Il campionato mondiale piloti e costruttori del 2022 di Formula 1 è già stato assegnato, con la vittoria conquistata con larghissimo anticipo di Max Verstappen e della sua Red Bull. Anche la questione budget cap, che ha tenuto banco tra media e social per settimane, si è ormai chiusa con il patteggiamento tra FIA e Red Bull e il pagamento di una multa di 7 milioni di sterline. Non ci sono grandi novità in termini di mercato piloti, considerando che il grande scoop della stagione si è consumato durante la pausa estiva con il caso Oscar Piastri e le notivie, dentro e fuori dal circus, a questo punto della stagione non sono molte.
A partire dal venerdì Messico che ha dato il via al weekend di gara all'Autodromo Hermanos Rodríguez c'è una sola grande notizia che sta facendo discutere: quella del boicottaggio di Max Verstappen e di Red Bull ai danni dell'emittente Sky Sport. L'ex pilota Jos Verstappen, padre di Max, secondo le indiscrezioni emerse durante il weekend di gara avrebbe imposto al figlio campione del mondo di non rilasciare più interviste all'emittente Sky Sport, a partire da Sky Sport UK e - per estensione - anche a Sky Sport Italia e Germania. Il motivo sarebbe semplice: a papà Jos non sono andate giù alcune pesanti dichiarazioni rilasciate da Ted Kravitz, commentatore della squadra inglese che segue il circus, che avrebbe parlato ti "titolo mondiale del 2021 non meritato" per il campione olandese. Una decisione che è stata poi approvata anche da Chris Horner e da tutta la Red Bull, che hanno porto il veto dalle interviste con Sky. Il boicottaggio dovrebbe terminare in Brasile perché, sempre secondo le indiscrezioni del paddock, le due parti avrebbero trovato un punto di accordo ma a patto, ovviamente, che Sky Sport UK smetta di fare allusioni ai titoli "non meritati" del campione olandese.
Ok, ma chi è Ted Kravitz, il commentatore che ha dato via a tutto questo caos? Kravitz è un giornalista inglese classe 1974, nato a Hammersmith a Londra. Ha sempre avuto la passione per il giornalismo e la conduzione e proprio per questo già dai tempi dell'università ha iniziato a lavorare in radio e fare esperienze nel mondo della comunicazione. Dopo la laurea si è formato come giornalista presso l'ufficio londinese di CBS News prima di lavorare per le stazioni radio locali nel sud-ovest dell'Inghilterra come giornalista sportivo e di notizie. È quindi tornato a Londra per lavorare per 95.8 Capital FM, nel loro programma di notizie vincitore del Sony Award, The Way It Is. Kravitz ha lavorato con ITV da quando hanno iniziato a seguire la Formula 1 nel 1997, prima come produttore e poi dal 2002 come giornalista in pit-lane, fino a ricoprire il ruolo di commentatore di gara, in seguito al ritiro di Murray Walker. Kravitz ha continuato il suo ruolo in pit-lane, al fianco di Lee McKenzie quando la copertura della Formula 1 è passata alla BBC nel 2009, ed è rimasto in questa posizione fino alla fine del 2011.
Il giornalista festeggia proprio quest'anno i dieci anni in lavoro a Sky Sport UK, emittente a cui si è unito nel dicembre del 2011 per iniziare a seguire il circus della Formula 1 a partire dal 2012 al fianco di Martin Brundle e altri giornalisti e commentatori precedentemente legati alla BBC, che deteneva i diritti della F1 prima dell'approdo di Sky. La sua esperienza in Formula 1 vanta quindi ben 25 anni di lavoro in pista e 10 con la squadra di Sky Sport, una posizione che lo ha reso uno dei volti più amati per i tifosi inglesi della massima serie del motorsport, che adorano il suo linguaggio chiaro, il modo in cui riesce a semplificare tecnicismi e regole della Formula 1 e anche il suo rapporto con piloti e team principal: un sistema fondamentale per "umanizzare" i personaggi di questo sport.
La polemica nata da Jos Verstappen e da Red Bull che lo ha colpito ha visto molti tifosi prendere proprio le parti di Kravitz, applaudendolo e acclamandolo nel corso del weekend messicano ma anche addirittura aprendo una petizione online per dargli sostegno e salvaguardare il suo ruolo a Sky. Lo stesso collega Martin Brundle, ex pilota di Formula 1, ha espresso la propria solidarietà a Kravitz in questi giorni complessi che, con ogni probabilità, si concluderanno in Brasile dopo un solo weekend di boicottaggio da parte di Red Bull.