Anche il giocatore della Juventus, Nicolò Fagioli, sembra essere finito nel giro delle scommesse illegali, insieme a Tonali, Zonioli e Zalewski, tutti nomi rivelati da Fabrizio Corona, che ieri sera è stato insieme al direttore di MOW Moreno Pisto a raccogliere delle informazioni dalla fonte Zero di questo caos nel mondo del calcio italiano. Ma facciamo un passo indietro. Ci siamo affidati all'esperienza dello psicologo Matteo Merigo per riconoscerne sintomi e possibili cure.
Che cosa significa esattamente la parola “ludopatia”?
Il termine “ludopatia”, spesso usato per descrivere il gioco d'azzardo patologico, potrebbe risultare fuorviante poiché coniuga l'idea di “gioco” con quella di “malattia”, sembrando quasi contraddittorio. In realtà, l'elemento centrale da considerare da un punto di vista clinico è l'impulso incontrollabile che spinge una persona a impegnarsi nell'azzardo, investendo tempo e denaro. Questo stimolo non riguarda solo le forme tradizionali di gioco come gratta e vinci o le scommesse sportive, ma si estende anche a nuove forme di speculazione, come il trading di bitcoin o l'investimento online. Queste attività possono essere percepite come scommesse vere e proprie e comportano rischi significativi. Le conseguenze non sono limitate solo al bilancio finanziario personale o familiare, ma possono anche scatenare una serie di comportamenti patologici.
Ma quali sono le cause comuni che portano una persona a sviluppare una dipendenza dal gioco d’azzardo?
Si va dalla semplice noia al desiderio di riscatto personale, dall'aspirazione alla ricchezza a comportamenti dannosi (ad esempio, l'uso di alcol o sostanze eccessive e l'eccessiva frequenza alle macchine Vlt). Inoltre, ci sono momenti particolari nella vita di uomini e donne, come il pensionamento o la menopausa, che possono portare ad un'attrazione maggiore per il gioco d'azzardo perché si è alla ricerca di un costante stato di eccitazione intensa.
Come si riconosce la ludopatia? Come possiamo capire se qualche nostro familiare soffre di questo disturbo?
Il DSM include una serie di segnali utili per riconoscere comportamenti problematici legati al gioco d'azzardo. Sebbene il manuale sia principalmente rivolto ai professionisti della salute mentale, alcune di queste indicazioni possono risultare preziose, specialmente per coloro che convivono con qualcuno che potrebbe essere coinvolto in un gioco d'azzardo problematico. In particolare, uno dei segnali evidenziati riguarda le trascuratezze nel contesto lavorativo, come l'assenteismo, la richiesta frequente di permessi, continue scuse o, in generale, la manifestazione di un calo significativo delle prestazioni lavorative. Questi comportamenti sono spesso accompagnati da menzogne anche in ambito domestico. Quando le persone che convivono con il giocatore problematico scoprono le gravi perdite o le assenze dal lavoro, è comune che il soggetto ludopatico minimizza la situazione, dichiarando di aver perso solo piccole somme quando in realtà si tratta di cifre significativamente più elevate. Oltre agli aspetti legati al lavoro e alle finanze, si possono osservare sintomi tipici dell'astinenza da sostanze, nonostante non ci sia un consumo diretto di queste come: tremori, palpitazioni, pensieri ossessivi e ricadute continue.
Nel caso specifico di Nicolò Fagioli, come possiamo valutare se si tratta di ludopatia o di un comportamento occasionale di scommesse sportive? La situazione è ancora in una fase iniziale, quindi sarebbe prematuro categorizzarla come un problema legato al gioco d'azzardo o atto ludico, tuttavia, ciò che emerge come elemento rilevante sembra rassomigliare di più a una forma di insider trading all'interno dell'ambiente calcistico. Questo perché un calciatore è parte integrante del sistema in cui lavora, comprende il suo funzionamento e ha strette connessioni all'interno di esso. Pertanto, potrebbe trarre vantaggio e influenzare non solo il risultato delle partite in cui è coinvolto, ma anche quelle in cui, grazie alle sue conoscenze e relazioni, può determinare positivamente o negativamente il destino di una squadra. Ciò che dovrebbe suscitare riflessioni è la domanda: “Perché un calciatore che guadagna milioni di euro si coinvolge in un'attività illegale, nonostante ne conosca le conseguenze?”. In questa situazione, oltre alla possibilità di dipendenza dal gioco d'azzardo, si evidenziano anche la tendenza a sottovalutare le conseguenze, l'impulsività che a volte coinvolge le persone benestanti (spesso distruggendo i loro successi) e le possibili pressioni esercitate da altri che, pur avendo compiuto azioni simili, non hanno subito sanzioni significative.
