Fabio di Giannantonio ha passato un periodo non proprio dei più semplici: nella penultima gara del 2023 coglie, in Qatar, la sua prima vittoria in MotoGP ma Gresini non può dire di no a un otto volte campione del mondo che gli bussa alla porta. Nel complicato giro del mercato piloti sembra proprio che Fabio debba starsene ai box ma, all'ultimo, gli si offre una splendida possibilità e prende il posto di Luca Marini all'interno del team VR46, ottenuta grazie a risultati eccezionali nel finale di stagione.
I risultati nei test sono più che incoraggianti ma nella prima gara in Qatar, dove pochi mesi prima aveva trionfato, non va oltre la settima piazza. Non male, anzi, ma la speranza di fare meglio c'era. Resta il fatto che la Desmosedici 2023 non è così immediata, c'è bisogno di tempo per adattarsi e di lavoro per trovare il set up migliore. Poi ci sarebbe bisogno di un po' di sfiga in meno, anche se lui non si esprime in questo modo, ma raggiunto dopo la gara di domenica a Portimão (chiusa in decima posizione) lo ha fatto capire tra le righe: "Oggi a dir la verità abbiamo fatto un po' fatica", ci ha raccontato in sala stampa. "Peccato perché stamattina abbiamo fatto un grande step sul set up della moto ed ero veramente contento e fiducioso di fare un'ottima gara; solo che, purtroppo, abbiamo fatto un piccolo errore nella preparazione della gara e al terzo giro era già finita. Diciamo così. Abbiamo limitato i danni e siamo stati fortunati, per quanto non sia bello avanzare per un errore di qualche altro pilota, siamo riusciti a fare la top ten. Oggi il potenziale era di stare vicino alla top five e di fare una bella rimonta, ma con questo errore qui è finito tutto un po' presto".
Sull'incidente tra Bagnaia e Marquez non ha niente da dire solo perché non lo ha visto ("Ma quanto mi sarebbe piaciuto stare lì in mezzo, così è bello") e non nasconde la sua ammirazione per Pedro Acosta: "Bravissimo, guida da Dio. Guidava benissimo anche in Moto2, da pilota vedi certe cose e capisci che uno ha delle doti, poi da KTM ha avuto un grande supporto, quello che tutti i rookie dovrebbero avere. Ha avuto due professori che sono Dani Pedrosa e Pol Espargarò nei test questo inverno; lo hanno preparato bene, lui è pronto, guida benissimo quindi questa è la logica conseguenza di quello che hanno fatto”.
Infine, gettando uno sguardo all'immediato futuro, Fabio si dice soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora: "Noi siamo a un buon 90%, ma sia in Qatar che qui sono successe due tre cosettine che non ci hanno permesso di mettere insieme i pezzi. Siamo alla seconda gara, ci stiamo conoscendo e stiamo capendo di cosa ho bisogno durante i week end di gara. Nei test siamo andati fortissimo perché c'è tanto tempo, quando arrivi nei week end di gara devi essere rapido. Comunque sia stiamo andando bene visto che siamo solo alla seconda gara e finora abbiamo avuto sempre piccoli problemi".
Ora la testa e la moto sono in viaggio per gli USA, dove l'anno scorso Di Giannantonio non ha brillato (17° nella Sprint e 9° nel GP) ma il team VR46 ha conquistato un ottimo secondo posto con Luca Marini. Le premesse per fare bene ci sono, non ci resta che attendere.