L’addio di Paolo Ciabatti alla MotoGP aveva cominciato a serpeggiare nel paddock verso fine 2023, si potrebbe dire - per rendere più semplici le cose - dopo l’addio di Marc Marquez alla Honda. Si potrebbe anche dire, a proposito di Ciabatti, che difficilmente un uomo come lui avrebbe lasciato quella scrivania con leggerezza, giusto per quello che nei comunicati stampa si chiama “affrontare una nuova emozionante sfida”, che poi sarebbe uno scintillante debutto nel fango.
I maligni, tra le scrivanie delle sale stampa in circuito, suggeriscono che forse Ciabatti ha lasciato il motomondiale perché per niente d’accordo sulle ultime scelte Ducati, una su tutte quella di aprire le proprie porte a Marc Marquez. Il che ora è stato in buona parte confermato da Oscar Haro, ex numero due del Team LCR ritiratosi dalle corse a fine 2021 in un’ospitata sul canale YouTube del giornalista spagnolo Nico Abad. Haro, ad un terzo della trasmissione, parla così: “Paolo Ciabatti mi ha invitato nell’hospitality Ducati durante il mondiale motocross, per stare un po’ con lui. Mi ha chiesto, in italiano, se avessi visto la gara in Indonesia. E poi mi ha detto ‘Ecco perché me ne sono andato da Ducati in MotoGP, questo ragazzo (Jorge Martín, ndr) si meritava di andare nel team ufficiale. Questo ragazzo per due anni ci ha sentito dirgli prima sì e poi no, si è stufato e se n’è andato via. E ha fatto bene. Lo dico con gli occhi che luccicano, perché sentire un uomo come Paolo Ciabatti difendere un ragazzo come Jorge Martín mi è piaciuto moltissimo, mi ha emozionato”.
Ora, ammesso - e forse non del tutto concesso - che Oscar Haro abbia raccontato la più cristallina delle verità, le notizie qui sarebbero almeno due. La prima: Ciabatti ha lasciato Dall’Igna perché non riusciva a sopportare questa apertura a Marc Marquez, non per il motocross e nemmeno per sopraggiunti limiti d’età, cosa che per altro è sempre stata difficile da credere visto l’impegno necessario a seguire la spedizione bolognese nel fuoristrada. La seconda notizia, che è la diretta conseguenza della prima, è che l’idea di promuovere Marc Marquez nel team ufficiale è ben più vecchia di quest’estate, quando tra Barcellona e il Mugello sono state ufficializzate le scelte di Borgo Panigale: se Ciabatti ha lasciato a fine 2023 è perché, in qualche modo, le cose le sapeva già, o comunque le aveva intuite meglio di molti altri. Si potrebbe dire che lo spagnolo, al netto del lavoro fatto dal Team Gresini per ingolosirlo prima e accoglierlo poi, sapesse già di essere l’erede a quel trono rosso e velocissimo conteso con Bastianini e Martín.
Secondo qualcuno, ne avevamo scritto qui, i primi contatti tra il Direttore Generale di Ducati Corse e il nuovo acquisto del team sarebbero avvenuti nell’estate 2023, quindi quando Marc Marquez correva ancora per Honda e Gigi Dall’Igna era stato contattato dai giapponesi con un’offerta. Vieni tu da me o vengo io da te, si sarebbero detti Marquez e l’ingegner Dall’Igna. Un tema di affinità elettive, di confini da superare, di combustibile per trovare l’eccellenza, materia indispensabile a chi ha già raggiunto il punto più alto.
E se Oscar Haro avesse raccontato una balla? Ci sono ottime probabilità che Paolo Ciabatti, o Ducati Corse per lui, si facciano sentire in merito.