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PENSIERI BIANCONERI

Il Var sta facendo impallidire le leggi ad personam, ma la Juventus vince lo stesso

Daniele Spadaro

31 ottobre 2023

Prosegue la rubrica di Daniele Spadaro, un tifoso bianconero doc, sulla juventinità. Era ovvio fin dall’inizio che, come tutte le riforme del calcio, anche il Var sarebbe stato usato contro la Juventus. L’ennesima dimostrazione l’abbiamo avuta nell’ultima partita contro il Verona, comunque vinta con un gol di Andrea Cambiaso al 97esimo minuto. Attendiamo l’introduzione del tempo effettivo, quindi, certi che a seconda del risultato della Juventus i cronometri andranno più veloci o più lenti…

di Daniele Spadaro Daniele Spadaro

Se chi mal comincia è comunque a metà dell’opera, sin dalla prima volta si era capito che il Var sarebbe diventato uno degli strumenti da utilizzare senza se e senza ma contro la Juventus. Poi sarebbero arrivate le accuse di stupro a Cristiano Ronaldo, l’esame di italiano di Suarez e ovviamente le plusvalenze e – più recentemente – il doping. E tante altre azioni di giustizia creativa continueranno ad arrivare, ne siamo certi, altro che le leggi ad personam. Accennavamo alla prima volta del Var: non poteva che verificarsi contro la Juventus. Un debutto verificatosi sabato 19 agosto 2017 al 37esimo del primo tempo di Juventus-Cagliari: l’arbitro Maresca grazie al Var decretò un calcio di rigore per il Cagliari dopo aver rivisto le immagini di un contatto di Alex Sandro e Cop. Poi ci pensò Gigi Buffon a parare il tiro dagli 11 metri di Farias: era una delle tante Juventus dei nove scudetti consecutivi, ogni diversivo di questo e altri tipi era inutile contro una corazzata così inscalfibile in Italia. Da allora quasi sempre ogni decisione del Var ha sempre agito in maniera simmetrica rispetto ai principi informatori del diritto, concetti elementari di ogni società civile quali la presunzione di innocenza e in dubio pro reo rivoltati come un calzino, sempre e comunque sussistesse o sussista il pre-requisito che ci sia di mezzo la Juventus.

Sabato 28 ottobre 2023 ne è avuta l’ennesima triste conferma. L’arbitraggio di Ermanno Feliciani durante Juventus-Verona è stato un autentico disastro, manco fosse un arbitro di qualche campionato sudamericano minacciato di morte. Non tanto e non soltanto per i due gol annullati a Kean, quanto soprattutto per una serie di calci d’angolo non assegnati, rimesse laterali invertite e soprattutto un rigore non assegnato contro Chiesa. Per carità, sarà stato un caso più di incapacità che non di malafede, ma sabato scorso si è davvero superato ogni limite. Sino alla prossima volta. Una partita nella quale non sono mancati momenti esilaranti, uno per tutti quando il capitano del Verona Faraoni – grazie sempre e comunque per quel gol al Napoli (la partita nel video sotto) che mandò la Juventus di Andrea Pirlo in Champions League - che aspetta il gol di Kean per ributtarsi a terra come se fosse stato morso da una decina di tarantole, il tutto dopo aver perso un contrasto che poi è servito per annullare il secondo gol dell’attaccante juventino. Vediamo se in questo caso la prova tivù servirà sanzionare Faraoni come merita.

Accanimento sistematico contro la Juventus a parte, in assoluto il calcio necessita prima possibile di due modifiche radicali: l’introduzione del tempo effettivo (30 minuti a frazione) e la modifica della regola del fuorigioco, quest’ultimo da determinarsi soltanto ed esclusivamente se ci sia luce ergo spazio tra difensore ed attaccante. Ci sarebbe tanto altro su cui intervenire, ma quando queste due riforme saranno approvate dall’International Football Association Board - l’organismo sovrano per quanto riguarda ogni modifica e innovazione nel mondo del calcio – saranno due importanti avanti. A quel punto aspettiamoci anomalie e difetti dei cronometri, con il tempo effettivo che scorrerà più veloce o più lento, in base al punteggio che di volta in volta vedrà la Juventus sotto o avanti nel punteggio.

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L'attaccante bianconero Moise Kean Danyele

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