Il problema della Yamaha è la potenza o no? Per anni s’è creduto che il problema fosse proprio la potenza e l’incapacità di essere veloci quanto gli altri, con solo Valentino Rossi che predicava l’opposto. Adesso, però, anche Cal Crutchlow, che nel frattempo è diventato proprio il collaudatore della Yamaha, sembra essersi convinto che il Dottore avesse ragione. E persino Fabio Quartararo inizia a avere qualche dubbio, dopo aver chiesto più velocità per una stagione intera: “La M1 non è più la moto di una volta, adesso richiede un grande sforzo al pilota”. Parole, quelle del francese, che fanno perfettamente il paio proprio con quelle dette dal collaudatore inglese.
“Penso che la Yamaha dovrebbe tornare indietro e non costringerti a essere un pilota aggressivo – ha spiegato Crutchlow – Questa è la realtà se vogliamo essere onesti. Fabio e Franco hanno dovuto diventare più aggressivi perché la moto ormai va guidata così. E questa non è la filosofia di Yamaha. Dobbiamo rendere la moto più fluida, più tranquilla. Sarà importante lavorare su questo per la prossima M1 e così tutta la moto migliorerà. In fondo la M1 è sempre stata la moto più lenta, ma poi era in assoluto la migliore su quasi tutto il resto. Ora stanno cercando di renderla più veloce in rettilineo, quindi è più difficile da guidare. Penso che la Yamaha debba recuperare la sua filosofia in qualche modo". Parole, quelle dell’inglese, che non lasciano spazio a interpretazioni e che sembrano anche spiegare quali siano state le reali difficoltà di Franco Morbidelli, al di là dell’infortunio e della necessità di ritrovare la migliore condizione fisica dopo l’intervento chirurgico alla gamba.
E’ anche vero, però, che a chiedere più potenza e più velocità di punta è sempre stato, prima di tutti, proprio Fabio Quartararo e anche l’essere ricorsi alla consulenza di Marmorini per sviluppare il nuovo motore lascia intendere che ormai sia quella la strada intrapresa dagli ingegneri di Iwata. Di lavoro da fare ce ne è tanto e per Cal Crutchlow un contributo importante dovrà arrivare proprio da Franco Morbidelli, perché, come dice sempre anche Carlo Pernat, il vero valore di una moto si vede dai risultati del secondo pilota. “Morbidelli è un pilota tranquillo e fortissimo – ha concluso il collaudatore inglese - Spero che il prossimo anno gli vada meglio. Ha avuto una stagione difficile, ma questo non significa che non possa tornare sui livelli del 2020, quando ha combattuto per il titolo mondiale. La nuova moto è molto buona in termini di velocità di punta, ma dobbiamo lavorare sul resto delle cose per il prossimo anno, e poi andare a Sepang per i test invernali nella migliore forma possibile, sia noi piloti, sia la moto".