L’annuncio di Jannik Sinner sulla sua assenza agli Internazionali d’Italia di Roma per il problema all’anca ha gelato l’ambiente. Non sono poche le persone che hanno pensato immediatamente alla carriera e al percorso di Andy Murray, la cui scalata è stata frenata proprio per problemi alla medesima articolazione. Non è rimasto sorpreso Luca Bottazzi, che aveva previsto tutto ciò in un’intervista a MOW, tanto quanto Daniele Bracciali, che si era detto molto preoccupato. Ma che analogia c’è tra i due casi? E ci sono stati episodi simili anche in MotoGP? Ci potrebbe essere una similitudine con il calvario (per altri ma ricorrenti problemi fisici) di Marc Marquez? Lo abbiamo chiesto al luminare Michele Zasa, direttore sanitario della Clinica Mobile ed "erede" del dottor Claudio Costa, e a un suo strettissimo collaboratore, esperto di anca, Alberto Fioruzzi.
Professor Zasa, che cosa pensa dell’infortunio di Jannik Sinner?
Lui stesso ha preferito non entrare nei dettagli. Però da quello che ha detto si è capito che è qualcosa di serio, anche se non sappiamo i dettagli da un punto di vista tecnico di quale sia l'infortunio. È verosimile, tenendo presente il tipo di sport che fa e considerando che non ha subito traumi da quello che sappiamo, che possa essere un problema da sovraccarico, legato ai tessuti molli, le strutture che circondano l'articolazione dell'anca. Potrebbe essere anche un problema di usura e di iniziale artrosi dell'anca. Questo lo possiamo solo ipotizzare.
Un'artrosi così precoce potrebbe precludere una carriera lunga?
Potenzialmente sì, ma non siamo neanche sicuri che sia quella. Magari è solo un'infiammazione dell'articolazione e non una vera e propria artrosi avanzata.
Che paragone si può fare con il mondo della MotoGP?
Lì è diverso, perché in moto abbiamo avuto delle situazioni in cui ci sono state delle problematiche legate all'anca e al bacino, ma sono sempre state delle problematiche legate a cadute, a traumi, a contusioni. Vuoi associate a fratture in alcuni casi, in altri casi non si erano magari evidenziate fratture radiograficamente, ma c'era una sintomatologia clinica importante a seguito della contusione. Poi, andando a fare approfondimenti, in particolare con una risonanza magnetica, si era andati a verificare che c'era comunque un edema osseo, che è una risposta di difesa dell'osso legata a del liquido che travasa all'interno dell'osso e che è particolarmente invalidante. Fa molto male l'edema osseo, sia a livello del bacino, che di altre ossa. Questo aveva costretto alcuni piloti che avevano subito delle contusioni all'anca a stare fermi.
Miguel Oliveira, Carlos Checa e Giancarlo Falappa hanno avuto problemi all'anca.
Tra loro i traumi più importanti erano stati sicuramente Falappa e Carlos Checa, che avevano avuto vere e proprie fratture. Olivera aveva fatto degli accertamenti, è un infortuno più recente, non c'erano fratture evidenti, però la contusione era stata importante e questo lo aveva obbligato a un periodo di stop. Proprio perché l'osso, di fronte a una contusione, se l'impatto è importante può avere dei versamenti di liquido interni chiamati proprio edema osseo, che fa particolarmente male ed è fastidioso. Bisogna aspettare che regredisca e questo richiede qualche settimana. Però questo è un'altra categoria rispetto a quello che verosimilmente è l'infortuno che deve affrontare Sinner.
Quanto influisce, anche solo per la postura nei due sport, un problema all'anca nel motociclismo piuttosto che nel tennis?
Nella moto è già particolarmente invalidante, perché comunque a livello dell’anca c'è tutta l'articolazione del busto. Il pilota si muove e soprattutto in curva fa i movimenti di lateralità sulla moto lavorando sull'anca. Ci sono alcuni piloti che lavorano di più con l'anca e con gli arti inferiori, altri che, invece, lavorano di più spostando la moto usando maggiormente gli arti superiori, le braccia. Però l'anca è importante in moto e se c'è qualcosa di doloroso è sicuramente invalidante in moto.
Per il tennis?
