Si è parlato tanto della vittoria di Federico Cinà, 17 anni from Palermo, su Francisco Comesana al primo turno di Miami. Si è detto che è stato il secondo tennista italiano minorenne a vincere all'esordio assoluto in un mille. Si è detto che l'anno scorso a Wimbledon aveva fatto da sparring partner a Lorenzo Musetti sul Centrale, si è ripetuto più volte che il padre del giovanissimo Cinà, Francesco, allenava Roberta Vinci quando la tarantina batté Serena Williams nella semifinale degli US Open 2015. Si è sottolineato come Federico, in quei giorni, a soli otto anni, respirasse l'atmosfera di una finale Slam seduto nel box tecnico dell'Arthur Ashe Stadium. Si è discusso un po' meno del tennis di questo ragazzo, che è emerso in maniera sorprendente e cristallina non tanto nel match vinto con Comesana (una partita sporcata dai falli dell'argentino e dai problemi fisici di Federico nel terzo set), quanto più nella sconfitta subita al secondo turno da Grigor Dimitrov, ex numero tre del mondo.
Sul tabellone del campo 5 di Miami è stato scritto 6-1 6-4 in favore del bulgaro in poco più di un'ora di gioco, ma il punteggio non ha detto la verità su una partita che è stata di altissimo livello tecnico: pochissimi gratuiti da parte di entrambi, tanti punti spettacolari, tanti serve and volley, una pulizia nei colpi e una naturalezza nei gesti piuttosto rara nel tennis moderno. Se parliamo di Dimitrov, ovviamente, scopriamo l'acqua calda: rovescio filante ad una mano, dritto pesante e comprensivo di tutta la gamma di rotazioni immaginabili, polso vellutato, movenze che risaputamente ricordano come nessun altro quelle di Roger Federer.

La notizia è che, dal punto di vista tecnico, Federico Cinà non è stato da meno. Chiaro, è sceso in campo con meno scioltezza del solito (riscontrabile in una percentuale della prima di servizio inferiore al 40% nel set inaugurale), contro un Dimitrov in giornata che ha concesso le briciole. Eppure nel secondo parziale ha rotto il fiato, lasciato andare il braccio e regalato al pubblico una mezz'ora di grande tennis: almeno due stop volley che meriterebbero di finire tra i punti più belli della prima settimana del Masters 1000 della Florida, sgasate di dritto che hanno lasciato immobile Grigor, il quale è stato costretto a spolverare le righe e compiere salvataggi in tweener per conquistarsi la palla break sul quattro pari e andare a servire per il match.
Laura Golarsa, ex numero 39 del mondo e oggi commentatrice tecnica per Sky, ha detto in telecronaca che il dritto di Cinà somiglia per stabilità e dinamica del movimento a quello di Juan Martín del Potro, colpo con cui l'argentino ha disseminato solchi sui campi da tennis di mezzo mondo. Sempre Laura, che è un'enciclopedia del tennis, ha sottolineato come sia rimasta sorpresa dal servizio del siciliano: solitamente gli junior tirano una seconda di servizio troppo distante dalla prima per velocità ed efficacia, Cinà sotto questo punto di vista è maturo come se avesse sempre giocato nel circuito ATP. Forse il segreto è racchiuso qui: Federico frequenta il tennis dei grandi da quando aveva cinque anni e, adesso che il tennis dei grandi si è finalmente accorto di lui, non c' è motivo di essere timidi.
