Il 2025 di Carlos Alcaraz rischia di diventare una stagione complicatissima. Niente Madrid, e ora si guarda con crescente preoccupazione anche al torneo di Roma. Per il giovane fenomeno spagnolo, il forfait è ormai ufficiale: la Caja Mágica quest’anno dovrà fare a meno della sua stella di casa. E le notizie che arrivano dai media iberici, con Marca a guidare il coro, non sono rassicuranti nemmeno sul fronte Internazionali d’Italia. Ma cos’ha davvero Carlitos? E quanto è seria questa tegola che rischia di ridisegnare le gerarchie in vista del Roland Garros? Tutto è iniziato nella finale di Barcellona, contro Holger Rune, quando il muscolo adduttore della coscia destra ha cominciato a dare segnali preoccupanti. Nel secondo set, Alcaraz ha chiesto un medical time-out, ha provato a stringere i denti, ma la partita è sfuggita di mano in due set. La sensazione, fin da subito, è stata chiara: non il solito fastidio, ma un allarme che ha coinvolto staff, medici e tifosi. Nei giorni successivi lo spagnolo ha provato a rassicurare tutti: “Fisicamente mi sento bene. Ho fatto degli esami e vedremo cosa diranno i risultati. Sono abituato a giocare con disagio; spero di potermi godere Madrid”.

Ma è arrivata la conferma: allenamento annullato, poi la comunicazione del forfait attraverso una conferenza stampa fissata in fretta e furia. Alcaraz, che avrebbe dovuto iniziare il suo torneo da seconda testa di serie contro Bergs o Nishioka, ha dovuto arrendersi al verdetto della risonanza magnetica: adduttore ko, niente Madrid, e ora anche Roma è in forte dubbio. “Ora si concentrerà sul suo recupero in preparazione del grande evento al Roland Garros”, hanno spiegato i media spagnoli, sottolineando come lo staff non abbia alcuna intenzione di forzare i tempi. Non si tratta solo di una battuta d’arresto sportiva, ma anche di un colpo pesante per la classifica Atp: Alcaraz era chiamato a difendere i punti dei trionfi consecutivi nelle ultime due edizioni di Madrid, ma il ritiro gli costerà almeno 200 punti, e la pressione di Alexander Zverev per la seconda posizione mondiale si fa sentire ogni giorno di più. Il rischio è quello di arrivare a Parigi non solo senza ritmo partita, ma anche con una nuova gerarchia alle spalle.

Sul piano clinico, l’infortunio agli adduttori è tra i più insidiosi per chi vive di scatti, recuperi e cambi di direzione. Tempi di recupero? Tutto dipenderà dall’esito degli esami e dalla risposta ai primi giorni di terapia, ma lo scenario più prudente impone cautela. Per questo, nessuno si sbilancia sul rientro già a Roma: meglio perdere un torneo in più che compromettere l’intera stagione. Nel frattempo, il circuito prende atto: il Madrid Open perde il suo protagonista più atteso, e Roma rischia di non vedere la sfida con Sinner, che proprio nella capitale dovrebbe sancire il suo grande ritorno. Un incrocio che avrebbe avuto il sapore della finale anticipata e che ora resta in forse. Come reagirà Alcaraz? Saprà ritrovare la forma in tempo per l’assalto al Roland Garros? E quanto inciderà questo stop forzato sulle sue ambizioni nella stagione dei grandi tornei?