La notizia arriva da Manuel Pecino, uno dei giornalisti meglio informati di questa MotoGP: Jack Miller ha appena firmato con Yamaha. La notizia, pubblicata sul portale spagnolo motosan.es, ha colto il paddock di sorpresa, in quanto a spartire con Miguel Oliveira il box del Team Prima Pramac sembrava sarebbe stato un giovane della Moto2 come Tony Arbolino, Sergio Garcia o Alonso Lopez. Il primo maturo per la MotoGP, il secondo anche nonché vecchia conoscenza di Gino Borsoi, il terzo veloce ed esplosivo.
In questa corsa sembrava che Jack avesse meno opportunità degli altri, eppure alla fine Yamaha ha preferito affidarsi a un pilota d’esperienza per spingere sullo sviluppo in un momento cruciale per tornare in alto. Per Miller sarà l’11 stagione in MotoGP e il quarto costruttore con cui si troverà a collaborare dopo Honda (all’esordio), Ducati e KTM. Jack nel box ritroverà sia il Team Pramac, per cui ha corso per tre anni dal 2018 al 2020, che Max Bartolini, acquisto chiave di Yamaha per lo sviluppo della M1 con cui Miller ha lavorato a lungo in Ducati. Il contratto dovrebbe essere di un anno, il 2025, con opzione di rinnovo a favore di Yamaha.
Sapere che Jack Miller rimarrà in MotoGP è una notizia positiva per tutto il paddock, eppure non si può ignorare il fatto che se avesse avuto un passaporto diverso probabilmente Dorna avrebbe fatto meno pressioni su Yamaha e Pramac per dargli una moto. Non è un segreto che l’organizzatore, mai come quest’anno, ha lavorato per sparpagliare talenti e nazionalità su tutta la griglia della MotoGP: meno Ducati in pista, più piloti vincenti in Aprilia e KTM, un tailandese e un giapponese (rispettivamente Somkiat Chantra per LCR e Ai Ogura in Trackhouse) in arrivo nel 2025 e tante altre scelte fatte per rendere il paddock più globale e il campionato più acceso.