A livello di tennis ancora di più, perché il tennista deve correre; quindi, poggia sull'anca, corre, ha continui cambi di direzione, ha tutta una serie di movimenti, di accelerazioni e decelerazioni che sono particolarmente invalidanti. Quindi sicuramente l'anca è un elemento importante in tutti gli sport, a maggior ragione nel tennis.
In moto qual è l'infortunio peggiore?
Esclusi i casi più invalidanti che mettono in pericolo di vita o comunque vanno a toccare organi sensibili come la colonna vertebrale, nelle moto forse quelli agli arti superiori. Ma quelli particolarmente invalidanti sono più a livello delle mani. Ci sono degli infortuni più o meno frequenti nel mondo delle moto: anzitutto le fratture e in parte le lussazioni, abbiamo fatto anche degli studi scientifici a riguardo. A livello di zone del corpo colpite in moto viene anzitutto colpito l'arto superiore, in particolar modo la mano e il polso. Seguito dall'arto inferiore, soprattutto piede e caviglia. Poi c'è la clavicola e la regione della spalla, dovendo dare una statistica delle aree più colpite. Ma non vuol dire che se il ginocchio viene colpito, pur essendo molto raro, non sia invalidante: ricordiamo Morbidelli che aveva avuto un infortunio al ginocchio che lo aveva costretto a stare fermo e anche a farsi operare. Comunque ,il caso di Sinner mi permette di fare una riflessione.
Prego.
Fare sport è molto importante, perché ha tutta una serie di benefici sulla salute. Ma dobbiamo essere anche consapevoli che fare sport, soprattutto negli sport professionistici di oggi, comporta dei calendari molto fitti con un sovraccarico, un uso importante del proprio fisico da parte degli atleti. L'atleta professionista subisce una serie di infortuni da overuse, che ne determinano conseguenze anche nel proseguo della loro vita, quando terminano la loro carriera sportiva.
Sta dicendo che si gioca troppo?
Fare sport professionistico a livelli molto alti con un calendario serrato sicuramente mette a rischio a livello di utilizzo e di usura, o comunque di sovraccarico dell'organismo. Ci sono calendari professionistici molto fitti. Questo, per atleti che devono lavorare con il proprio corpo, può sovraccaricare l'organismo e quindi non solo aumentare il rischio di infortunio, ma anche usurare il fisico degli atleti.
Questo riguarda anche le moto?
Nelle moto è diverso. Questo succede in altri sport, come per esempio nel calcio, ma nelle moto gli atleti non devono correre sulle proprie gambe, c'è il mezzo meccanico che viaggia. Questo non vuol dire che l'atleta motociclista non debba avere un'adeguata preparazione atletica, però il problema nel motociclista è più legato ai traumi che ha subito nel corso della carriera. Quindi magari chi è caduto tanto si porta dietro una serie di sequele, che in tarda età possono sfociare anche in dolori legati ad artrosi, in distretti corporei dove magari ha subito degli infortuni. Il motociclista è più a rischio di cadute, di traumi, ed è piuttosto questo che nelle moto li porta a problematiche a fine carriera. Mentre negli atleti di altri sport, come può essere il tennis, più corri, più c'è un rischio di infortunarsi, soprattutto se fai attività in tempi molto ravvicinati e produci un sovraccarico dell'organismo che può portare a tutta una serie di problematiche dell'organismo.
C’è un infortunio che le è rimasto impresso?
Uno degli infortuni in cui sono stato più coinvolto da un punto di vista emotivo e professionale è stato quello di Alex De Angelis che si fece male in Giappone. Finì lì in rianimazione nell’ospedale di riferimento e io rimasi con lui per diversi giorni finché le cose non si sono stabilizzate. Quello fu un infortunio con potenziale pericolo di vita ed ero lì con lui mentre il circus si era spostato verso le tappe successive e il mio staff aveva proseguito, ma io non l’ho voluto lasciare da solo.
Un pilota che cade tanto è Marc Marquez.
Sì, per esempio, ma questo non lo dico io, lo dicono le statistiche. Poi non è detto che cadere tanto implichi che ci si faccia necessariamente male. Noi abbiamo dei weekend di gara bagnati in cui ci sono tante cadute, ma sul bagnato di solito si scivola a bassa velocità. Quindi, mediamente, nei weekend bagnati non ci sono dei traumi molto importanti. Cioè il mondo del trauma motociclistico anzitutto lo distinguerei dal problema di Sinner che pare non legato a trauma e pare di tutt'altro rilievo.