Quali sono le implicazioni psicologiche e gli effetti della ludopatia sulle relazioni familiari?
Le relazioni possono subire un notevole scossone, proprio come quando un familiare scopre che un parente stretto, un figlio o un partner, sta facendo uso di sostanze e sta cadendo nella trappola della dipendenza. Tuttavia, ciò che spesso desta preoccupazione in famiglia, come ho accennato in precedenza, è il rilevamento di gravi difficoltà finanziarie, assenze dal lavoro, bollette non pagate e situazioni simili. Solitamente, questi segnali possono essere più evidenti nei nuclei familiari con redditi più modesti, mentre risultano più sfumati in quelle ad alto reddito, a meno che non si verifichi un evento economico significativo che faccia emergere ciò che era in precedenza nascosto.
Come può influenzare i rapporti con la famiglia del giocatore? Come viene di solito affrontata la ludopatia in un contesto terapeutico?
Il trattamento della ludopatia è un processo complesso, ma esistono risorse specializzate, tra cui centri di riabilitazione e terapeuti esperti nel trattamento del gioco d'azzardo problematico. Il punto cruciale, sia per il paziente che per la famiglia, è comprendere le ragioni emotive che spingono una persona a giocare d'azzardo. Come menzionato in precedenza, ci possono essere diverse motivazioni sottostanti. L'obiettivo principale della terapia è far comprendere alla persona che il gioco d'azzardo, oltre a essere dannoso, alla fine si tradurrà in perdite finanziarie. È comune che i giocatori enfatizzino le rare vittorie e che minimizzino gli insuccessi passati. Per quanto riguarda la famiglia, è importante incoraggiare la persona affetta a cercare trattamento, senza forzarla. Inoltre, il controllo delle spese e la decisione di non finanziare il giocatore sono aspetti rilevanti. Dare denaro ad una persona che soffre di questo disturbo per “tenerlo tranquillo” è uno dei modi peggiori per alimentare la dipendenza. La ludopatia è una malattia complessa che richiede un approccio terapeutico specializzato e il sostegno delle persone care per aiutare il paziente a superare questa dipendenza.
Ma cosa è meglio non dire mai ad un ludopatico?
Sicuramente non: “proviamo a recuperare i soldi insieme, giocando d’azzardo”. Sembrerà una cosa singolare, ma paragonando il gioco d’azzardo al boom dell’eroina negli anni Settanta, molte persone hanno tentato di aiutare un loro caro e, a loro volta, sono diventate eroinomani. Serve cognizione reale del problema e utilizzo delle risorse terapeutiche presenti sul territorio.
Quali sono i passi consigliati per prevenire la ricaduta in un comportamento di gioco d'azzardo patologico dopo un percorso di terapia?
Il percorso per uscire dalla ludopatia non è affatto breve. Anzi, richiede un periodo considerevole. Sarebbe ingenuo pensare che il problema possa essere superato in sole tre o quattro sessioni di terapia, che siano individuali o di gruppo, poiché il processo di guarigione richiede un impegno prolungato. Per fare un parallelo, la frattura di una gamba avviene in modo rapido, ma il recupero richiede tempo. Inoltre, quanto più complesse sono le fratture, tanto più prolungato risulterà il recupero. Riconoscere il problema è un passo importante, ma il lavoro richiesto per uscirne con successo dipenderà dalla durata e dalla gravità della dipendenza. Identificare il proprio disturbo in una fase iniziale è molto importante perché contribuirà a evitare fratture gravi nella sfera personale. Tuttavia, se la consapevolezza del problema emerge dopo molto tempo, sarà necessario dedicare uno sforzo considerevole per superare la dipendenza.