Una volta, ma neanche tanto tempo fa, esistevano le corse clandestine. Ci si giocava la macchina, o la moto. Se si perdeva non ci si rimetteva solo orgoglio e amor proprio, ma il proprio mezzo. Ecco, Enea Bastianini in questa MotoGP deve purtroppo mettersi in mente che ogni fine settimana sarà così, anzi, peggio. Perché se vince si tiene la sua moto, se perde resta a piedi. E diciamo purtroppo perché di fronte a una pressione così forte non tutti reagiscono allo stesso modo. Il suo compagno di squadra vince e convince, lui ha due fantasmi scomodi da portarsi dietro: Jorge Martin e Marc Marquez. Forse più il primo che il secondo, ma entrambi sono i suoi possibili sostituti sulla Desmosedici ufficiale del 2025. È il momento per il "Bestia" di dimostrare tutto il suo valore, che significa vederlo a lottare con i primi; invece, i suoi diretti avversari gli sono arrivati davanti sia nella Sprint del sabato (dove Enea ha chiuso 6°) sia nel GP di domenica (5°).
In entrambi i casi sia Jorge che Marc gli sono arrivati davanti, Marquez per di più alla sua prima gara e con la moto dell'anno scorso. Soprattutto nella gara di domenica ci si aspettava qualcosa in più, anche perché alla fine stava girando su ottimi tempi ma la rimonta è iniziata un po' in ritardo: "Un po' per scelta - dichiara Enea a fine gara - perché mi aspettavo un drop più importante della gomma e invece, visto come era andata ieri, è stato meno del previsto; così sono stato conservativo per niente. Mi spiace perché avrei potuto fare qualcosina meglio. Non avrei avuto comunque il passo di Pecco però un po' mi dispiace".
Il 2023 è stato un anno definito dagli infortuni, che voglia partire con la giusta attenzione è ragionevole, ma visto che ha già dimostrato di poter essere veloce ora deve anche diventare costante e, soprattutto, cercare di mettere le ruote davanti a quelle dei suoi avversari che volteggiano già da un po' come avvoltoi sopra la sua sella. Non ultimo è da considerare anche l'aiuto che potrebbe dare al suo compagno di squadra visto che la concorrenza pare sempre più agguerrita. Magari l'idea di fare da scudiero non sarà delle migliori, ma se è un modo per restare in sella alla Desmosedici ufficiale forse vale la pena. Essere la quarta Ducati del gruppo, purtroppo per lui, rischia di non essere abbastanza. Detto questo, Enea ha anche spiegato di non essere ancora perfettamente in sintonia con la sua GP24, situazione in cui probabilmente lo vedremo da Jerez in poi. Di tempo per vincere più degli altri probabilmente ce n'è fino a metà giugno.