“Sì, abbiamo mischiato un paio di film”, scrive Cristian Massa, Communication Director di Gresini Racing, sotto alla locandina che vede Marc Marquez interpretareThe Martian - Il Sopravvissuto per celebrare il GP delle Americhe ad Austin, in Texas. Marc prende il posto di Matt Damon e diventa un problema (per tutti gli altri) in quello che, dopo il Sachsenring, è il circuito in cui ha vinto di più. Al COTA Marc Marquez ci ha vinto per sette volte, tutte in MotoGP, l’ultima nel 2021. Nel 2022 si è dovuto accontentare di un sesto posto - a causa di un errore nella strategia in partenza - mentre lo scorso anno ha visto vincere dal divano la Honda di Alex Rins, cosa che secondo i più maliziosi l’ha portato a esagerare verso metà stagione alla ricerca disperata di un risultato.
Inutile dire che ora, con una moto che funziona e condizioni fisiche che gli mancavano dal 2019, Marc Marquez arriverà per vincere la Sprint del sabato e la gara della domenica, o almeno questo è quello che è ognuno si aspetta. Qui, per la prima volta dopo tanto tempo, è lui il grande favorito, l’uomo a cui prendere la scia in qualifica e le indicazioni dalla telemetria. La sensazione è che lui, Marc, sa di avere una grossa occasione e proverà a sfruttarla fino in fondo, esattamente come fece lo scorso anno in Germania: spingere sempre, il più possibile, senza compromessi.
Così il GP delle Americhe ad Austin diventa fondamentale per il sottile gioco psicologico e di equilibri che si sta consumando in Ducati tra i piloti del team ufficiale e i due principali aspiranti alla sella di Enea Bastianini. Tutti, a partire da Pecco Bagnaia - che in Texas è sempre andato forte e vorrà imporre ancora il suo numero uno - vorranno mettersi davanti a Marc. Lui farà l’impossibile per impedirlo. E poi c’è la nuova, meravigliosa storia di Pedro Acosta, un altro abbastanza furbo da capire che battere Marquez al COTA sarebbe come umiliare Bud Spencer in una gara di schiaffi. In un gioco duro come la MotoGP, mettere dietro Marc Marquez ad Austin è una spilla da mettere sul petto.
Speriamo solo che nessuno si faccia troppo male.