Se lo aspettavano ormai tutti quanti il licenziamento di Checo Perez dalla Red Bull, squadra per cui ha corso dal 2021 ad oggi e con cui ha condiviso sia tanti successi che, soprattutto, molteplici delusioni. Adesso che c’è l’ufficialità però è tutto più reale: si ritrova un pilota che si arrende, nonostante le grandi premesse della prima stagione a Milton Keynes, quando il messicano aiutò Max Verstappen a vincere il suo primo mondiale difendendolo da tutti gli attacchi della Mercedes. Un potenziale incredibile che a un certo punto ha cessato di esistere, che ha trasformato l’alleato perfetto di Verstappen in un peso controproducente per il team, che se nel 2023 è stato più fortunato, nel 2024 ha perso il mondiale proprio per via dell’inesistenza della competitività di Checo Perez. E la storia del messicano è triste, perché ricorda proprio uno dei mantra più centrali del mondo del motorsport: un giorno sei il numero uno, quello dopo non sei nessuno. Allo stesso tempo però il pilota di Guadalajara sembra già impegnato alla ricerca di un contratto per il 2025 nel mondo endurance, con l’obiettivo principale del Cavallino Rampante - che però ha già le lineup delle Hypercar confermate per la prossima stagione.
Circa dieci ore dopo la notizia del suo licenziamento è arrivata anche quella del suo sostituto, che comunque non ha sorpreso nessuno: sarà il giovanissimo Liam Lawson a fare squadra con Verstappen dall’anno prossimo. Il neozelandese è nella filiera della Red Bull dai tempi delle categorie propedeutiche e, dopo aver assaggiato anche il mondo delle ruote coperte (con la Ferrari del team AF Corse nel DTM) ha convinto al 100% Helmut Marko, che lo ha subito messo in prima posizione per ogni eventuale opportunità in Formula 1. Una volta arrivato in sostituzione di Daniel Ricciardo infortunato nel 2023, Lawson ha conquistato tutti e adesso è pronto a confermarsi con i grandi. Certo, il peso sulle sue spalle non è da sottovalutare, perché ogni compagno di squadra del quattro volte campione del mondo ha sentito parecchio il confronto e spesso si è ritrovato in delle situazioni spiacevoli (dallo stesso Ricciardo ad Alex Albon, passando per Pierre Gasly) ma le premesse lo danno per favorito tra tutti quanti, perché la forza mentale dimostrata dal pilota classe 2002 è sicuramente un punto a suo favore.
E in Racing Bulls chi ci finisce? Con lo scacco matto della Red Bull che ha promosso Liam Lawson, il sedile della squadra satellite del toro di Milton Keynes rimane vuoto. Proprio quando per Franco Colapinto sembrava tutto già deciso, ecco che si riapre un’opportunità di continuare la sua carriera in Formula 1 (anche perché al mondiale adesso servono degli interessi in sudamerica, considerando che la perdita di Perez ha già causato più di 200mila unfollow all’account Instagram della Red Bull). Stesso discorso vale per Isack Hadjar, il pupillo del Red Bull Junior Team in Formula 2, che ha perso il titolo contro Gabriel Bortoleto ma che ha dimostrato di sapere il fatto suo - anche se immaginarlo in Formula 1 forse è un po’ difficile vista la poca esperienza del francese.
In tutto ciò poi, non bisogna dimenticarsi del ruolo di Yuki Tsunoda, che si è ritrovato la porta più grande della sua carriera chiusa in faccia dopo la fiducia riposta in lui per i test post stagionali: ci si aspettava anche lui in lizza per il sedile di Perez. E invece il giapponese rimarrà a Faenza, con il team con cui ha debuttato e con cui sembra davvero destinato a rimanere per sempre - a meno che nel 2025 non ne succedano di tutti i colori. In casa Red Bull però nessuno può permettersi di stare tranquillo, perché Helmut Marko ha un ulteriore asso nella manica: Arvid Lindblad. Classe 2007, il piccolo pilota britannico ha già un palmares impressionante e con il raggiungimento della maggiore età ad agosto e il debutto in Formula 2 nel 2025 rischia di essere una vera e propria minaccia per il resto degli atleti di Milton Keynes, perché ai piani alti sembra piacere davvero tanto.
Chi invece può continuare a stare tranquillo è Max Verstappen, che dopo il quarto mondiale vinto può autoproclamarsi il re della Red Bull. Anzi, se c’è qualcuno che ha il coltello dalla parte del manico è proprio l’olandese, che durante il 2024 non si è nascosto dall’incontrare i rappresentanti del resto dei team di Formula 1, primo fra tutti Toto Wolff: “Sì, ci siamo incontrati e abbiamo parlato seriamente” ha rivelato il pluricampione mondiale, confermando le voci del contratto dalle cifre stellari che giravano qualche tempo fa. “Allo stesso tempo sono molto leale alla mia squadra, con cui mi sono sempre trovato molto bene. Quindi il continuo dialogo con la Mercedes fondamentalmente è costruttivo, ma non è un problema” ha aggiunto l’olandese. E con il 2024 che si è aperto con la Red Bull al centro dell’attenzione, con le accuse contro Christian Horner per molestie verso una dipendente, sembra giusto vederne la chiusura ufficiale con Milton Keynes sempre in prima pagina: ora tocca a Liam Lawson, con la stima di Verstappen, gli occhi inquisitori di Helmut Marko e l’invidia di Tsunoda. Chissà di cosa sarà capace.