Il proverbio dice che quando piove diluvia. Nessuno invece parla mai del contrario che è altrettanto vero, che poi è ciò che sta accadendo in questa MotoGP: quando le cose cominciano ad andare bene, potrebbe anche andare tutto bene. Spettacolo in pista, spettacolo fuori. Oltre misura. Questa MotoGP è esagerata, nel pieno di un circolo virtuoso che porta appassionati, ascolti e interesse a ogni corsa, come è testimone l’afflusso di tifosi in costante aumento in circuito.
Ducati non è più sola perché Aprilia arriva e KTM non è da meno, merito specialmente del nuovo golden boy del motociclismo, Pedro Acosta. A giocare per il titolo ci sono almeno cinque piloti diversi e il mercato corre impazzito come una formica messa sotto una lente d’ingrandimento ad agosto. La prossima decisione, di cui si parla da settimane - se non addirittura mesi - è sul pilota che andrà ad affiancare Francesco Bagnaia nel team ufficiale Ducati. A un’analisi superficiale pare ci andrà Jorge Martín, poi però vedi gli indici di gradimento dei piloti e la lancetta si sposta su Marc Marquez. A guardare con più attenzione ancora, nemmeno Enea Bastianini è veramente fuori dalle discussioni. Che, per altro, potrebbero essere già state prese, almeno internamente. Fatto sta che con la Formula 1 a Imola nel 30° anniversario dalla morte di Ayrton Senna, Ducati ha colto l’occasione per presentare una Monster dedicata al fuoriclasse brasiliano. 341 esemplari di un giallo acceso, a riprendere i colori di Ayrton e quelli del suo paese, il tutto alla presenza dell’A.d. Claudio Domenicali, a cui Daniele Sparisci ha fatto qualche domanda per il Corriere della Sera. E l’ha fatta sul mercato Ducati in MotoGP: “È una situazione complessa nel senso buono”, ha risposto Domenicali.
“Il lavoro che abbiamo fatto nel passato sui piloti ha prodotto tanti talenti. E adesso anche Marquez, in sella a una nostra moto, è tornato: ha tolto i dubbi a chi pensava che non lo avremmo mai più visto in forma come prima degli incidenti. Qualsiasi scelta faremo attirerà critiche, ma va fatta. Non andremo per le lunghe per rispetto dei piloti coinvolti. È una decisio quasi impossibile per certi versi: difficile per Jorge Martin fare meglio di ciò che ha fatto, Marc sta crescendo in modo straordinario. Enea Bastianini non è avanti nei punti ma a Le Mans ha fatto una corsa formidabile finendo a 2” dal vincitore nonostante una penalità”. Proprio quando la legge sulla par condicio sembra aver preso il sopravvento anche in MotoGP, Domenicali aggiunge un dettaglio: “La competizione interna è uno stimolo per migliorare anche le moto, in passato siamo andati verso altre dinamiche prendendo un primo e un secondo pilota, ma non ha pagato. Avere due piloti competitivi aiuta a mantenere il livello alto. Oggi stiamo vedendo il miglior Pecco, il miglior Jorge, il miglior Marc e il miglior Enea”.
Roba di poco conto? Non esattamente. Di certo, l’idea di “aiutare Bagnaia” affidandogli un compagno di squadra amico, se così si può dire - come fu fatto con Andrea Dovizioso affiancandogli Danilo Petrucci - non sembra più un’opzione.