Succede di tutto nella Sprint Race di Miami, con un fortunato Lando Norris che conquista la vittoria davanti a Oscar Piastri e Lewis Hamilton, che nonostante una SF-25 in grande difficoltà pesca il jolly e sale sul podio. Un delirio, perché dopo la partenza con pista bagnata le condizioni vanno via via migliorando, costringendo i piloti a fermarsi ai box per montare le slick. E se il primo è stato Sir Lewis, sorprendendo tutti, l’ultimo a entrare è proprio Lando Norris: sembrava un errore, con l’inglese destinato a finire alle spalle del compagno di squadra, ma la fortuna gioca la sua parte ed ecco il colpo di scena che gli vale la vittoria. Alonso e Lawson si toccano, con l’Aston Martin dello spagnolo che finisce in barriera: entra la Safety Car, e mentre tutti in pista sono costretti a rallentare, Norris ne approfitta prendendosi la prima posizione e poi la vittoria.

Una fortuna che invece non ha visto, nemmeno per un po’, Kimi Antonelli, che dopo la straordinaria pole position conquistata in qualifica Sprint deve accontentarsi di una deludente settima posizione. A pesare sulla sua gara, dopo che già allo start era stato portato largo da Oscar Piastri, è una follia della Red Bull in corsia box, che rispedisce Verstappen in pista proprio quando stava transitando la Mercedes dell’italiano. Il risultato? Max è sorpreso e finisce per colpire la W16 di Kimi, impedendogli di fermarsi e costringendolo a uscire dai box per poi rientrare ed effettuare la sosta il giro successivo. Un disastro che vale a Verstappen dieci secondi di penalità, inutili dal momento che nel contatto la Red Bull dell’olandese aveva già riportato dei danni.
Il primo colpo di scena però arriva ancor prima che tutti si schierassero in griglia, con Charles Leclerc a muro con la sua SF-25. Il monegasco è vittima di aquaplaning nel corso del giro di uscita dai box, sotto la pioggia battente che sin dalle prime ore del pomeriggio ha bagnato il tracciato e con una gomma intermedia poco adatta alle condizioni della pista. In pieno rettilineo la sua Ferrari va dritta, impattando pesantemente la barriera esterna e rompendo la sospensione posteriore. Nessuna possibilità di disputare la gara, in attesa di capire se i danni riportati non pregiudichino anche la sua presenza in qualifica. Una volta schierati in griglia invece, la pioggia diminuisce e si prova a partire, ma senza successo: le condizioni non lo permettono, come testimoniato dalle parole via radio di Oscar Piastri “La visibilità peggiore vista in vita mia” e di Kimi Antonelli “Dietro la Safety Car non riesco a vedere nulla”. E proprio mentre Kimi parlava con Bono, Peter Bonnington, Max Verstappen rischiava di finire fuori gara come Leclerc, bloccando e andando lungo in staccata di Curva-17.
Una volta migliorate le condizioni la Fia opta per una partenza da fermo. Oscar Piastri scatta meglio di tutti, e in curva uno c’è quasi il contatto con Antonelli che scende in quarta posizione. Un episodio al limite, perché l’australiano è sì affiancato alla Mercedes W16 numero 12 in staccata di Curva-1, ma con una traiettoria molto larga, finendo per portare fuori pista Antonelli. È polemica, ma nessuna sanzione viene inflitta. Giro dopo giro la pista sembra asciugarsi, con i piloti che cercano a tutti i costi il bagnato. A otto tornate dal termine la lotta che non ti aspetti, perché la Ferrari non va e Lewis Hamilton, in quelle che da sempre sono anche le sue condizioni, deve difendersi dagli attacchi della Williams di Alex Albon. Al 12esimo giro però il pit stop a sorpresa, perché Sir Lewis è il primo a rientrare e scendere in pista con le slick, tentando una scommessa che al termine della gara paga, eccome.

Nei due giri successivi regna il caos, fino all’episodio che di fatto decide il risultato finale alla bandiera a scacchi. Alle spalle del terzetto formato da Norris, Piastri ed Hamilton c’è la Mercedes di George Russell, poi l’Aston Martin di Lance Stroll e la Red Bull di Yuki Tsunoda. Dopo le tante penalità inflotte settimo sale Kimi Antonelli, mentre ottavo, e ulitmo a prendere punti, è Pierre Gasly. Penalizzato dopo la gara Albon, quarto al traguardo, così come Liam Lawson e Oliver Bearman, originariamente settimo e ottavo alla bandiera a scacchi.
