Pedro Acosta e il suo manager, Albert Valera, si sono presentati nella sede di KTM Racing per parlare faccia a faccia con Pit Beirer (l’unico che la faccia sembra mettercela ancora). Solo che il vecchio mastino, come lo chiamavano da pilota, è riuscito a calmare le acque secondo quanto riferisce la stampa austriaca. Sì, perché chi pensava che Acosta sarebbe andato lì a sbattere i pugni s’è ritrovato con delle dichiarazioni cotonatissime da parte del suo manager, Albert Valera, che invece ha parlato di “rassicurazioni e animi più sereni”. “Pedro – ha dichiarato Valera a motorsport.com - è impegnato nel progetto e si sente più sollevato e fiducioso dopo l'incontro. Ci è stato ripetuto in ogni momento che le corse sono l'essenza della KTM e che continueranno a lavorare con l'unico obiettivo di vincere il titolo. Nonostante la situazione delicata che sta attraversando l'azienda, il feeling è positivo dopo che Pedro e io abbiamo avuto l’opportunità di recarci in Austria per vedere di persona la situazione reale del progetto KTM in MotoGP”.
Il punto, però, è che se oggi Pedro Acosta e il suo manager si dicono rassicurati, è paradossalmente proprio oggi che in Austria è cresciuta la consapevolezza che ormai quella di KTM non è più una tempesta difficile da superare, ma un vero e proprio uragano che potrebbe spazzare via tutto davvero. In primo luogo perché si svolgerà la prima assemblea dei creditori, un evento che potrebbe segnare un punto di non ritorno per l'azienda austriaca e per i suoi dipendenti, oramai stanchi e ansiosi. Se da un lato le notizie sul fronte racing sembrano offrire un barlume di speranza, infatti, la vera bomba del giorno è quella dell’indagine lanciata dalla Financial Market Authority (FMA) d’Austria. E’ una sveglia sonora che suona proprio alla vigilia della prima assemblea dei creditori e che rischia di assestare la bastonata definitiva a Stefan Pierer.
Secondo quanto riportato dall'Oberosterreichische Nachrichten, stando a quanto riferito dalla stampa austriaca, l'autorità sta cercando di capire attraverso una vera e proprio inchiesta se Pierer Mobility, la società madre di KTM, abbia rispettato le normative sulla divulgazione delle informazioni importanti riguardanti le aziende quotate. Roba, insomma, per cui, laddove dovessero essere accertate reali responsabilità, si potrebbe passare anche ai tribunali penali. Le aziende quotate, infatti, hanno l'obbligo di comunicare tempestivamente informazioni riservate e condizionanti e una violazione potrebbe comportare sanzioni devastanti. In sostanza, si indaga sul periodo tra maggio e novembre, quando le previsioni aziendali sono state letteralmente sovvertite, dal “andrà tutto bene al siamo letteralmente nella me*da”, e è stato annunciato un cambio dei vertici aziendali.
E’ chiaro che KTM sembra sempre più sul baratro e nei giorni scorsi, in incontro tra i rappresentanti dell'azienda, i sindacati e la Camera del lavoro dell'Alta Austria sono emerse ulteriori ombre che rischiano di rendere ancora più nero il futuro. Perché le voci di ulteriori licenziamenti si fanno sempre più insistenti e si parla, ormai, di quasi 1000 dipendenti mandati definitivamente a casa entro le prossime settimane. Tanto che la Camera del lavoro ha parlato chiaramente di "perdita di fiducia" nei confronti di KTM, soprattutto dopo il clamoroso ritardo nei pagamenti degli stipendi di dicembre. Pierer Mobility ha annunciato di aver incaricato Citigroup Global Markets Europe di ristrutturare la propria struttura proprietaria. L'azienda sta cercando partner strategici e finanziatori, nel tentativo di raccogliere un aumento di capitale che possa dare nuova linfa vitale a KTM AG, ora più che mai in difficoltà. Ma è chiaro che ormai sono in pochi a credere agli annunci.
In un contesto di incertezze economiche e promesse infrante, infatti, i sindacati e il comitato aziendale hanno deciso di abbandonare le illusioni e di agire solo sulla base di fatti concreti. Soprattutto quelli che saranno messi nero su bianco domani dopo la prima assemblea dei creditori, che si svolgerà presso il tribunale regionale di Ried im Innkreis. L’amministratore fallimentare Peter Vogl dovrebbe presentare una relazione che potrebbe decidere le sorti dell'azienda e delle sue affiliate. Intanto oggi sempre Vogl ha annunciato la vendita delle azioni di MV Agusta e girano già voci, secondo quanto riferisce motorsport.com, su un possibile riacquisto da parte dell’ex proprietario Timur Sardarov. Intanto MV Agusta, dopo la faticosa (ma più che positiva) riorganizzazione, avrebbe già provveduto a richiedere a KTM le quasi 2000 moto prodotte e stoccate nei magazzini austriaci, così da avere prodotto immediato da immettere sul mercato e cominciare a generare introiti.