Su Marc Marquez s’è sentito di tutto e, dopo il 2015, anche epiteti decisamente fuori luogo e lontani dallo sport e dai suoi valori. Solo a Carlo Pernat, però, poteva saltare in mente di dare al 93 del “carciofaro”. Sia inteso, niente di offensivo e, anzi, un complimento da parte del manager genovese verso l’otto volte campione del mondo neo acquisto di Ducati. Perché, anche se ammettiamo che proprio non lo sapevamo, “carciofaro” è inteso come vero amante e esperto di carciofi che non si fa problemi a scartare quasi tutto pur di gustare solo il cuore del carciofo.
Metafora a parte, Carlo Pernat ha probabilmente anche svelato una grande verità. E cioè che Marc Marquez è, paradossalmente, anche la scelta più economica per Ducati. Qualcosa di molto simile ce l’aveva detto anche in una chiacchierata telefonica di qualche giorno fa, spiegando “non che Marquez si è accontentato di poco, ma che un conto è pagare due soli piloti più un giovanissimo e un altro conto è pagare lo stipendio di almeno quattro piloti e gestire anche otto moto”. E’, probabilmente, la chiave più concreta di una operazione che ha portato Ducati a rimettere in discussione tutta la politica portata avanti in questi anni. Al di là del fatto, chiaramente, che Marc Marquez non è certo un ripiego e che comunque a Borgo Panigale dall’anno prossimo avranno nel box undici titoli mondiali. “E’ stata una strategia di Ducati – ha concluso Pernat – Ci sta e con le nuove moto dal 2027 molto del budget delle case andrà ai nuovi prototipi: i budget non sono illimitati. Si sono tolti una marea di ingaggi e sono soldi che poi vanno nella programmazione del 2027 anche perché Ducati ha fatto altri investimenti importanti, tipo quello sul motocross. Sono convinto che tante decisioni abbiano dietro anche motivazioni di questo tipo”.
Parole, le sue, che riprendono quelle scambiate qualche giorno prima nella solita chiacchierata con MOW e in cui Pernat era però sembrato più polemico nei confronti della stessa Ducati: "La politica dei giovani è un po' stata sconfessata, però è vero anche che Marc Marquez non è uno qualsiasi. Nelle corse sono cambiate tante cose, ma ce ne è una che non cambia mai: chi vince ha ragione. Quindi se Ducati vincerà avrà avuto ragione, se invece le cose andranno diversamente vorrà dire che la scelta sarà stata sbagliata". Non è, da parte del manager genovese, un contraddire se stesso, ma semplicemente un andare più a fondo rispetto a una decisione che verosimilmente non è stata solo sportiva e basata sul mero confronto tra piloti.
La “questione denaro” ha influito. E verosimilmente influirà anche su Marc Marquez. Le cifre che guadagnerà in Ducati non sono note, ma sembra si sia accontentato di una somma lontanissima da quella faraonica che si metteva in tasca con la Honda. Lo stesso Guido Meda, nel collegamento con Carlo Pernat, s’è anche chiesto se Marquez dovrà pure rinunciare a qualche sponsor. Il riferimento principale è a RedBull, visto che Ducati è sponsorizzata da Monster, ma ci sono altri marchi da sempre vicini a Marquez che probabilmente non saranno compatibili con quelli vicini a Ducati, come avevamo già raccontato su MOW alcune settimane fa, quando ancora non era stata ufficializzata la scelta. “Adesso i problemi ce li avrà Marquez – ha proseguito Pernat a Sky – Ha fatto, come si dice a Roma, il carciofaro, ciò rimanere con la parte in fondo del carciofo da mangiare con l’olio. E’ una metafora, ma quella parte in fondo da mangiare con l’olio è la parte più buona di tutte”. Un modo per dire che Marquez, pur di vincere, è disposto a scartare molto, lasciando sul suo piatto solo ciò che gli interessa davvero e che davvero gli garantisce l’unico gusto che vuole assaggiare ancora. Al di là dei soldi degli sponsor, visto che probabilmente quelli che ha già gli basteranno per una vita e pure per una eventuale vita oltre la vita.
Verità, dunque, confezionate alla maniera di Carlo Pernat, tra analisi realistiche e siparietti, con il manager genovese che sembra avere un consiglio anche per la VR46: “Io Fabio Di Giannantonio lo terrei, è un ottimo pilota e sta dimostrando di non essere un semplice gregario. Penso che con lui e un Franco Morbidelli il Team Pertamina Enduro VR46 possa mettere insieme una gran bella squadra, magari con Fermin Aldeguer in Gresini, ma vedremo cosa succederà”. Il futuro secondo Pernat è infatti tutto da scrivere non solo per la squadra di Valentino Rossi, ma anche per gli altri, con il manager genovese che aveva parlato con MOW prima ancora dell'annuncio di Pramac e Yamaha, spiegando che quasi tutte le prossime mosse di mercato sarebbero dipese, appunto, dalla decisione di Campinoti: "Ad oggi mi viene da dire che vedo davvero poche possibilità per i giovani piloti della Moto2 di trovare spazio nella prossima MotoGP. Con la mossa Marquez e tutti imovimenti che si sono innescati penso che anche Joe Roberts, che fino a poco tempo fa davano per certo in Aprilia Trackhouse, potrebbe non avere più tante certezze".