In queste ore il tifoso juventino è sinceramente preoccupato. Durante le pause per le nazionali sono sempre uscite notizie atte a destabilizzare la tifoseria e l’ambiente bianconero all’insegna dell’hashtag #checosarischialajuve. Mentre scriviamo questo articolo ancora niente: attendiamo serenamente fiduciosi, anche perché non va bene che il ritorno di Mazzari al Napoli si prenda il centro della scena. Una decisione quest’ultima decisamente affrettata, Garcia doveva restare allenatore dei Campioni d’Italia il più possibile in modo da completare l’opera di smantellamento e di decrescita infelice. In attesa che le partite per le qualificazioni agli Europei e ai Mondiali si giochino tutte a fine stagione, non resta che contare i giorni che ci separano dalla ripresa della Serie A e della sfida tra Juventus e Inter, in programma domenica 26 novembre 2023 alle ore 20.45 e un po’ prematuramente definita sfida-scudetto. I media non mancheranno di riesumare le polemiche legate a Calciopoli e alla partita del 1998, in particolare quelle legate al fallo di sfondamento il fallo di Ronaldo su Juliano che per un’inversione delle più elementari leggi della fisica nella mente dei più faziosi è diventato un fallo di Juliano su Ronaldo. Non importa che in quel momento la Juve stesse vincendo la partita e fosse in testa in classifica: un rigore inesistente è diventato l’episodio che ha fatto perdere il campionato agli interisti. Forse in quegli anni sarebbe bastato non regalare alla concorrenza i vari Cannavaro, Pirlo e Seedorf – per tacere della cessione di Roberto Carlos al Real Madrid – magari non si sarebbe dovuto aspettare lo scudetto di cartone del 2006. Chissà.
A ogni modo questo falso storico impallidisce rispetto a quello del 1981, al quale nel 2022 la Rai (la Rai!!! La tv di stato!!!) ha ben pensato di dedicare un documentario dal titolo “Er gol di Turone era bono”, visibile sul RaiPlay e che addirittura ha avuto una menzione alla cerimonia dei Nastri d’Argento. Daje! Come andarono le cose? Il 10 maggio 1981 si giocò Juve-Roma al Comunale di Torino, quella si era una sfida-scudetto: la partita finì 0-0, un gol segnato in fuorigioco dal romanista Ramon Turone fu annullato e negli anni successivi diventò per magia un gol valido annullato ingiustamente, con giornalisti “de Roma” che fecero di tutto per dimostrare l’ingiustizia commessa dal guardialinee che segnalò il fuorigioco e che quindi sarebbe costata il titolo ai romanisti. Tutto questo con grande sforzo di fantasia, degna decisamente di miglior causa e che non poteva che basarsi su immagini a telecamera fissa piazzata a centrocampo, con la prospettiva che ne poteva conseguire. Nessuno batté ciglio invece dopo il derby d’andata tra Juve e Toro, vinto dal Toro per 2-1, quando l’arbitro Agnolin si rivolse ai bianconeri con un repertorio che andò dal “vaffa” al dito medio, per arrivare al gesto del “vi faccio un mazzo così”, dopo aver annullato il regolarissimo 2-0 della Juve e aver convalidato il 2-1 granata viziato da un netto fallo sul portiere. La morale? Il VAR non ha inventato niente: per la Juventus vige sempre la presunzione di colpevolezza e nel dubbio si deve sempre decidere contro di lei. Fino alla fine. Spesso e volentieri delle altre squadre, come la storia ed i suoi 38 scudetti insegnano.