L’ha fatta grossa. Jorge Martin lo sa e non s’è fatto problemi a ammetterlo sin da subito, incassando però anche tutta la solidarietà degli altri piloti della MotoGP che hanno sì riconosciuto l’errore, ma pure il grande coraggio che il pilota spagnolo ha avuto assumendosi la responsabilità di rientrare al box per il cambio moto e per giocare d’anticipo sulla pioggia. Una pioggia che però, poi, non è arrivata, con Martin che s’è ritrovato quindicesimo sotto la bandiera a scacchi. Come ragiona un pilota l’ha sintetizzato, proprio parlando dell’errore di Martin, Marco Bezzecchi: “Ha preso una di quelle decisioni che quando ti va bene sei un padreterno e quando ti va male sei un cog*ione. Ci vuole coraggio e lo apprezzo”. E’ quello che, magari con altre parole, hanno detto più o meno tutti i protagonisti della MotoGP di oggi.
Chi, invece, s’è spinto un po’ più in là dall’alto della sua esperienza è Dani Pedrosa. Il collaudatore della KTM, che è anche commentatore in tv per DAZN Spagna, non è sembrato altrettanto comprensivo. “E’ stato il momento cruciale della gara – ha detto Pedrosa – Un errore che chi vuole vincere un titolo mondiale non dovrebbe fare, perché Martin in quel momento aveva 26 punti di vantaggio su Pecco e davanti aveva proprio lui in gara. Sarebbe bastato seguirlo e copiare quello che avrebbe fatto il diretto concorrente”. Una posizione netta, con Pedrosa che l’ha detto direttamente anche allo stesso Martin, nell’intervista successiva, chiedendogli se non ritenesse di aver buttato via una occasione enorme. Martin, però, è stato altrettanto diretto: “Penso di non aver vinto il mondiale a Misano, ma anche di non averlo perso”. Una replica quasi seccata – non è la prima volta tra i due – con Martin che poi spiega: “E’ stata una strategia evidentemente fallimentare, forse avrei dovuto avere più chiaro sul fatto che la mia lotta è con Pecco invece di provare sempre a vincere. Non resta che imparare . Comunque sono ancora in testa alla classifica, lì a lottare, e la cosa molto importante è sono veloce. Se miglioro il time attack, nella prossima di Misano posso dire la mia perché a livello di ritmo penso di essere davvero molto forte”.
Bisognerà capire, ora, quanto l’erroraccio di Misano sia pesato a livello psicologico sia nel pilota che nel suo box, ma l’impressione è che Jorge Martin, rispetto al recente passato, sia maturato molto a livello di mentalità. Lo ha detto anche Aleix Espargarò, suo grande amico e artefice del passaggio in Aprilia dell’89 per la prossima stagione, che ha incontrato Martin proprio pochi minuti dopo la bandiera a scacchi del GP di San Marino. “Sono andato nel suo motorhome – ha raccontato Espargarò – Non c’è stato bisogno di dirsi niente, ci siamo guardati negli occhi e lui ha capito. Poi ci siamo abbracciati. Senza dubbio ha sbagliato e questo lo renderà più forte. In passato gli sono successe altre cose, come cadere quando era in testa per aver chiesto troppo alle gomme, ma tutto fa parte di un percorso di maturazione. Questa volta sentiva che la pista stava scivolando troppo ed è entrato ai box, mi ha chiesto se l'avessi fatto anch'io e cosa ho pensato quando l’ho visto rientrare e io, per sdrammatizzare, gli ho detto di sì, che pensavo volesse tornare a casa e avevo deciso di seguirlo".
Un modo per riderci sopra e mettersi alle spalle l’accaduto, con Aleix Espargarò che continua a dirsi convinto della possibilità che Jorge Martin vinca davvero il titolo mondiale. E che magari porti in Aprilia, dove il pilota di Pramac raccoglierà proprio la sua eredità, anche il numero 1. Anche se il lavoro da fare nel box di Noale sarà molto. “In Aprilia non sarà una passeggiata, ma Jorge ce la farà e sarà sicuramente il riferimento di tutta la squadra – ha concluso Espargarò – All’inizio non sarà facile per lui, venendo dalla squadra che ha la moto migliore, ma questo era il suo desiderio. Aprilia ha i mezzi e gli uomini per adattare la moto alle sue esigenze e renderla competitiva”.