La presentazione Ducati 2023 a Madonna di Campiglio è stato uno degli eventi più attesi della stagione invernale, secondo soltanto ai test di Sepang in programma dal 5 febbraio. Sul palco, come già per la festa Campioni in Piazza a Bologna, c’è Barbara Pedrotti, che chiama a turno le colonne portanti di MotoGP e Superbike. Dopo circa un’ora quello che resta sono due moto col numero uno sullo stesso palco, roba mai vista a Borgo Panigale. Che fa bene a mescolare le due categorie, diverse nei dettagli ma simili per quanto riguarda la potenza di fuoco: Ducati, ancora una volta, parte da favorita in entrambi i campionati, ma per il primo anno dovrà difendere e non conquistare. Claudio Domenicali accenna al fatto che il marchio, nel 2022, è andato oltre le aspettative anche in termini commerciali, con oltre 60.000 moto vendute: un numero eccezionale.
Quando a parlare è Gigi Dall’Igna si cominciano a sentire quelli che saranno i tamburi da guerra di tutta una stagione: “Ripetersi sarà dura, anche considerando le statistiche. Ci sono stati pochissimi piloti in gradi di ripetersi nella storia delle corse, ma le sfide ci piacciono e siamo qui per questo. Siamo campioni del mondo, ma dobbiamo restare umili. È importante nello sport e nella vita. Abbiamo introdotto tante novità tecniche, ma ci sono stati anni in cui gli altri erano più forti di noi e dovevamo prendere dei rischi. L’anno scorso abbiamo imparato tanto”.
Tocca poi a Paolo Ciabatti, che racconta la stagione assieme ai rappresentanti del title sponsor (Lenovo per la MotoGP e Aruba in Superbike) aggiungendo che dal 2023 sulle carene della Desmosedici GP ci sarà anche il main sponsor Monster Energy. Enea Bastianini si trova quindi a rinunciare a Red Bull, sfoggiando sul nuovo casco quel graffio verde sempre più presente nel motorsport.
Quando il microfono finisce nelle mani di Pecco Bagnaia si parla subito del numero uno: “Abbiamo aspettato tutto l’inverno, è stata una scelta molto complicata. Alla fine l’ho scelto allo shooting la settimana scorsa nel momento in cui c’era da mettere il numero sul cupolino. Li ho mischiati, il 63 rimane e rimarrà sempre. (In un angolo, assieme alle due stelline dei titoli mondiali, ndr.) Ho ragionato sul fatto che è tanto che non si vede l’uno in MotoGP e ho sempre ammirato chi correva col numero uno. È giusto rispettare il fatto di essere i più veloci del mondo. Era giusto ricordare quello che è stato fatto. Il 63? spero di vederlo il più tardi possibile, anche se resterà sempre il mio numero”.
Alvaro Bautista dal canto suo racconta di averlo chiesto alla figlia, di averlo fatto scegliere a lei: “Guido ancora perché mi diverto, anche a 38 anni. Ho sempre quella passione dentro, voglia di divertirmi e migliorarmi, che mi regala la voglia di continuare. Volevo mettere il 19, ma quando ho visto il numero 1 vincendo il campionato ho capito che ci stava bene sulla Ducati. Sarà una sfida, l’unico risultato che ti va bene è vincere. Una bella sfida personale. Mia figlia diceva sempre: il tuo numero papà l’uno col diciannove, non so se lo facesse di proposito perché ha tre anni, magari voleva dire l’uno col nove. Ma le ho fatto questo omaggio e sono contento”.
E poi Enea Bastianini, sorridente e determinato: “L’emozione è tanta, veramente forte. Credo che il 2022 sia stato uno dei miei ani migliori. dovrò cercare di stare concentrato perché la responsabilità di avere la tuta rossa è decisamente importante. Abbiamo cominciato già a lavorare sulla moto nuova durante i test, daremo tutto. La sprint race del prossimo anno? Me la vivo bene. Sicuramente è una motivazione in più, in totale ci saranno 42 gare quindi sarà tosto, bisognerà mantenere la costanza. Quello che mi ha un po’ bloccato è stata la qualifica, nel 2022 sono riuscito a migliorarmi. Ai primi giri ci metto un po’, sono un po’ un Diesel… è un’avventura”.
Infine, è il turno di Michael Rinaldi: “Bellissimo essere qua con i nostri amici della MotoGP, sono un po’ emozionato. Il campionato Superbite ha un livello incredibile, si continua a battere il record in tutte le piste. Mi manca qualcosina, ma il mio obiettivo non cambia: voglio giocarmi il mondiale con Alvaro, spero che per il titolo ci sarà una lotta a due punte. Quindi più che pressione sento la spinta. Quando un pilota parte con la moto competitiva - e un pilota a fianco col numero uno - sa di avere il mezzo per vincere. Pressione positiva, una bella carica. Penso che stare su questa moto sia il sogno di tanti piloti, quindi diamoci del gas”.