Abbiamo poi chiesto al dott. Alberto Fioruzzi, dirigente medico di primo livello del reparto di chirurgia dell'anca displasica dell'Asst Gaetano Pini, che lavora con il professor Zasa, di inquadrare ulteriormente il problema all’anca di Sinner.
Dottore, Sinner ha addirittura messo in dubbio il Roland Garros: è difficile credere che sia una banale infiammazione, no?
Nel tennis tutto ciò porta alla memoria di Andy Murray. La situazione di Murray era ben conosciuta e i due interventi a cui si è sottoposto erano legati a una patologia ben specifica di cui il primo intervento, quello svolto in Australia, è stato un tentativo di intervento di salvataggio su una situazione già di un'articolazione degenerata. Tant'è che poi, dopo poco tempo, è stato sottoposto a un intervento di protesi di superficie all'anca, anche se non ci sono neanche bollettini medici ufficiali che dichiarino la diagnosi effettiva. Alla fine, quello che si sa è che lui è stato sottoposto a una risonanza magnetica e poi a una Tac all'anca, e non sono state comunicate diagnosi ufficiali dopo questi esami. Quindi sì, è difficile pensare che si tratti di un'infiammazione data da un sovraccarico per i tornei estremamente ravvicinati, piuttosto che, come si era detto, dal cambio di terreno.
Ma è vero che a Murray sbagliarono l'intervento?
No, dire sbagliare è un errore. Però, verosimilmente, la condizione degenerativa era già talmente avanzata che poi, indipendentemente dall'intervento, la degenerazione ha proseguito il suo percorso. Fino a portarlo a una situazione dove l'unica opzione possibile era quella di una chirurgia sostitutiva e quindi non più conservativa. Il problema, tante volte, negli interventi all'anca, soprattutto negli interventi conservativi, dove non si va a sostituire l'articolazione con una protesi totale o una protesi di superficie, sono interventi il cui risultato è strettamente dipendente dalla situazione degenerativa dell'anca. In un tennista professionista a quei livelli e giovane come Murray, i colleghi australiani hanno fatto un tentativo di salvare la sua anca.
Murray però non è più tornato quello di prima.
Ma in quale sport troviamo atleti professionisti che subiscono un intervento di protesizzazione; quindi, di sostituzione dell'articolazione e riescono a tornare ai livelli di prima? A me non vengono in mente, sinceramente. No. Anche se è tornato a dei buoni livelli giocando anche per tanto tempo (e tutt'ora lo fa).
Bottazzi a MOW ha detto che la carriera di Sinner rischia di finire se fosse una coxartrosi, se fosse un problema comunque serio. Anche Daniele Bracciali si è detto molto preoccupato.
Siamo nell'ambito delle supposizioni. Sottoporre un atleta di alto livello a una risonanza e poi a una Tac, fa pensare che ci possa essere qualcosa sia a livello di tessuti molli che a livello osseo. Il suo team lo sta preparando per fine maggio e penso che se un atleta così, di alto livello, numero due al mondo, decide di fermarsi per poi riprendere, vuol dire che avranno fatto con il manager e con il team che lo segue le valutazioni corrette.
Tutti parlano di Madrid, ma lui i primi segnali li aveva dati a Monte Carlo.
Verissimo, lui li aveva dati a Monte Carlo, però ha giocato lo stesso. Il fatto che abbia avuto dei segnali già due settimane prima non è però che possa far pensare a una diagnosi piuttosto che a un'altra. Parlando di anca, Murray è l'unico altro atleta nell'era moderna del tennis che ha avuto dei problemi all'anca. Io lo vedo su tutti i quotidiani. Quando è stata fatta la conferenza di stampa di Sinner dove annunciava la sua non partecipazione agli Internazionali di Roma, in tutti gli articoli si andava a nominare la saga di Andy Murray. E spero che il confronto sia stato fatto per l'articolazione, non per l'analogia della patologia.
Se non è, come abbiamo escluso, una banale infiammazione, quali potrebbero essere altri quadri? Cosa potrebbe succedere a Sinner?
