Ad Austin la McLaren non doveva fare solo una cosa: commettere un errore e lasciar scappare Max Verstappen. E invece, dopo nemmeno una curva, il disastro è servito: Oscar Piastri finisce lungo alla prima staccata, rientra senza guardare negli specchietti e prima colpisce la Sauber di Nico Hulkenberg, poi finisce per centrare l’altra McLaren di Lando Norris. Uno psicodramma, con i due papaya fermi nel prato mentre Max si involava verso la vittoria. Al contrario di Singapore, dove i due si erano presi alla prima curva quasi per caso, senza alcuna conseguenza se non qualche lamentela di troppo, questa volta però l’errore è pesantissimo: 0 punti, una pressione sempre più alle stelle e Max che, con la vittoria nella Sprint del COTA, si porta a -55 da Oscar Piastri, il leader del Mondiale.

Distacco ancora ampio, servirebbero due zeri e altri cinque punti per pareggiare i conti, ma quando contro hai un cannibale come l’olandese tutto cambia: ha vinto a Monza, si è ripetuto a Baku e a Singapore è finito comunque davanti ai due papaya. Un trend in crescendo complice una Red Bull tornata a vita grazie agli aggiornamenti portati, mentre in McLaren tutto sembra andare per il verso sbagliato. Serve un’impresa, ma dopo la pole position di venerdì un altro segnale è stato lanciato: la lotta non è finita, anzi, è appena iniziata.
Una vittoria nella Sprint che Verstappen si è comunque dovuto sudare, forse più del previsto: dopo l’harakiri della prima curva na approfitta George Russell che passa in seconda posizione, mettendo pressione sull’olandese e attaccandolo, a posteriori in maniera azzardata, in staccata di Curva 12, finendo lungo e portando fuori anche la Red Bull #1. Da quel momento in poi è toccato amministrare, fino alla bandiera a scacchi, vista sotto Safety Car a causa dell’entrata folle di Stroll su Ocon che ha costretto i due al ritiro. Alle sue spalle finisce l’inglese, nonostante tutto ancora protagonista, mentre se nella qualifica Sprint la sorpresa è stata la quarta posizione di Nico Hulkenberg, nella garetta è il podio di Carlos Sainz con la Williams. Lo spagnolo si ripete dopo Baku, approfittando del caos al via e certificando la crescita del team di Grove.
Guadagna posizioni anche la Ferrari, con Hamilton quarto e Leclerc quinto: i due della Scuderia hanno provato ad agguantare il podio, ma non c’è stato niente da fare. Il risultato però è stato massimizzato, specie dopo l’inizio da incubo del fine settimana con l’ottavo e decimo posto nella qualifica Sprint. E poi, colpisce anche l’aggressività di Hamilton, finalmente in linea con le prestazioni del monegasco. Dal rientro dopo la sosta Sir Lewis è cresciuto ed è ormai evidente, in attesa soltanto di una vettura realmente competitiva. Sesto finisce Alex Albon, completando la giornata da sogno della Williams, seguita da Yuki Tsunoda, Kimi Antonelli, che guadagna l’ultimo punto a disposizione, e Liam Lawson, con l’Alpine di Pierre Gasly che completa la Top 10. Dodicesimo Gabriel Bortoleto, tredicesimo Isack Hadjar davanti allo sfortunatissimo Nico Hulkenberg e Franco Colapinto. Ultimo Oliver Bearman, nonostante al traguardo sia passato in ottava posizione, a causa di una penalità di dieci secondi inflittagli dopo una difesa al limite su Kimi Antonelli.

