La Superbike a Misano ha eletto un unico, grande vincitore: Toprak Razgatlioglu. Il turco ha vinto tutto e lo ha fatto su di una BMW che, fino allo scorso anno, sembrava impossibile da portare davanti a Ducati e Yamaha. Lui è veloce, pirotecnico e amatissimo da chiunque perché incarna lo spirito del motociclista che ognuno di noi vorrebbe essere: vincente, acrobata e mai troppo serio. Toprak è un prestigiatore. Al punto che, ciclicamente, viene da farsi una domanda: come andrebbe in MotoGP? Giudicare dal livello dei due campionati è difficilissimo, così come è quasi impossibile farlo basandosi sul test svolto da Toprak con la Yamaha M1 lo scorso anno. Quel test fu gestito talmente male - o almeno questo si dice - che diventò il trampolino di Razgatlioglu per tuffarsi tra le braccia di BMW, con la quale attualmente sta guidando il campionato.
A questo proposito i colleghi di Corsedimoto hanno raccolto alcune dichiarazioni di Davide Tardozzi, ospite di Sky Sport durante la Superpole Race a Misano: “È un vero talento e mi sarebbe piaciuto averlo in MotoGP in questi anni, perché ha delle caratteristiche interessantissime per la guida di una MotoGP”, il punto di vista del Team Manager Ducati. “Credo che avrebbe potuto essere un pilota di vertice. Mi ha sorpreso molto che qualcuno non lo abbia portato nel campionato, perché avrebbe potuto dare un grande spettacolo. Ha fatto fare il salto di qualità a una casa in SBK. Prima è stata Yamaha a godere delle sue prestazioni e ora lo sta facendo BMW“.
Tardozzi svela che anche Pecco Bagnaia ha dato il suo pieno endorsement al pilota turco: “Toprak gode della stima di tantissimi di piloti. Bagnaia, che ha girato con lui nel test di Portimao, mi ha detto: ‘Questo è uno che va davvero. Ha un controllo della moto che è quello dei grandi campioni. BMW ha recuperato il gap tecnico? Il recupero tecnico si chiama Razgatlioglu, hanno comprato mezzo secondo al giro”.
Ecco, in quest’ultima frase c’è tutto. Perché Toprak è un fuoriclasse, nonché l’unico motivo per cui Ducati potrebbe rischiare di perdere questo mondiale Superbike. La MotoGP però è diversa e fare una differenza di mezzo secondo al giro, lo vediamo con i piloti che corrono oggi, è difficilissimo, se poi bisogna anche adattarsi a un mondo più complesso, fatto di prototipi rigidi e pieni di comandi aggiuntivi, non è detto che le cose vadano bene. Specialmente perché in MotoGP non c’è tempo: devi imparare subito e farlo meglio degli altri.