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Chi è il Marc Marquez di Portimão? Ce lo dice (in anticipo) Guido Meda con Fabio Caressa [VIDEO]

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

1 aprile 2023

Chi è il Marc Marquez di Portimão? Ce lo dice (in anticipo) Guido Meda con Fabio Caressa [VIDEO]
Di Marc Marquez in queste settimane si è detto di tutto: si è parlato della penalità (per qualcuno troppo leggera), del suo stato psicofisico e anche di un errore grossolano della FIM. Probabilmente la verità, con largo anticipo, l’ha detta Guido Meda sul canale YouTube di Fabio Caressa

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Che arrivi in pista o meno, la narrazione della MotoGP è monopolizzata da Marc Marquez, il che non è poi  così strano strano se consideriamo il suo approccio alle corse. Il GP del Portogallo non ha fatto eccezioni, anche se più che per i risultati in pista (pole, podio nella sprint, passo gara rispetto ai test) per il clamoroso incidente che ha coinvolto Jorge Martín e Miguel Oliveira al terzo giro nella gara della domenica.

La vicenda ha scatenato polemiche in ogni direzione, a partire dai tifosi portoghesi che l’hanno fischiato come non accadeva dal 2015. C’è stata poi una querelle con la Federazione, che per un vizio di forma - la FIM ha comminato una sanzione consistente in due long lap penalty in Argentina, dove però Marquez non correrà - si è assicurata l’ennesima brutta figura nei confronti dello sport e degli appassionati: quando hanno ritrattato le parole scelte per infliggere la penalità, scrivendo “al prossimo GP” al posto di “GP d’Argentina”, Honda si è opposta e ora (giustamente) ci ci sono buone probabilità che Marquez ripartirà ad Austin senza sanzioni.

A questo si è aggiunta una larga, larghissima polemica sulla dinamica dell’incidente, da chi sostiene che Marc abbia perso forza nel polso - ma sembra improbabile viste le prestazioni nel resto del weekend e durante i test - a chi, addirittura, consiglia un test anti-doping allo spagnolo. In un mondo fatto di cose complicatissime, precise ed esatte come lo è quello delle corse a volte diventa difficile accettare verità semplici, ma nel caso di Marc Marquez è proprio lì che bisognerebbe andare a cercare. Per capire l’incidente di Portimão prima ancora che accadesse, per esempio, si può ascoltare una lunga intervista di Fabio Caressa a Guido Meda, che “Al buio e tutto d’intuito” racconta, sul canale YouTube dell’amico prima dell’inizio del campionato, il temperamento del Marquez pilota.

Meda parla di ‘banalità’, ma ora che le moto hanno cominciato a correre sul serio il discorso non è così scontato: “A parte i tanti rivali che hanno cercato di mettersi sul suo cammino, oltre a Valentino e tutte le polemiche, ne ha uno un po’ più spesso degli altri che è sé stesso. Lui ha la tendenza ad andare un po’ oltre il limite, ma non delle proprie capacità. Del logico, del razionale. Ha l’approccio del matto, il matto duro. È il primo pilota della storia che io conosca ad utilizzare la caduta come assaggio del limite. Lui imposta la curva, fa perdere aderenza alla moto e va così forte da cadere. Poi appoggia il gomito e il ginocchio, la raddrizza e lì memorizza a che velocità stava e che sensazioni aveva nelle mani. A quel punto ha capito dov’è il limite. Ma tu ti butti per terra per capire dov’è il limite? È una cosa un po’ strana”.

Questo è Marc Marquez, è sempre stato così e non serviva il GP del Portogallo per capire il suo approccio alle competizioni. Certo è che ogni tanto è facile scordarselo. Semmai dopo il Portogallo abbiamo una risposta alla domanda che Meda si pone di seguito: “Resta il problema, e non va dimenticato, che se casca per terra e sbatte la testa ha la tendenza ad avere gli occhi che vanno fuori asse, quindi a vedere doppio. Sarà frenato da questi timori, o magari da una moto che come l’anno scorso non funzionava?”. Ecco, la risposta chiaramente è no.

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