Si trattiene il fiato, un attimo di spavento, ma stavolta sembra proprio che non ci sia da preoccuparsi. Visti i precedenti quando si legge di "caduta in allenamento" per Marc Marquez il pensiero corre inesorabilmente a quanto accaduto recentemente e che ha costretto il campione spagnolo a tre anni di calvario. Non stavolta però.
Ma andiamo con ordine: Marc, in compagnia del fratello Alex, si stava allenando in una sessione di flat track sul circuito di Alcarras, assieme al pilota brasiliano di Moto2 Diogo Moreira, quando l'otto volte campione del mondo è caduto sbattendo in maniera piuttosto violenta. La sessione di allenamento in vista del prossimo impegno della MotoGP a Barcellona sul circuito del Montmelò si è così concluso per verificare le condizioni di Marc che, per fortuna, non risultano tali da compromettere la partecipazione al prossimo GP. Alla fine è lo stesso Marc che, su Instagram, tranquillizza i suoi fan dichiarando che non ha riportato conseguenze se non un'abrasione sul gomito sinistro.
Tutto bene quindi, ma come sempre quando si parla di Marc e di cadute il pensiero corre ai problemi legati sia al braccio che alla diplopia. Quest'ultima, cioè la visione sdoppiata di cui Marc soffre dal 2011, si era acuita proprio a seguito di una caduta nel corso di un allenamento su una moto da cross.
Il flat track, da questo punto di vista, è senza dubbio meno pericolo del cross ed è un ottimo allenamento che aiuta i piloti ad accrescere la loro capacità nel gestire la moto in situazione di scarsa aderenza e che, negli anni ottanta, veniva utilizzata dai piloti americani proprio per allenarsi. Nel cross i recenti incidenti di Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso hanno mostrato la sua maggiore pericolosità e, visti i trascorsi di Marc, molto meglio evitare.