Ti seguire anche se tu giocassi a bocce. Un cartello a Imola, un numero, il 46, e un giallo che significa una cosa sola: Valentino Rossi. È l'inizio di una nuova storia, quella del Valentino pilota di auto, al suo esordio nel campionato GT World Challenge Europe con Audi proprio in Italia, a Imola, dove una folla di tifosi ha riempito paddock e tribune per assistere all'inizio della nuova carriera del Dottore.
Un inizio che lo stesso Valentino al termine del weekend ha definito "positivo", nonostante l'errore ai box - dove il pilota non ha visto il segnale del proprio meccanico e non è rientrato nella casella corretta per effettuare il pit stop - che è costato alla squadra qualche posizione alla bandiera a scacchi.
Ma come va interpretato questo 17esimo posto al suo esordio? Quali potenzialità nasconde e quanto in fretta potrà migliorare? L'errore "da rookie" è davvero così grave? Per rispondere a tutte queste domande abbiamo chiamato Dindo Capello tre volte campione della 24 Ore di Le Mans e da sempre uomo Audi che lo stesso Valentino Rossi, prima della scelta di correre nel campionato GT, aveva chiamato per farsi dare qualche consiglio.
Come commenti il primo weekend da pilota di auto di Valentino Rossi?
Per me ha fatto un grande esordio. Quello che ha scelto Valentino è il campionato GT più importante in assoluto, sia come qualità di piloti che come competitività in pista, quindi trovarsi all'esordio in mezzo a un gruppo così importante e forte non era semplice. Per capire che ha fatto molto bene basta guardare i suoi tempi sul giro: quelli hanno dimostrato che in mezzo ai professionisti ci può stare benissimo, bisogna solo dargli un po' di tempo per mettere tutto a posto e ambientarsi. D'altronde lui è un rookie quest'anno.
Quanto credi ci vorrà per vedere le reali potenzialità?
Almeno un paio di gare e qualche test, come minimo. Dipende tutto da come si troverà con la macchina ma l'esordio promette bene.
Oggi si parla molto del suo errore al rientro ai box. Tu come lo vedi? Qualcosa di grave o una normalità per un pilota "alle prime armi" in questa categoria?
Questo è un errore che nel corso della mia carriera ho visto fare a piloti con molta più esperienza di Rossi, anche a campionissimi di categoria e super vincenti. È un errore che già di base può capitare e in più - non per trovare scusanti - Valentino era alla sua prima gara ed è rientrato ai box in un momento di grande traffico. Una situazione del genere può mandare in confusione anche i piloti più esperti, figuriamoci un esordiente.
I suoi compagni di squadra hanno detto che lo aiuteranno come potranno nel corso della stagione: che cosa possono fare concretamente per dargli una mano?
Alla fine in macchina ci sei tu, e sei tu che devi ottenere il risultato quindi gli altri possono fare qualcosa fino a un certo punto. Però è anche vero che, se in molte delle altre categorie del motorsport il tuo compagno di squadra è il tuo primo avversario, qui il tuo compagno è il tuo miglior alleato perché il risultato è comune. Quindi quello che potranno fare è mettergli a disposizione tutta l'esperienza che hanno maturato negli anni: i trucchetti, le sensazioni, i consigli... Insomma, quello che normalmente si fa per aiutare un rookie ad ambientarsi, anche se è strano parlare di un pilota con nove titoli mondiali come di un rookie.
C'è un po' il rischio che si pretenda subito troppo da Valentino?
Secondo me sì, da persone poco esperte questo rischio c'è. Gente poco competente che le spara grosse, nel nostro ambiente, l'abbiamo vista spesso e purtroppo Rossi, considerando la sua notorietà, è più soggetto rispetto a chiunque altro a questo tipo di commenti. Aspettarsi da lui l'impossibile, vista la difficoltà di questo campionato, non ha senso. Ma quando si parla di Valentino sembra che le regole non valgano...
Imola era piena di fans, tutti lì per lui: ti aspettavi questo tipo di "risposta" da parte dei tifosi?
Vale ha dimostrato ancora una volta di poter muovere le folle. Abbiamo visto persone a Imola che non sarebbero mai andate a vedere il GT, forse si sarebbero mosse solo per la Formula 1, ma la presenza di Valentino unisce, crea legami e interesse. Questo è un bene per tutti, per Valentino in primo luogo perché significa che qualsiasi cosa decida di fare i suoi fans saranno con lui ma è un bene anche per il campionato e per il mondo GT in generale. In fin dei conti è sempre stata la sua magia.