“Sappiamo il nostro potenziale e sappiamo dove possiamo arrivare. Le nostre performance possono essere diverse e portarci a vincere tutte le gare”. Sono parole di pecco Bagnaia, alla vigilia della prima giornata in pista a Jerez. Il due volte campione del mondo della MotoGp è consapevole che i risultati raccolti fino a qui non sono quelli che tutti si aspettavano, ma è anche certo che non c’è nulla di cui preoccuparsi particolarmente. Anzi: conosce già la strada.
“Dobbiamo ripartire da un pochino più indietro – ha spiegato nel breve incontro con i giornalisti italiani – La situazione al momento è un pochino complicata perché non abbiamo pienamente sotto controllo tutto quanto, però a Austin abbiamo capito diverse cose che porteremo qua e secondo me potremo essere da subito competitivi”. Tra i problemi avuti in questi primi tre appuntamenti della stagione 2024 c’è, come è noto, il chattering. O, meglio, le vibrazioni che spesso i piloti che guidano la Desmosedici 2024 hanno accusato. “E’ una cosa un po’ difficile da capire, perché io e Jorge Martin avvertiamo molto queste vibrazioni, invece Enea Bastianini non ha vibrazioni. I nostri setup sono però molto simili quindi il perché è qualcosa che sfugge anche ai nostri tecnici. Non c’è una spiegazione sul perché, ad esempio a Austin, Enea alla fine riusciva a essere così veloce. Però ci stiamo lavorando e capiremo”.
Il verbo, quindi, è “lavorare”, con pecco Bagnaia he sembra calmo e per nulla sotto pressione. E’ consapevole che mettersi il fiato sul collo potrebbe solo complicare le cose e l’esperienza del 2022 gli ha insegnato che anche quando non si parte benissimo si può concludere la stagione con grandi risultati. “Alle moto nuove bisogna prendere le misure – ha spiegato il pilota di Chivasso trapiantato a Pesaro – con la Desmosedici 2022, ad esempio, già a Portimao, anche se partivo ultimo, avevamo trovato la quadra e poi la gara successiva, proprio qui a Jerez, c’è stata la svolta definitiva. Da lì non abbiamo più toccato praticamente niente. Nel 2023, invece, è stato diverso, perché è stato un rincorrere un po’ per tutta la stagione anche se comunque abbiamo fatto quindici podi e nelle gare in cui non sono andato a podio sono caduto. Dipende molto dalle moto: questa del 2024 ha un potenziale enorme, ma dobbiamo capire delle cose”.
Il riferimento è principalmente proprio alle vibrazioni che condizionano la guida, con Bagnaia che poi conclude: “A parte lo scorso anno io ho sempre faticato a inizio stagione un po’ in tutta la mia carriera. Nelle prime gare dell’anno scorso in cui non ho finito ero secondo e primo, mentre quest’anno a Portimao sono stato steso che ero quinto e quindi la situazione è un po’ diversa. Ma il potenziale è lo stesso. Lo ripeto: dobbiamo capire come risolvere queste vibrazioni e è più complicato di quello che pensavamo. Eravamo convinti di averle risolte in Qatar, ma evidentemente c’è bisogno di un po’ più di lavoro”.