La regia internazionale di questa MotoGP ha imparato che mettere le telecamere nel box Ducati è sempre una buona idea: dal lato Bagnaia c’è Domizia Castagnini (a cui Guido Meda ha regalato dello Xanax) e dall’altra Ruby Mau, moglie di Jack Miller. Soprattutto però, in mezzo c’è Davide Tardozzi, Team Manager dello squadrone rosso che da ex pilota romagnolo vive le gare come una tortura.
Lo scorso anno, a Misano, quando Pecco Bagnaia è caduto lasciando il titolo nelle mani di Fabio Quartararo, Davide si è buttato in ginocchio a tirare pugni per terra, immagine che continua a girare da un anno come testimone del pathos che c’è in MotoGP. Nel frattempo Sky gli ha dedicato una clip - Rocky Tardozzi - con tutte le volte in cui ha preso a pugni il resto del team dopo una vittoria. La MotoGP è fatta di appassionati anche quando si parla di ruoli dirigenziali, di così espliciti però c’è soltanto lui. In Malesia, dopo la settima vittoria stagionale di Bagnaia, Tradozzi è passato da pungere come un’ape a danzare come una farfalla. Sotto suona Freed from desire, Davide balla con Domizia e Bagnaia guarda la scena con un hot dog in mano. Niente male. Il Team Manager Ducati ha anche lasciato un po’ interdetto Giacomo Agostini - ultimo italiano a vincere un mondiale con una moto italiana, nel 1972 - ospite di Race Anatomy: “Balla un po’ come una femmina”, ha commentato Ago. I pugni però li tira da uomo.