Jannik Sinner non è apparso in forma a Cincinnati e, purtroppo, lo ha mostrato in maniera chiara nella gara di semifinale dell’Atp 1000 contro Alexander Zverev. Molti si sono chiesti e su chiedono che cosa abbia il tennista numero uno del mondo, visti i chiari segnali di un malessere fisico, dettato dalle smorfie, dal continuo toccarsi la parte inferiore del corpo (in particolare la zona dell’articolazione tra busto e gamba) e da alcuni errori non propriamente usuali, oltre che da un’andatura più caracollante e zoppicante del solito. C’è il rischio di una ricaduta dell’infortunio che lo aveva costretto a un precedente stop? O la ricaduta c’è già stata?
Quello che si notato è che l’altoatesino si “palpava” molto spesso all’altezza dell’anca, e il rischio di un ripresentarsi del problema, purtroppo, qualora si trattasse di un fatto cronico, c’è. Ne avevamo parlato con il professor Zasa, che su MOW aveva spiegato esattamente quali potessero essere i rischi per Jannik, con lo spettro di Andy Murray sempre presente, che fa paura ai tifosi e amanti del tennis. Jannik ha infatti fatto diversi esercizi di allungamento in campo e ha sbagliato alcuni colpi semplici, soprattutto di rovescio che, se fosse in ottima forma, non avrebbe sbagliato, con apparenti difficoltà di mobilità. Era stato lui stesso a parlare di stanchezza sia fisica che mentale, e proprio Daniele Bracciali su MOW ha detto che Zverev era l’avversario peggiore per l’italiano in questo momento. A conti fatti, quindi, che cosa può avere? Tra l’anca, il periodo non semplice a causa di una tonsillite e di un sistema immunitario debilitato ci mostrano un’immagine dell’atleta che no, non solo non ci piace, ma ci preoccupa, nonostante comunque grazie al cuore, alla testa e alla tecnica sia arrivata la vittoria dopo oltre tre ore di battaglia.
Nell'intervista a caldo Jannik non ha risposto a una domanda specifica sull'anca, dicendo genericamente di dover migliorare la condizione fisica ma di essere contento per il risultato, a prescindere dalla finale.