Andrea Iannone non ci sta. Il recente provvedimento della WADA nei confronti di atleti positivi a diverse sotanze ha infatti scaturito la polemica sul metro di giudizio dell'agenzia. Che i protocolli dell'ente anti-doping fossero a tratti poco consoni - e tarati specificatamente sugli atleti olimpionici - era già emerso durante i giorni del processo a Iannone, ma l'ultimo provvedimento riportato da La Repubblica è a dir poco disarmante. Pare infatti che, dal 1° gennaio 2021, un'atleta trovato positivo a cocaina, eroina, cannabis o altre sostanze rischierebbe una sospensione che varia dall'uno ai tre mesi. Questo, spiega l'avvocato di Iannone Antonio de Rensis a Repubblica, perché la WADA considera che di queste sostanze "si abusa frequentemente nella società al di fuori del contesto sportivo". Se da un lato è vero che l'uso di droghe non influisce positivamente sulle prestazioni sportive, dall'altro lo stesso discorso si potrebbe fare per gli anabolizzanti in campo motociclistico.
"Dal primo gennaio 2021 - prosegue de Rensis - se un calciatore di A sniffa cocaina quando manca un minuto alla mezzanotte del sabato, poi gioca domenica a mezzogiorno e al termine del match viene trovato positivo all'antidoping, può cavarsela con un mese, al massimo tre. La punizione è ridicola, il messaggio etico gravissimo: drogati pure di eroina, rischia la tua vita e quella degli altri; ma guai a te, se prendi steroidi o anabolizzanti. Ma come: i governi di tutto il mondo investono miliardi e strutture nel combattere la produzione e il consumo degli stupefacenti, e poi vengono veicolati questi messaggi?", ha concluso l'avvocato.
Cocaina, eroina ed altre sostanze: per la WADA solo 3 mesi di sospensione, ma Andrea Iannone non ci sta
Dal 1° gennaio 2021 un'atleta risultato positivo a cocaina, eroina ed altre sostanze per la WADA rischia da 1 a 3 mesi di sospensione. Andrea Iannone, con una squalifica di 4 anni per doping, ha voluto dire la sua