A Jerez il motomondiale ci corre per il 38° anno consecutivo. Di più longevo, in MotoGP, c’è solo il GP d’Olanda ad Assen, che si è disputato ininterrottamente per 71 edizioni. Così per questa settimana,la città di Jerez de la Frontera - che è più che altro un grosso paese - si gonfia fino quasi ad esplodere, la sera senti le moto mandate al limitatore e alle sei della mattina, quando i cancelli del circuito si aprono al pubblico, c’è già la fila. Orde di gente che si accampa sulle colline per vedere le moto prima ancora di preoccuparsi del tifo, al punto che le tribune del circuito si riempiono anche per il test della Superbike. Al netto di questo, gli spagnoli si stanno prendendo tutto: l’ultima gara l’ha vinta Maverick Vinales, Jorge Martín è in testa al campionato, Marc Marquez ha una Ducati e può tornare a vincere e Pedro Acosta sta contando i giorni che lo separano alla prima vittoria. Giorni che, a giudicare dal lavoro fatto da KTM, potrebbero essere appena tre.
Se c’è un circuito in cui la moto austriaca funziona meglio che altrove è questo, anche perché Dani Pedrosa (che qui corre una wildcard) ci ha scavato i solchi e la cosa si è tradotta anche in ottimi risultati lo scorso anno per Brad Binder e Jack Miller. Se volete scommettere su Pedro quindi, farlo a Jerez potrebbe essere una buoan idea.
Il grande tema del giovedì però è stato, più o meno a sorpresa, il forfait di Marc Marquez, atteso alla seconda conferenza stampa della giornata (con Bagnaia e Acosta, mentre alla prima sono stati convocati Enea Bastianini, Jorge Martín e Maverick Vinales). Qualche collega più anziano ci racconta che dal 2009 non gli era mai successo che un pilota evitasse di presentarsi. Altri, scherzando ma non troppo, dicono che Marc non ha voluto rispondere a voci che lo vedono sulla Ducati ufficiale a fianco di Bagnaia dal 2025. Così abbiamo alzato il telefono e chiesto agli uomini della Gresini Racing: Marc, assieme al fratello Alex, era impegnato al pre-event allo stadio organizzato da Dorna con il Betis a Siviglia, a cui si sono aggiunti una serie di incontri con Estrella Galicia che, essendo title sponsor del Gran Premio nonché supporter personale dei Marquez, ha reclamato i suoi uomini. Money first, tutto regolare. Anche se di regola i 'pre-event' della MotoGP si disputano il mercoledì e Marc con le televisioni ci ha parlato.
Altri temi della prima conferenza stampa: Ducati qui è meno superiore agli altri costruttori, che hanno svolto un gran numero di test. A proposito di Ducati, il tema centrale dei bolognesi sembra essere il chattering, una vibrazione della gomma che impedisce ai piloti di correre come vorrebbero. Non un problema di Maverick Vinales comunque, da cui viene fuori che il punto di forza suo e dell’Aprilia sono i curvoni veloci, dove la moto è molto stabile e lui riesce a fare la differenza. È convinto, Maverick, che migliorando nelle ripartenze a basse velocità le cose cambieranno. “Ad Austin è stato bello, incredibile”, dice ad un certo punto: “Ho visto tutti felici per la mia vittoria ed era una cosa che non capita mai a nessuno, solo per Valentino Rossi era così”.
Il padrone di casa sembra Jorge Martín, uno che in questa fase del campionato riesce anche a stare calmo prendendo più punti che rischi: “In realtà è da metà dell’anno scorso che sono costante”, dice lui un po’ stizzito quando gli chiedono se è questo il suo grande step in avanti per il 2024. Enea Bastianini è sereno, arriva in conferenza stampa con gli occhiali da sole e ricorda di venire da due podi in fila. Lui, rispetto a Bagnaia, il chattering lo soffre meno.
Il gran finale lo regalano Pedro Acosta e Pecco Bagnaia: entrando, quando vede due sgabelli soltanto, Pedro commenta con un “Face to face, eh?”. Tra una cosa e l’altra entrambi si dicono molto sicuri, in grado di vincere. Forse, addirittura, più Acosta di Bagnaia, che invece non ha ancora digerito del tutto la GP24, anche se assicura che Jerez è una dei circuiti a cui è più affezionato, “Forse perché è tra le prime piste in cui ho corso”.
A tenere banco in sala stampa per buona parte della giornata è stato l’incontro di boxe proposto da Jorge Lorenzo a Dani Pedrosa, il quale ha accettato. Così ci si chiede chi possa avere i favori del pronostico tra i due: Jorge che è più alto, massiccio, o Dani che è allenatissimo e scattante. A fine conferenza abbiamo girato la domanda ai piloti.:“Io scommetto su Dani perché è piccolino”, comincia Acosta. “E sicuramente se sta vicino può cominciare a picchiare. Quando sei alto come Jorge fai più fatica a muoverti, oltre al fatto che Jorge al momento… beh, diciamo che non è al suo meglio fisicamente. Però vorrei vedere il video”. Pecco ci mette il carico: “Il peso conta, eh… Ma non saprei, non è semplice”. Sipario.