Un post dal lettino della fisioterapia, poi un video nella vasca di potenziamento. Lorenzo Musetti ha scelto di condividere sui social il percorso di recupero dall’infortunio muscolare che lo ha costretto al ritiro nella semifinale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz, dopo appena due game del quarto set. “Caricamento in corso”, ha scritto: vuole esserci per l’erba. Ma la corsa è tutta in salita. Oggi è il giorno degli esami decisivi: il numero 6 del mondo si sottoporrà ai controlli strumentali che chiariranno se potrà tornare in campo già al torneo del Queen’s (16-22 giugno), o se dovrà puntare direttamente su Wimbledon. Il primo esame effettuato il giorno dopo la partita non aveva dato risposte utili: l’edema alla coscia sinistra non era ancora riassorbito. Quello di oggi, invece, dovrebbe sciogliere i dubbi e definire tempi e modalità del rientro.

La partecipazione al Queen’s non è solo una tappa di passaggio. Musetti ci arriverebbe da finalista in carica, con punti pesanti da difendere e la necessità di ritrovare il ritmo partita in vista di Wimbledon. E proprio sull’erba di Londra, lo scorso anno, aveva firmato una delle sue settimane migliori, arrivando fino alla semifinale, dove si era arreso a Novak Djokovic. Un risultato che ha inciso eccome sulla sua classifica e che ha trasformato Wimbledon in un obiettivo. In attesa di capire se tornerà in campo a Londra c’è anche Matteo Berrettini. L’ex finalista dell’edizione 2021 è fermo dal ritiro contro Ruud agli Internazionali di Roma per un problema muscolare agli addominali. Si è cancellato da Stoccarda, ma la condizione sta migliorando. Se gli esami daranno esito positivo, potrebbe chiedere una wild card per Eastbourne o Maiorca, le ultime due occasioni di rodaggio prima dei Championships. Intanto, mentre lui aspetta notizie mediche, arrivano parole di elogio da un nome che ha vissuto la storia recente del tennis: Stan Wawrinka. Il tre volte campione Slam, oggi n. 155 del mondo, ha parlato alla vigilia del suo esordio nel Challenger 125 di Perugia: quando gli è stato chiesto del futuro del rovescio a una mano, ha sottolineato che “a questi livelli non è facile giocarlo, ma non morirà. Ce ne sono di fantastici da vedere come quello di Musetti”.