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COME UN FILM! Quintali di soldi, giri criminali e arresti per il top manager della Formula 1, svanito nel nulla. Ma la storia di Oliver Oakes è (anche) un sintomo del dramma Alpine

  • di Luca Vaccaro Luca Vaccaro

10 maggio 2025

COME UN FILM! Quintali di soldi, giri criminali e arresti per il top manager della Formula 1, svanito nel nulla. Ma la storia di Oliver Oakes è (anche) un sintomo del dramma Alpine
Motivazioni personali, soldi e ambizioni: cosa nascondono le dimissioni di Oliver Oakes dal ruolo di team principal dell’Alpine? Un passo indietro che tanto ha fatto discutere, sopratutto dopo l’arresto del fratello William, direttore insieme ad Oliver di Hitech Racing, squadra protagonista nelle formule propedeutiche, dietro cui ci sarebbe anche l’ombra di un altro volto noto in Formula 1. Chi ne fa le spese è Alpine, che cambia ancora e sembra destinata a non diventare mai “grande”

di Luca Vaccaro Luca Vaccaro

Le dimissioni, la fuga a Dubai e l’arresto del fratello. Da ormai tre giorni il nome di Oliver Oakes si è preso i riflettori della Formula 1, e a poco a poco che il tempo passa parrebbero sempre più chiare le motivazioni dietro l’addio a sorpresa all’Alpine, di cui era diventato team principal a metà della scorsa stagione. Una storia fatta di ambizione e non solo, perché nei giorni scorsi, nella zona di Silverstone park, stando a quanto riportato dal The Telegraph William Oakes, fratello di Oliver, è stato arrestato con l’accusa di trasferimento di beni illeciti, oltre ad essere in possesso di una grande quantità di denaro contante.

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Fratello sì, ma anche socio, perché proprio William attualmente ricopre il ruolo di direttore del team Hitech, squadra impegnata a tutto tondo nel panorama delle formule propedeutiche e fondata proprio da Oliver, nel 2015. Sarebbero queste dunque le motivazioni che avrebbero spinto l’inglese a fare un passo indietro, seppur in un primo momento si era ipotizzato che tutto fosse dovuto a presunti contrasti interni alla squadra, con Oakes da una parte e Flavio Briatore dall’altra. I due avevano prontamente smentito, e adesso, le “motivazioni personali” menzionate prima dalla squadra francese e poi dallo stesso Oakes sembrerebbero confermate. Resta però un giallo, perché stando sempre al quotidiano inglese, all’indomani del GP di Miami Oakes sarebbe volato a Dubai, e da quel momento di lui non si ha più alcuna traccia. Una fuga? Difficile dirlo con certezza, ma certo è che dietro un semplice passo indietro si celerebbero motivazioni ben più grosse. Una vicenda che potrebbe coinvolgere anche un altro volto noto al paddock della Formula 1, l’oligarca russo Dmitry Mazepin, padre di Nikita, che fino a nove giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina (nel 2022) ricopriva il ruolo di azionista di maggioranza proprio del team Hitech. 

Nikita Mazepin Dmitry Mazepin Vladimir Putin
Dmitry e Nikita Mazepin a colloquio con il presidente russo Vladimir Putin

Subito dopo l’imposizione delle sanzioni internazionali contro i russi però, la squadra tornò nelle mani di Oakes, in un movimento giudicato sospetto da Liam Byrne, deputato laburista, che sottolineò come l’inglese non acquistò nessuna delle azioni del magnate russo (pari al 75%), perché queste furono trasferite gratuitamente. È ancora una volta il denaro il protagonista della storia, perché secondo Byrne “C'è un chiaro rischio che gli oligarchi stiano utilizzando dei prestanome per continuare a esercitare influenza economica attraverso terzi”. Non è un segreto che Hitech abbia cercato in tutti i modi di entrare in Formula 1 (persino attraverso l’acquisto di Alpine), sopratutto sotto la spinta di Mazepin, che in passato aveva tentato di acquisire prima l’ex Force India, finita poi nelle mani di Lawrence Stroll, e poi la Haas. La FIA però non ha mai concesso il via libera e, dopo l’inizio della guerra, il progetto è tramontato. 

Flavio Briatore Oliver Oakes Alpine
Flavio Briatore, diventato il nuovo team principal Alpine, con Oliver Oakes, 2025.

Ad oggi però, oltre ad Oakes (la cui posizione rimane sconosciuta) chi ne fa le spese è l’Alpine, vittima dell’ennesima ristrutturazione forzata. Con effetto immediato Flavio Briatore ha assunto il ruolo di team principal, il settimo in nove anni, a conferma della grande instabilità dovuta affrontare sin dal ritorno in Formula  1 del 2016, allora come Renault. Uno scenario a cui si aggiungono anche le proteste dovute gestire nella factory di Viry-Chatillon dopo l’annuncio del passaggio alle Power Unit Mercedes a partire dal 2026, cessando di fatto di essere un costruttore, oltre alla tanto discussa gestione piloti, con Jack Doohan appiedato dopo sole cinque gare a favore di Franco Colapinto, che avrà altrettante gare per meritare una riconferma. Un cantiere aperto, per una squadra che, nonostante le grandi ambizioni dichiarate, stenta a diventare “grande”.

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