ce ne è uno che può dimostrare il contrario, quel qualcuno è proprio Andrea. Solo che organizzare un test con un pilota che è sotto contratto con un’altra casa non è una cosa semplicissima proprio da un punto di vista delle questioni da mettere nero su bianco e quindi credo che ci vorrà tempo. Questo significa che una sella di Pramac potrebbe restare libera fino all’ultimo e, in caso, andare nelle mani di qualche giovane pilota che piace molto a Yamaha se non si dovessero concretizzare le cose con Iannone.
E l’altra sella di Pramac?
Io sono quasi certo che sarà di Miguel Oliveira. Non ho informazioni sicure al riguardo, diciamo che è una mia sensazione, ma sto in questo mondo da abbastanza tempo per, come si dice, annusare l’aria quando l’arrosto è già bello e cotto e solo da impiattare.
In Trackhouse Aprilia, quindi, chi andrà secondo te?
Raul Fernandez resta lì. Mi risulta che sia un pallino di Massimo Rivola e che, anche se dicono di no, il grande capo abbia già detto che vorrebbe dargli una seconda opportunità nella squadra satellite di Aprilia. I suoi risultati sono in crescita e comunque il talento di quel ragazzo non è in discussione, quindi penso che Rivola c’abbia visto anche giusto. Per l’altra sella l’unico a piedi, al momento, è Jack Miller e sicuramente staranno parlando, ma potrebbe accadere anche che scelgano di puntare su Joe Roberts tirandolo su dalla Moto2. E’ americano, il team è americano e Liberty Media, che diventerà padrona di tutta la baracca, è americana. Insomma, si completa un po’ il quadro.
Tra tutti i piloti dell’attuale MotoGP quello che rischia più di tutti di restare a piedi secondo te è Jack Miller?
Dopo Augusto Fernandez, che non credo troverà ancora spazio in MotoGP, temo proprio che a rischiare grosso sia Miller
E Franco Morbidelli?
Secondo me Franco finirà nel Team Pertamina Enduro VR46. Ha un grande legame con la VR46, è stato il primo pilota dell’Academy dopo Marco Simoncelli e Valentino Rossi lo vorrà nella sua squadra. Non è solo questione di legame forte, amicizia o benevolenza, ma anche sportiva. Morbidelli è un vicecampione del mondo della MotoGP, un campione del mondo della Moto2 e prima di buttarlo via uno come Valentino Rossi, a cui di certo non c’è da insegnare nulla nel saper riconoscere chi ha talento davvero e chi no, vorrà dargli una opportunità. Alla fine Fermin Aldeguer a mio avviso andrà in Gresini e le cose si sistemeranno così. Poi se Morbidelli nel team VR46 avrà o no la moto ufficiale non lo so, però sai che ti dico: l’ultima volta che Morbidelli ha corso con la stessa moto dell’anno prima c’è mancato niente che vincesse un mondiale. Che poi sono convinto che l’anno prossimo, con le case così impegnate a mettere a punto i prototipi nuovi del 2027, le moto della stagione 2025 non saranno troppo diverse da quelle del 2026. E’ inevitabile che, sapendo che sarà l’ultimo anno, cambierà pochissimo e non ci saranno grosse rivoluzioni, anche in un’ottica di contenimento dei costi.
Secondo te, quindi, alla fine le Desmosedici GP 25 saranno solo tre?
Non lo so, magari di questo staranno ancora parlando, ma starebbe un po’ nella logica: otto Ducati in pista di cui quattro ufficiali, sei Ducati in pista di cui tre ufficiali.
Dai per scontato che la 2025 la guiderà Di Giannantonio?
E’ quello che dicono tutti e che mi pare abbiano lasciato intendere anche i diretti interessati
Ti risulta che per Di Giannantonio si sia speso particolarmente Gigi Dall’Igna? Sembra che sia un pilota che gli piace molto…
Gigi Dall’Igna è innamorato di un pilota solo: Marc Marquez. Consentimi questa battuta. Per altri può avere una cotta, ma è innamorato solo di Marquez. Non farla passare, però, come una polemica, la mia è una battuta. Tornando seri, invece, credo che il Diggia possa essere un pilota che effettivamente piace in maniera particolare a Gigi perché ha dimostrato di essere uno che lavora sodo, uno molto attento ai dati, che ascolta tanto e che mette i ragionamenti davanti all’istinto. Il classico pilota, dai che piace agli ingegneri perché fa un lavoro che è utile anche per loro. Tra l’altro che gli vogliamo dire a Di Giannantonio: è cresciuto tantissimo e è oggettivamente un gran bel pilota adesso, direi che l’opportunità se la merita. Piuttosto penso che il Diggia in VR46 e su una GP 25 possa non essere la migliore delle notizie per Marc Marquez.
Perché?
Perché se guardiamo lo stile di guida, l’approccio al lavoro nel box e le caratteristiche del pilota, pur con le dovute proporzioni, Fabio Di Giannantonio è molto più simile a Pecco Bagnaia, con quella guida pulita e bilanciata, che a Marc Marquez. Quindi se Diggia avrà la stessa moto degli ufficiali, ci saranno due piloti che daranno riferimenti simili e remeranno in una direzione per lo sviluppo e uno in un’altra direzione. Sia inteso, non credo che sarà un gran problema, perché penso che Ducati adesso sia prontissima a portare avanti lo sviluppo di una moto su due direzioni diverse, accontentando comunque tutti, ma è pur sempre un aspetto da tenere in considerazione.
Tornando a bomba sul mercato, giusto per sintetizzare nella maniera più schematica possibile, Carlo pernat che line up prevede per il 2025?
L’ho più o meno già detto, ma andiamo secchi e vediamo di quanto sbaglierò: in Aprilia sono al completo con Martin, Bezzecchi, Fernandez e uno tra Miller e Roberts; in KTM con Acosta, Bastianini, Binder e Vinales; in Honda con Marini, Mir che alla fine resterà lì, Zarco e Nakagami che alla fine sarà confermato visto che Ai Ogura non vuole la MotoGP con HRC; Ducati con Bagnaia, Marquez, Di Giannantonio e Morbidelli in VR46 e Alex Marquez con Fermin Aldeguer in Gresini. La grande incognita alla fine è solo Yamaha, che avrà di sicuro Quartararo e Rins su sponda Monster Energy, e Miguel Oliveira in Pramac, insieme a uno tra Andrea Iannone oppure Garcia o Lopez dalla Moto2.