È iniziato con il botto il weekend del Gran Premio dell'Azerbaijan, sia in senso figurato che letterale. Come ogni anno, le stradine insidiose del circuito di Formula 1 di Baku mietono tantissime vittime, e non sono mancati i momenti di stop durante la giornata, anche in Formula 2, per consentire la riparazione delle barriere. Parti tecniche, sequenza strette e un continuo saliscendi: con un circuito così non ci si può certo aspettare sessioni tranquille e anche quest'anno il Gran Premio azero si conferma tra i più ricchi di azione. Le sorprese non mancano mai a Baku e, a dimostrarlo, è la grande notizia del venerdì che ha subito stupito tutto il paddock: il più veloce in pista è stato Lewis Hamilton.

Sono solo 74 millesimi a separare il sette volte campione dal suo compagno di squadra Charles Leclerc al termine della seconda sessione di prove libere, un risultato che consegna alla Ferrari una doppietta decisamente incoraggiante. Leclerc lo aveva anticipato: la SF-25 avrebbe potuto trovarsi a suo agio tra le strade dell’Azerbaigian. Vederla in forma fin da subito, però, sorprende i tifosi e accende la speranza di poter finalmente rivedere una vittoria in rosso. Questo piccolo risultato del venerdì rappresenta anche motivazione per Lewis Hamilton: è bene ricordare che le prove libere non assegnano punti e spesso non rispecchiano i valori che emergeranno in qualifica o in gara, ma per il britannico - alle prese con una prima stagione difficile a Maranello - chiudere la giornata in questo modo potrebbe aiutarlo a preparare al meglio il resto del weekend.
La Ferrari è di fatto una delle pochissime squadre ad aver portato degli aggiornamenti in territorio azero, anche se non particolarmente rilevanti nell’immediato. A Baku, la scuderia di Frédéric Vasseur ha confermato che da ora in poi arriveranno solo piccoli adattamenti specifici per i prossimi circuiti in calendario. Dietro alle due rosse ci sono comunque motivi di soddisfazione per i tifosi italiani: subito a ridosso della Ferrari troviamo infatti la Mercedes di George Russell e poi quella di Andrea Kimi Antonelli. L’italiano è apparso già in grande forma sul circuito che ha conosciuto per la prima volta solo un anno fa, quando vi ha corso in Formula 2. Il giovane pilota Mercedes è particolarmente osservato in questa fase della stagione e resta in attesa del rinnovo ufficiale da parte di Toto Wolff, determinato a trattenerlo a Brackley ma allo stesso tempo critico nei suoi confronti dopo il Gran Premio d’Italia. Se chi ben comincia è a metà dell’opera però il giovane Kimi può ben sperare in un weekend di soddisfazioni.
La sessione della mattina si era conclusa in modo ben diverso: davanti a tutti si erano confermate le McLaren, poi in difficoltà nel pomeriggio. Le MCL 39 non sembrano aver trovato l’assetto giusto e, tra una sbavatura e l’altra, Lando Norris ha pagato il prezzo più alto, impattando contro il muro di curva 4 e terminando anticipatamente la sua sessione. Si tratta dei primi errori veri e propri per la squadra britannica, che tuttavia ha spesso dimostrato di sapersi rialzare anche nei weekend in cui il venerdì non era stato dominato. A Baku, però, saltare delle sessioni può costare caro: il circuito è complesso e richiede tempo per essere interpretato al meglio. Per la McLaren questo weekend è particolarmente importante, perché la squadra di Andrea Stella ha la concreta possibilità di conquistare il titolo costruttori. Riuscirci con le incertezze mostrate al venerdì potrebbe rivelarsi complicato.

