Nove, Dieci, Undici. Se Enea Bastianini li giocasse al Lotto e vincesse non avrebbe il sorriso che ha avuto oggi dopo la Sprint di Motegi dove, appunto, alle curve Nove, Dieci e Undici ha firmato un capolavoro che probabilmente resterà nella storia delle corse. E che, forse, farà venire pure qualche pensiero in più alla Ducati che a fine stagione lo vedrà fare i bagagli per accasarsi in KTM. Sì, perché il pilota romagnolo ha, di fatto, piegato ancora una volta di prepotenza (dopo che era già successo al Mugello) quel Marc Marquez che il prossimo anno salirà sulla “sua” Desmosedici e occuperà il lato del box in cui ha lavorato per due stagioni con più dolori (gli infortuni che lo hanno praticamente tenuto fuori per tutto il 2023) che gioie. Un passato che è definitivamente alle spalle e un feeling con la moto e la squadra che è cresciuto sempre di più e un Enea Bastianini che sente di poter essere protagonista in questo finale di stagione. Tanto che oggi, con il sangue ancora in ebollizione e l’adrenalina a cannone nel parco chiuso, ha pure ammesso: “C’ho provato. Gran duello con Marc (qui l'analisi di Mauro Sanchini), poi ho proprio chiuso gli occhi per tutto l’ultimo giro”.
Un modo di dire, sia inteso, ma che spiega tutto sulla mole di emozioni concentrata in meno di tre minuti, con un sorpasso subito, una risposta rifilata senza neanche il tempo di ragionarla e un arrivo sotto la bandiera a scacchi che vale molto di più di un semplice secondo posto. “Quando Marc mi ha passato – ha poi spiegato Bastianini a Sky – non ho resistito più di tanto perché alla curva Nove sono arrivato lungo e c’è un po’ di banking e l’elettronica della mia moto è intervenuta , così non sono riuscito a resistergli alla Dieci ma ho risposto subito dopo. Poi nell'ultimo giro sapendo che c’era Marc dietro ho cercato di dare tutto, frenando un metro più avanti in ogni curva. Non so se avrei preso Pecco, perché è vero che io sono stato molto veloce, ma lui amministrava. Se fossi stato un pochino più vicino ci avrei provato. Essere sorpassati non piace a nessuno, quindi quando Marc mi ha passato sono riuscito a dare qualcosina in più che questa volta non è derivato dalla gomma, ma da me. Devo cercare di capire cosa ho fatto di diverso”.
Nessun cenno alla lotta che c’è tra i due per il terzo posto e meno che mai all’avvicendamento voluto da Ducati (le parole non servono sempre, ndr) per la prossima stagione, con Bastianini che sembra voler limitare il duello al tempo stesso del duello. Che poi è l’essenza dello sport, prima di rimettersi al lavoro per la nuova battaglia che ci sarà da fare domani, in una gara con il doppio dei giri e tante incognite in più. Anche Marc Marquez sembra non averla presa male. Probabilmente perché il duello perso con Bastianini non è ciò che gli brucia di più dopo quello che era successo al mattino, con la Race Direction che gli ha tolto la pole per un passaggio sul verde. “Sono passato sul verde, niente da dire – ha spiegato Marquez – A farmi arrabbiare è stato il fatto che me l’hanno detto molto tardi e io, visto che c’era anche qualche goccia di pioggia, non avevo tentato un altro attacco al tempo visto che un giro buono lo avevo già fatto. Poi mi hanno spiegato che c’è stato un problema di collegamenti per cui anche la Race Direction ha visto tutto dopo”. E’ chiaro, però, che senza quel giro cancellato o comunque con la possibilità di farne un altro la Sprint di Motegi avrebbe raccontato un copione differente. Perché un conto è scattare dalla nona casella e un altro conto è partire nelle prime due file. “Ho cercato di non pensarci e di concentrarmi subito sulla Sprint e alla fine un terzo posto può andare bene” – ha concluso l’otto volte campione del mondo.
Marquez, tra l’altro, ha molto sportivamente anche rifiutato la giustificazione della “Desmosedici differente” per raccontare il duello perso con Bastianini. “Alla fine le moto sono quelle, sicuramente un pelino diverse, ma non c’entra – ha spiegato ai microfoni di Sky – Io ci provo, ci provo sempre, a volte va bene e altre meno bene. L’ho passato, ma alla staccata della Undici lui era all’interno: ho lasciato il freno ma lui era in posizione migliore. Poi non ho più avuto chance per provarci ancora perché lui ha trovato ulteriore velocità”. Poche parole, nessuna giustificazione e pensieri già proiettati alla gara lunga di domani, con Marquez che ammette di sentire di aver raddrizzato insieme alla sua squadra un fine settimana cominciato decisamente male. “La verità – ha concluso – è che ieri ho fatto un solo giro buono: quello che mi è servito per accedere in Q2, ma ho avuto molti problemi. Il team ha fatto un gradissimo lavoro, già alla qualifica sentivo un’altra moto e c’è stato il pasticcio del giro cancellato, però a quel punto ero già concentrato a manetta per la Sprint. Ho cercato il mio passo, ma l’anteriore è salita di pressione e mi sono un po’ calmato e sul finire ho potuto spingere di nuovo, sono contento del terzo posto. Oggi, essendo partito nono, sono arrivato alla fine con la gomma un po’ al limite, quindi per la gara di domani sarà importante capire cosa si potrà fare con la gomma media”.