Marc Marquez in MotoGP sta per mettersi in tasca tutti i record possibili? Sì, ma in Superbike Toprak Razgatlioglu gli fa da alterego (in attesa di sfidarlo in pista l’anno prossimo) e adesso che le derivate di serie arrivano a Magny Cours c’è un altro record su cui il turco potrebbe mettere la firma. E significherebbe pure ipotecare seriamente un altro titolo mondiale nonostante una Ducati e un Nicolò Bulega che le hanno provate tutte e che in qualche circostanza sono stati anche decisamente sfortunati. Occhio però, perché per il turco Magny Cours è sì il circuito delle grandi gioie, ma pure quello di uno dei più grandi spaventi di tutta la sua carriera.

Otto vittorie lì non sono un dettaglio: c’è la prima affermazione in Superbike del 2019, ci sono successi replicati in Superpole Race e domeniche indimenticabili. E ci sarebbe potuta essere una nona o una decima già in tasca, se non fosse per un verde pizzicato in Superpole Race nel 2021. A guardare i numeri, la posta in palio a Magny Cours è enorme: due vittorie qui porterebbero Toprak in una dimensione quasi unica, con tre circuiti in cui tocca la doppia cifra, un traguardo che nel WorldSBK moderno parla di dominatori assoluti e che varrebbe una uscita di scena dalle derivate di serie in grandissimo stile e, quindi, anche una consacrazione totale. Ma non è solo la statistica a rendere intrigante questo weekend: ci sono anche i fantasmi del 2024, la caduta durante le prove che trasformò la festa in incubo, con botta violenta contro il muro e conseguente stop che gli tolse Magny Cours e il successivo round di Cremona. Un episodio che ha lasciato il segno e che ora diventa carburante: andare a dimenticare il brutto ricordo, rimettere la storia a posto e magari aggiungere un tassello alla leggenda personale. Toprak arriva con la consapevolezza di chi sa che la stagione è cambiata dopo un avvio complicato e poi la striscia impressionante di undici vittorie in dodici manche.

Contro di lui, Nicolò Bulega non ci pensa nemmeno a giocare "solo" il ruolo dell'unico che ha provato a tenere testa. Il romagnolo ha dimostrato testa, ritmo e la capacità di sfruttare ogni minima occasione (basta guardare il recupero in classifica dopo l’assenza di Toprak lo scorso anno). Ora i punti da recuperare sono 26 e la strada è quello che è: serviranno scelte aggressive, cuore in spalla e non pochi rischi. Bulega è consapevole che Magny Cours è terreno di scontro, che la pista francese può premiare coraggio e precisione e che ogni singola manche potrebbe decidere la stagione. Anche perché, sul fronte avversari, c’è il vuoto assoluto.
A mettere ulteriore pepe nel piatto ci hanno pensato, tra l’altro, i test di Aragon: due giorni che hanno raccontato più di qualche indicazione tecnica e di ritmo. Toprak ha piazzato il miglior crono (1’48”598), confermando che è l’uomo da battere, ma dietro ci si è messa la Ducati,di Sam Lowes. Con Bulega “solo” terzo. L’italiano ha anche avuto l’occasione di portare in pista la nuova Panigale V4R 2026.
