Vi avevamo preparato alle molteplici possibilità di un sabato di pioggia in Giappone, di una MotoGP in configurazione full wet per le qualifiche e per la Sprint Race di Motegi. Così non è stato o - meglio - lo gocce hanno smesso di cadere prima che i piloti della top class inaugurassero l'azione in pista, con l'asfalto del Twin Ring che alla fine è rimasto umido solamente fuori dalla traiettoria ideale, senza impedire a Pedro Acosta di stampare il nuovo record della pista in Q2. Le qualifiche le abbiamo riassunte qui, ma è importante ripartire dai quei quindici assatanati minuti di time attack per raccontare l'andamento inusuale di una Sprint Race che sul traguardo ha prodotto risultati assolutamente normali per i valori in campo dimostrati in questa stagione: ha vinto Pecco Bagnaia, davanti ad Enea Bastianini, Marc Marquez e - giù dal podio - Jorge Martín. Come a dire che davanti ci sono sempre loro, che i Fantastici Quattro del 2024 sono sempre lì.
Eppure per questi ragazzi non è stato tutto facile come si potrebbe pensare. Pecco ha conquistato la testa della corsa allo spegnimento dei semafori, ma ecco che dopo due giri Pedro Acosta lo scavalcava con una staccata decisa alla quattro, costringendo il plotone della MotoGP - interamente sul groppone del rookie maravilla - ad abbassare i tempi e ad alzare il ritmo, che almeno per i primi sette piloti si è mantenuto stabile sul piede dell' 1'44"basso. Il tutto mentre Jorge Martín, grazie ad una serie di manovre millimetriche da novanta minuti di applausi, rimontava sei posizioni in quattro curve, passando dall'undicesima piazza in griglia di partenza alla quinta, notificata dalla fotocellula del traguardo in corrispondenza del primo passaggio. Contemporaneamente Marquez, che allo start serrava la terza fila, produceva qualcosa di simile: tre piloti dribblati nei primi metri e il cupolino della sua Ducati Gresini puntato sul codone della Pramac di Martín, scavalcata senza troppi convenevoli al giro due, curva numero dieci. Per una proprietà matematica che potrebbe anche essere quella commutativa, se più piloti guadagnano posizioni in partenza ci deve anche essere qualcuno che le perde: Maverick Vinales (terzo in griglia) rientrava in traiettoria ai margini della top ten dopo un contatto alla prima curva con Brad Binder (quinto in griglia), vittima di un problema tecnico nelle primissime fasi della gara. In tutto questo Enea Bastianini saliva silenziosamente in terza piazza, seguito da Marquez, da Martín e dalla coppia Morbidelli-Di Giannantonio, protagonisti di una bella battaglia al via e di una Sprint che li vedrà girare in tandem fino al traguardo.
Nel frattempo, anche davanti al duo romano, le dinamiche si cristallizzavano: Acosta gradualmente guadagnava qualche metro su Bagnaia, che lentamente sentiva avvicinarsi Bastianini e Marquez. Dopo le scintille dell'avvio, in maniera più inaspettata si spegneva la rimonta di Martín, rimasto al gancio dei primi ma sprovvisto dell'impeto e di quei decimini polso che gli sarebbero serviti per mettere pressione al gruppetto davanti a lui, capitanato dal rivale nella lotta al titolo. Quel Pecco Bagnaia che al giro nove vedeva materializzarsi di fronte a sé una buona notizia: Pedro Acosta, in quel momento con un secondo di vantaggio sul campione del mondo in carica, veniva punito dal più classico degli errori di gioventù, con l'avantreno della KTM che improvvisamente si rifiutava di sopportare la guida tagliente del Tiburón di Mazarron in ingresso di curva nove. Ad un giro dal termine, mentre Bastianini e Marquez regalavano spettacolo scambiandosi tre sorpassi in altrettante curve e mantenendo inalterate le loro posizioni, l'azione di Bagnaia si faceva guardinga, regalando ai fotografi un'immagine da salvare in memoria: Pecco, Enea e Marc sulla bandiera a scacchi racchiusi in 349 millesimi, come se fossero una cosa sola.
Alla fine dei conti, i punti rosicchiati da Bagnaia su Martín nel sabato giapponese sono sei. Diventano così quindici le lunghezze che li separano in classifica generale, dove la situazione di Bastianini e Marquez non cambia (rimangono ad oltre settanta punti di distacco dalla vetta). Pecco potrà affrontare la domenica rinfrancato dalle difficoltà di Jorge - mai davvero in lotta oggi - ma anche consapevole di un ritmo gara che per adesso non gli può garantire di primeggiare su Acosta, Bastianini e Marquez.
Dopo Morbidelli e Di Giannantonio, rispettivamente quinto e sesto al traguardo, a punti anche Alex Marquez, Jack Miller e Maverick Vinales, davanti ad un Marco Bezzecchi che archivia la top ten. A domani, domenica, che ha le sveglie puntat sulle sette italiane.