Mancano 48 ore e può succedere ancora di tutto visto come sono andate le cose negli ultimi giorni e il continuo inseguirsi di notizie su KTM. Però la conferma che Pol Espargarò e Dani Pedrosa saranno in pista a Jerez per un test privato di KTM, mercoledì e giovedì, è, al momento e salvo colpi di scena, la vera notizia del giorno dopo che da più parti ha cominciato a prendere piede l’ipotesi che anche l’attività del marchio austriaco nel racing potrebbe essere sospesa. “La moto – aveva detto a MOW qualche giorno fa Carlo Pernat – è sostanzialmente pronta da tempo e sembra sia anche una moto molto buona, o che almeno è molto piaciuta a Enea Bastianini. Manca qualche limatura, ma ci siamo”. I collaudatori di KTM, Espargarò e Pedrosa, adesso, dovranno provare a lavorare su tutto ciò permetterà miglioramenti senza richiedere ulteriori investimenti, visto che il curatore fallimentare che sta gestendo il piano di ristrutturazione di KTM ha già fatto sapere che non ci sarà ulteriore lavoro sullo sviluppo.
Ecco perché il test di mercoledì e giovedì a Jerez rappresenta una sorta di sentenza definitiva non solo per Pedro Acosta, Enea Bastianini, Brad Binder e Maverick Vinales, in quanto piloti della RC16, ma anche per tutti gli appassionati e per quelli che hanno a cuore i colori del marchio austriaco. Se la moto si rivelerà performante e competitiva, allora l’attività nel racing potrebbe davvero diventare il grimaldello a cui aggrapparsi per strutturare una ripartenza. Se, al contrario, la Rc16 2025 dovesse rivelarsi una moto su cui c’è ancora tanto da lavorare, allora potrebbe davvero innescarsi una sorta di terremoto. Perché è chiaro che a quel punto i piloti, Pedro Acosta su tutti, proverebbero a svincolarsi dai contratti firmati per garantirsi una prospettiva migliore di quella di dover correre con una moto non competitiva e destinata a restare la stessa per una intera stagione, senza alcuna possibilità di interventi ulteriori.
Intanto, se la situazione tra i cordoli è sospesa in attesa del verdetto del test, quella sul piano della gestione della crisi è in pieno fermento, con continui tagli resi necessari dal piano di ristrutturazione e i disperati tentativi di trovare una immediata liquidità per quasi 500 milioni di Euro. Una cifra astronomica, ma non impossibile da raggiungere – secondo quanto riferisce la stampa austriaca – perché un aiuto sostanzioso potrebbe arrivare addirittura dal Governo, visto che KTM è comunque la prima industria d’Austria e un altro importante introito potrebbe arrivare da una campagna di vendita delle moto invendute particolarmente aggressiva e che dovrebbe essere proposta già nei prossimi giorni con sconti che potrebbero sfiorare il 30% del prezzo di listino per quanti vorranno acquistare una delle moto del marchio.
Su scenari e prospettive, comunque, c’è grande interesse anche in Italia, visto che KTM detiene la maggior parte delle quote di MV Agusta. “L‘azienda – si legge su VareseNews - ha comunicato che è in attesa della proposta che il cda gli ha avanzato per gestire MV Agusta. Considerato il contesto economico e di mercato si sta valutando la possibilità di aprire un contratto di solidarietà per lo stabilimento di Schiranna, con la richiesta aziendale in parallelo di aprire una procedura di licenziamenti collettivi senza incentivi. Una proposta che I sindacati di categoria reputano inaccettabile e quindi rispedita al mittente”.