A quanto sembra non sarà necessario aspettare fino al 2027 per vedere l’ennesimo sconvolgimento nella guida di una MotoGP. Succede infatti che Michelin sta lavorando senza sosta per portare in pista uno pneumatico anteriore completamente nuovo già dal 2025, esattamente come ci era stato anticipato durante una lunga visita a Clermont-Ferrand questo inverno. GP e test di Misano, da questo punto di vista, sono stati estremamente interessanti, sia a sentire i piloti che i tecnici.
Nel lunedì del primo turno di libere, per esempio, Piero Taramasso ha rilasciato una breve intervista a Simon Crafar per MotoGP.com: “I piloti sanno che se vogliono guadagnare del tempo devono farlo in frenata”, ha cominciato a spiegare. “In accelerazione, a causa di elettronica e traction control, la moto ti aiuta moltissimo mentre all’anteriore è il pilota che fa una grossa differenza. Così i piloti provano a guadagnare frenando più forte e più tardi, che poi è il motivo per cui abbiamo dovuto aumentare la rigidità della mescola all’anteriore. Frenano più tardi e anche quando sono sull’edge della gomma”.
In breve, Michelin sta costruendo pneumatici sempre più rigidi per consentire i piloti di staccare con maggiore profondità, andando a riprendere la grande caratteristica delle Bridgestone utilizzate fino al 2015 compreso: gomme estremamente rigide per moto da guidare facendo affidamento sull’anteriore, mentre Michelin storicamente ha fatto sempre il contrario. Ora però, lo ha detto anche Pecco Bagnaia dopo i test di Misano, sembra che il costruttore francese abbia trovato il modo per costruire una gomma diversa, più simile alla Bridgestone o comunque molto più performante in staccata. Come? I tecnici non ne hanno parlato, ma questo inverno abbiamo saputo che lo stesso macchinario impiegato per la costruzione del posteriore (una sorta di raffinatissima stampante 3D) verrà portata anche all’anteriore, di fatto migliorandone le caratteristiche. “Abbiamo avuto degli slot dedicati ai test del nuovo anteriore Michelin e tutti i piloti ufficiali hanno potuto provare la gomma”, ci ha raccontato Piero Taramasso dopo il lunedì dei test. “È nuovo il design, così come la costruzione e il profilo della gomma. L’obiettivo è quello di offrire più grip e un miglior feedback, oltre ad essere uno pneumatico meno sensibile a variazioni di pressione e temperatura. Alla fine questo pneumatico è anche più leggero rispetto a quello che viene impiegato adesso, in modo da migliorare anche in termini di sostenibilità”.
Un cambiamento importante quindi e, almeno a sentire Taramasso, in buona parte delle situazioni, a partire però dalla frenata: “Buona parte dei piloti che hanno svolto il test sono rimasti soddisfatti, chiaramente ci sono voluti tre o quattro giri per acquisire le giuste sensazioni perché il feeling è diverso. Poi hanno cominciato a spingere sempre di più e hanno riscontrato un buon livello di grip, un feedback migliore e una stabilità, specialmente nei curvoni veloci nettamente migliorata. È stato un test positivo, la base è buona. Non perfetta chiaramente, dovremo fare qualche piccolo aggiustamento per far lavorare meglio la gomma e farla funzionare per tutti i piloti e tutti i costruttori ma siamo molto soddisfatti: la base è buona e abbiamo lavorato su tutta la moto senza fare grosse modifiche. Analizzeremo i dati per capire dove agire, tenendo a mente che non c’è molto tempo per farlo”.
Per quanto sia presto per parlare dei grandi favoriti in questa operazione, un’idea ce la siamo fatta: Pecco Bagnaia ne sarà entusiasta, Pedro Acosta anche, probabilmente pure Jorge Martín. È una gomma da staccatori questa, anche se come al solito sarà il feeling del pilota a fare la differenza. E ad offrire un buon feeling è anche la squadra, la moto, la continuità: con tutti i cambiamenti che ci aspettano per il 2025, quando il nuovo anteriore Michelin farà il suo debutto in pista, sarà importante aver già in mano la moto. Ecco perché se dovessimo scommettere un caffè lo punteremmo sul campione del mondo in carica.