In tutta lo schieramento di MotoGP ci sono solo tre piloti che possono dormire sonni tranquilli avendo in tasca un contratto fino al 2027. L'ultimo di questa cortissima lista (assieme a Brad Bindere e Pecco Bagnaia) è Fabio Quartararo, che ha appena rinnovato con Yamaha per le stagioni 2025-2026 alla cifra stratosferica di 12 milioni di euro a stagione. Parliamoci chiaro, non è certo un record assoluto... Valentino Rossi in Ducati aveva uno stipendio di circa 14 milioni annui, e si parla di 12 anni fa, mentre Jorge Lorenzo ne prese 12,5. Marc Marquez poi, con Honda firmò per quattro anni a cifre simili. Certo è che, rispetto a questi piloti, Fabio Quartararo ha ancora molta strada davanti.
In un'intervista al quotidiano francese L'Équipe, Quartararo ha spiegato il suo punto di vista, andando un po' oltre il fattore economico: "La Yamaha mi ha mostrato questo nuovo approccio e questa mentalità aggressiva. Sulla base di quello che ho visto negli ultimi mesi, le cose possono cambiare. Non avremo risultati incredibili, ma credo di più nel lungo termine".
Insomma, non che uno stipendio del genere non possa essere un motivo più che valido ma quello che ha convinto è il progetto. Anche perché Quartararo ha aggiunto una dichiarazione un po' criptica ma interessante: "Ci sono cose riservate che mi hanno fatto prendere la decisione. Non è stato facile perché c'erano altre opzioni. Non tutto avverrà subito, ma vedremo in futuro".
Quali siano queste "cose riservate" o confidenziali, ovviamente, non lo sappiamo, ma è evidente che se Yamaha è disposta a investire tanto su un pilota giovane come lui (ha solo 25 anni) che negli ultimi tre anni ha portato a casa un primo e secondo posto nella classifica mondiale possiamo facilmente immaginare quanto sia disposta a mettere in campo per sviluppare una moto vincente. Soprattutto però, queste "cose riservate" sembrano puntare all'arrivo di un team satellite, per il quale il primo indiziato dovrebbe essere il Team Pertamina Enduro VR46, di cui Lin Jarvis ha già parlato a più riprese.
Per il resto Yamaha poteva permettersi di perdere un pilota come Fabio? La risposta è assolutamente no. Per risalire la china in cui sono scivolate le case giapponesi e per le caratteristiche delle MotoGP attuali era assolutamente necessario tenersi stretto un pilota di punta, e avendolo già in casa sarebbe stata follia farlo andare altrove. Insomma, avere la certezza di poter contare su "un numero dieci" di caratura mondiale era fondamentale per consentire ai giapponesi di poter tornare a vincere. Non oggi e neanche domani, come ha dichiarato Quartararo, ma poter lavorare senza pensieri e in un’unica direzione fino al 2026 era fondamentale, forse più per la casa di Iwata che per il pilota.