Sì, la MotoGP a Misano è stata un trionfo spagnolo. A guardare oltre la classifica però, di buone notizie se ne vedono parecchie, a cominciare da Pecco Bagnaia, Franco Morbidelli e Marco Bezzecchi che in qualifica si sono presi la prima fila e che raccontano di un mondiale ancora italiano da una parte e di una bella rinascita dall’altra. Ma guardando ancora più lontano c’è la Moto3 e il 58 giallo su di una moto bianca e rossa, roba commuovente anche da ferma.
Il Team di Paolo Simoncelli, il numero di Marco, la velocità di Luca Lunetta che in questa seconda metà di stagione è forse il pilota ad essere cresciuto di più. Luca parte dalla prima fila, esattamente come i tre italiani della MotoGP. Succede però che la Direzione Gara lo sanziona in partenza: due long lap, causa jump start. Le immagini al rallentatore non raccontano nulla, se non che il sensore posizionato su ogni casella in griglia è scattato per la posizione di Luca, che la moto l’ha messa al pelo. Lunetta chiude al 9° posto a sei secondi dal vincitore ed è primo dei piloti italiani. Impossibile, anche stavolta, non andare a leggere le parole di Paolo Simoncelli sul suo blog.
“Tra le colline che guardano il mare si affaccia un circuito che porta un nome importante, un nome forte che ancora oggi, riecheggia tra le bandiere che sventolano durante l’invasione di pista, nella corsia box tutta rossa Pecco, sul promontorio del Prato 1, sulle magliette dei bambini portati in spalla dai papà, sui cappellini delle signore più tifose degli ultra dell’Atalanta.
Per qualcuno sarà inspiegabile, per qualcun altro meno ma sono passati tredici anni e il suono del tuo 58 è ancora un rombo forte.
Vi aspettavate un comunicato “incazzereccio” (come si dice in gergo) ma… voglio iniziare soft. Vorrei iniziare con un complimento all’ organizzazione del Misano World Circuit; tra le altre cose ha i bagni più puliti di tutti gli altri paesi in cui corriamo e non è una cosa da sottovalutare.
Ok, ora posso arrabbiarmi: Una domenica rovinata dall’isterismo ed esagerazione della “da sempre tanto chiacchierata Direzione Gara”. Viene da chiedersi: “capiscono la responsabilità del lavoro che fanno?” Sanno che quando prendono decisioni, avventate e senza senso distruggono tutto? Se ne escono con un giudizio inappellabile, distruggendo il lavoro di un weekend intero, i sogni di una squadra e di un ragazzo…
Respiro.
Farioli ci ha fatto passare un week end positivo, deciso ad ascoltare sempre un po’ di più e fra alti e bassi si è qualificato per la Q2, concludendo una gara buonina nelle top ten. Spero sia l’ inizio di un nuovo metodo di lavoro che ci porterà altre soddisfazioni.
Lunetta è un cavallo di razza, partito in 1° fila con il 2° tempo, dove solo un grandissimo Alonso gli ha potuto togliere la pole position all’ultimo giro. Luca ha confermato la performance del sabato con una furiosa rimonta in gara, a causa appunto dei (ben) due long lap per questo ipotetico (e irreale) jump start (aveva la ruota sopra la riga bianca della casella). Potevamo fare bene, perché lui nella bagarre ci sguazza, è il suo punto forte, peccato, peccato e ancora peccato! (…) Misano resta comunque sempre Misano, un po’ come dire: casa dolce casa, di sicuro per noi Romagnoli non c’è più GP di casa di questa. E a breve, via con la seconda manche”.
Paolo, per una volta, non parla di Marc Marquez, della MotoGP, della pioggia e di tutto quello che vedremo in campionato, parla della Moto3. Parla del suo pilota, quello che corre col numero di suo figlio: è giusto che sia così ma non succede spesso, il che significa che le cose stanno cambiando, che le corse hanno sempre ragione. La buona notizia è che Luca Lunetta correrà ancora, anche a Misano. E l’altra è che forse, in questo motomondiale, abbiamo un altro pilota in grado di arrivare in cima.