Ci sono tantissime patologie funzionali dell'anca, legate all'attività sportiva e all'attività ad alto livello. Tutte patologie che danno una sintomatologia a livello dell'anca, della zona inguinale, della zona addominale bassa, ognuna delle quali ha un suo trattamento specifico. Ovviamente la prima cosa da escludere è che non abbia già una situazione di una degenerazione articolare con una condropatia di alto grado; quindi, vuol dire un'anca che sta degenerando con una cartilagine che si sta rovinando e questa è quella un po' più grave. Poi ci sono anche patologie distanti, che non hanno una connessione diretta con l'articolazione, sono patologie extra-articolari; quindi, riguardano tutte le strutture attorno o vicino all'anca.
A cosa servono le Tac e la risonanza a cui lo hanno sottoposto?
In un atleta di alto livello sono due esami di routine per cercare di avere una panoramica su tutte le strutture articolari e periarticolari.La risonanza per vedere subito il tessuto muscolare, i tessuti molli, che non ci siano patologie come strappi muscolari, infiammazioni dei tendini o lesioni tendinee stesse, o anche edemi ossei, che vuol dire un sovraccarico dell'osso da overuse. La Tac, invece, è un esame per andare a definire meglio la struttura ossea, quindi valutare l'articolazione da un punto di vista osseo.
Quali potrebbero essere i prossimi step, oltre al riposo?
Penso che abbia già iniziato, innanzitutto, un programma fisioterapico con il suo team, se dovesse essere solo un problema articolare. Questo per sfiammare e ridurre la sua sintomatologia dolorosa con terapie fisiche e manuali, seguito poi da una fase di riabilitazione al gesto atletico e tecnico.
Quanto dureranno queste fasi?
Speriamo che siano abbastanza brevi e lo possano portare a fine maggio a Parigi in ottima forma.
Parigi che lui però ha messo in dubbio. Ha detto che non è certo di partecipare al Roland Garros.
Ha messo le mani avanti, ma penso che quello faccia anche un po' parte del suo modo di comportarsi. Comunque, ha sempre un profilo abbastanza basso, con una certa riservatezza ed educazione che gli sono tipiche. Penso che questo possa rientrare proprio nel suo modo di essere. Sì, ha messo le mani avanti, ma non lo ha escluso. Il suo obiettivo comunque è quello di arrivarci.
Tra le patologie quindi la peggiore è la condropatia?
La peggiore sarebbe assolutamente una condropatia di alto grado, quindi una degenerazione dell'articolazione dell'anca. Andrebbe esclusa anche la sindrome da conflitto femoro acetabolare, che è una patologia tipica dello sportivo, dove c'è un'alterata forma della testa e del collo del femore e anche del bacino dell'acetabolo. Questo può portare a una lesione di una struttura che si chiama labbro acetabolare, che è come se fosse un po' il menisco dell'anca. In alcuni casi, dato che la sindrome da conflitto femoro-acetabolare è una patologia puramente funzionale, questo labbro acetabolare può lesionarsi e quindi dare dolore e infiammazione all'articolazione.
Mediamente quali sono i tempi di recupero in un problema all'anca?
Possiamo andare da problematiche che si risolvono in circa 4 settimane a problematiche che si possono risolvere in 8 o 10 settimane, però dipende dalla diagnosi.Tutto dipende se si tratta di un problema puramente articolare o di un problema periarticolare, quindi un problema legato alle strutture attorno all'articolazione, tendine, muscoli, legamenti. Hanno due trattamenti diversi a seconda del grado di lesione.
Con Zaza parlavamo del sovraccarico che hanno le articolazioni da overuse, quindi da eccesso di gioco. Potrebbe essere questo uno dei cofattori?
Assolutamente. Quello è uno dei fattori. Un altro fattore possono essere le rotazioni che si hanno nel tennis, i cambi di direzioni, le frenate, tutti dei movimenti dove l'anca viene sottoposta a importanti sollecitazioni. Sia l'anca che i muscoli attorno a essa. Quello è un fattore molto importante nel tennis ed è una cosa che viene anche allenata direttamente dai giocatori con allenamenti specifici su quelli che sono i cambi di direzioni, le rotazioni, l'aumento della potenza muscolare nella parte del core, dei glutei, perché aiuta molto sulla spinta, negli scatti e anche nel diritto.