Piastri attacca, Verstappen risponde. È così che la prima giornata in Messico si è accesa, con un solo tema a tenere banco: dopo la risalita dell’olandese in classifica, che a Città del Messico ci arriva dopo aver recuperato 64 punti da Monza in poi sull’australiano, leader in classifica, riuscirà Piastri a rispondere? Il rientro dalla pausa estiva è stato complicato, ma a sentir parlare Oscar tutto sembra essere sotto controllo: “La presenza di Lando e Max non cambia il mio approccio. Il vantaggio si è ridotto un po’ nelle ultime gare, ma per me l’attenzione è sempre stata solo sulla massima velocità in tutto il weekend. In alcuni fine settimana ci sono riuscito, in altri no, però siamo concentrati assolutamente su questo. Se ci riuscirò ogni weekend, non importerà più quale sarà il quadro esterno”.
Rilassato, come da un po’ non lo si vedeva. Negli ultimi weekend c’è chi ha iniziato a parlare di pressione, eppure quando gli si chiede se preferisca trovarsi nei panni del cacciatore o in quelli della preda non ha dubbi: “Entrambe le posizioni hanno degli aspetti positivi e negativi. A tutti piacciono le storie degli sfavoriti o delle rimonte, a volte è più semplice cercare di recuperare, però preferisco avere un vantaggio nel campionato. Ho sempre detto che mi piace essere in testa, vuol dire che si sta lavorando bene: nel corso della stagione abbiamo fatto tante cose molto bene, ma alcune possiamo farle ancora meglio”. Si sta giocando il campionato contro un mostro come Verstappen e con un Norris che, comunque, è già alla sua settima stagione tra i grandi. Nessun problema, però: “Io sono in grado di vincere un campionato” ha continuato, senza giri di parole. “Ho ricordi positivi ai quali fare riferimento, ho vinto in precedenza ma non significa che vincerò automaticamente anche questa volta. Queste esperienze aiutano ma alla fine dovrò andare il più forte possibile. Non è così semplice da eseguire, però il piano è piuttosto lineare”.
E sul rientro di Max, protagonista assoluto delle ultime gare, ha spiegato: “Non è una cosa a cui penso, in realtà. È vero che negli ultimi anni è stato molto costante. È sempre stato forte, non si può negare. Però per quanto mi riguarda non c’è alcun beneficio nel preoccuparmi su questo. Quello che mi aiuterà a vincere questo campionato è cercare di trarre il meglio da me stesso, dalla vettura e dal team. Preoccuparmi di qualcun altro distoglierebbe la mia attenzione da quello che è sotto il mio controllo. Lui c’è ed è nella lotta, ma non cambia il modo in cui approccerò le gare”.
L'olandese lo ha sorpreso, al contrario di quanto affermato nei giorni scorsi dal team principal della McLaren, Andrea Stella: “Pensavo che la lotta sarebbe stata tra me e Lando, come tutti del resto. Tuttavia, lo stato di forma che ha dimostrato Max da Monza in avanti è stato sorprendente. C’erano stati dei lampi a inizio stagione, ma c’erano stati anche dei grossi cali. Avere quella costanza da parte loro è stata una sorpresa. Sicuramente hanno continuato a lavorare sulla macchina cercando di migliorarla. Non è una sorpresa enorme, però penso che il suo rientro in lotta sia arrivato più rapidamente di quello che ci si potesse aspettare”.
Piastri, come detto, si sente a suo agio nel ruolo di preda. Dall’altro lato, però, il cacciatore è Max Verstappen - oltre a Lando Norris -, il peggiore che possa esistere. E lo è ancor di più perché, a cinque gare dalla fine, l’olandese sa che non ha nulla da perdere: “Nel peggiore dei casi finisco terzo, quindi non cambia davvero nulla. Voglio solo provare a vincere delle gare fino alla fine della stagione. Spero sia possibile ogni weekend, ma al momento è impossibile saperlo. Siamo in una buona serie di risultati e sappiamo anche, come squadra, che deve essere tutto perfetto fino alla fine per avere una possibilità. Se funziona, sì, fantastico, un recupero incredibile. Se non funziona si va avanti. Possiamo essere orgogliosi, penso, della fine di stagione che abbiamo fatto e del miglioramento nelle prestazioni, ma ci penseremo ad Abu Dhabi”.
E sulla pressione che una lotta del genere porta con sé Max è chiarissimo: “Naturalmente vuoi vincere, vuoi vincere il campionato. Io ne ho vinti alcuni all’ultimo, altri molto presto. Questa volta è molto diverso, per la maggior parte della stagione è stato molto più difficile per noi e, a essere onesto, il fatto di essere ancora in lotta è molto sorprendente, ma lo accetto. Dobbiamo essere perfetti, ma per me è solo una pressione positiva. Amo quello che faccio. Se la macchina è competitiva, tanto meglio correre così”.
In Messico, però, c’è anche chi ci arriva per continuare a imparare, riprendendosi ciò che l’ultimo GP, a causa di un’entrata azzardata di Carlos Sainz, gli ha tolto. Kimi Antonelli è tornato su quanto successo al COTA, senza mascherare il dispiacere per com’è andata: “È stato un peccato quel contatto, eravamo entrambi in una buona posizione e siamo finiti entrambi fuori gara. Abbiamo una visione diversa dell’incidente, ora voltiamo pagina”. Sul percorso di crescita che sta vivendo al suo primo anno in Formula 1, invece, ha aggiunto: “Ho avuto un periodo difficile molto lungo nella stagione europea: i risultati continuavano a non arrivare e mi sono lasciato un po’ sopraffare dalla frustrazione; poi mi sono reso conto del fatto che non mi stavo concentrando davvero sull’obiettivo, sulle basi e sulle procedure. Mi concentravo sul risultato finale ed ero molto frustrato”.
Dietro l’inversione di rotta, sempre a punti lontano dell’Europa - tolto ovviamente Austin -, c’è però una spiegazione ben precisa: “Dopo Monza mi sono incontrato con il team e abbiamo concordato sul fatto che qualcosa doveva cambiare: da quel momento il mio approccio è stato parecchio diverso. Ora mi sto concentrando molto più sulla guida giusta e sul mettere tutto insieme”.
Cauto ottimismo, invece, per la Ferrari: “La squadra è stata molto competitiva qui l’anno scorso, quindi spero che possiamo trarre insegnamento da quanto fatto e ritrovare quelle prestazioni questo weekend” ha spiegato Hamilton, dopo aver parlato di una prestazione ancora da estrarre al massimo. “Mi aspetto che la macchina si comporti in modo piuttosto diverso rispetto a ciò che ho provato qui lo scorso anno e negli anni precedenti. Salterò le FP1, quindi questo weekend dovrò imparare e adattarmi subito”. Leclerc, invece, ha accennato un mezzo sorriso guardando a quanto fatto ad Austin, terzo al traguardo: “Ci sono state tante cose che abbiamo imparato - parlando dei cambi fatti - Speriamo di poter mettere tutto in pratica anche qui”.