Da un certo punto di vista Marc Marquez non ha ancora scoperto le carte in questo inizio di 2024. Anzi, sembra quasi che il 93 continui a nascondersi. Nei test invernali si è trincerato dietro ad un "non sono pronto per lottare per il titolo mondiale, guido la Ducati come se fosse una Honda". Poi, a Lusail, al debutto ufficiale con la Desmosedici GP23 del Team Gresini, l'otto volte campione del mondo in realtà è parso piuttosto sul pezzo: sempre in top six tra qualifiche, Sprint Race e Gara domenicale, dove ha tagliato il traguardo in quarta posizione. In particolare, sembra che Marc abbia tenuto a bada l'istinto ("devo controllare me stesso", ha non a caso dichiarato nel corso del weekend di gara); come se si fosse contenuto, come se non avesse forzato al 100%, come se si fosse imposto di girare il più lontano possibile da rischi, pericoli, infortuni. Nella gara inaugurale della stagione non si decide nulla - Marc lo sa perfettamente e l'ha imparato sulla propria pelle con l'incidente di Jerez del 2020 - e infatti in Qatar abbiamo visto una nuova versione del 93, che si è quasi mimetizzato nel gruppone della MotoGP nonostante un esordio sportivamente epocale. Marquez non si è esposto: ha evitato soprassi azzardati (quando è stato scavalcato dal rookie maravilla Pedro Acosta il 93 non ha risposto immediatamente, frenando l'orgoglio), ha schivato imbarcate, salvataggi impossibili. Alla fine di un weekend pulito (anche nello stile di guida) come non se ne vedevano da tempo, Marquez è tornato a casa con ben diciotto punti in saccoccia e ha lasciato agli appassionati e agli addetti ai lavori del Qatar la sensazione di avere ancora un grande margine di miglioramento.
In Qatar Marc Marquez è stato costretto ad esporsi solo durante un'intervista realizzata da Jules De Rembles, giornalista dell'emittente televisiva francese Canal Plus, che ha chiesto all'otto volte campione del mondo di scegliere tra una serie di diverse alternative. Per esempio, nonostante viva ormai da qualche anno a Madrid, Marquez nel clasico tra Real e Barça ha scelto i Blaugrana, i colori del cuore. Infatti, quando successivamente ha dovuto decidere tra Erling Haaland e Kylian Mbappé, il 93 ha scelto l'attaccante francese, ma si è detto preoccupato del suo probabile trasferimento ai Blancos per la prossima stagione. Facile scartare il ballottaggio tra Le Mans e Sachsenring, con Marc che ha ovviamente optato per il tracciato sinistrorso tedesco, in cui - tra tutte le classi - ha trionfato per undici edizioni consecutive. "È come se mi stessi puntando un coltello al collo" - ha risposto Marc ridendo, prima di sbilanciarsi su un paio di suoi attuali colleghi, nonché rivali: "Dai tra Bagnaia e Qauartararo prendo Pecco perché ha vinto due titoli mondiali in più, ma Fabio è super talentuoso". Il gelo, nel nuovissimo e asettico paddock di Lusail, è calato nel momento in cui De Rembles ha invitato Marquez a scegliere tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi: "Ah (il 93 qui abbozza un sorriso nervoso), Rossi ha vinto più mondiali". L'ha detto in maniera secca e quasi meccanica Marc, sicuramente non contento di trovarsi in una situazione del genere, da sbrogliare nel più breve tempo possibile per scacciare l'imbarazzo. Il 93 ha tirato fuori un dato oggettivo e, alla fine dei conti, è come se avesse seguito il copione del suo weekend di gara a Lusail: vietato esporsi, restiamo lontani dai casini.