Quarantatré anni e la grinta di un rookie, Fernando Alonso è ormai uno dei piloti più anziani in griglia. Questo dato però viene spesso dimenticato perché lo spagnolo è ancora uno dei competitor più performanti in griglia, soprattutto dal momento in cui si ritrova al volante di una monoposto che effettivamente è performante. Basta pensare alla stagione del 2023, quando la sua Aston Martin gli permetteva di lottare al passo di Max Verstappen e dell’astronave che era la Red Bull al tempo. Oggi però la situazione è ben diversa a Silverstone e il due volte campione del mondo è tornato a parlare del suo futuro: quand’è che si capisce che è arrivato il momento di appendere il casco al chiodo?

“Mi sono già preso una pausa dalla Formula 1, nel 2018, e sono tornato perché ne avevo bisogno. Quindi la prossima volta che la lascerò dovrò essere al 100% sicuro. Ho quarantatré anni e la prima gara l’ho fatta a tre, questo vuol dire che per quarant’anni ho avuto un volante in mano” ha raccontato lo spagnolo come riportato da Racing News 365. Ormai sette anni fa, il due volte campione del mondo salutava la Formula 1 dopo delle stagioni particolarmente deludenti per iniziare a correre tra WEC e Indycar, correndo la 24h di Le Mans, la Indy 500 e vincendo, addirittura, la Dakar. Delle esperienze iconiche che però hanno comunque riportato lo spagnolo al mondiale. Una volta iniziata l’avventura con Aston Martin poi, per Alonso sembravano non esserci più dubbi. “Il prossimo anno però sarà importante, decisivo. Non sarà l’ultimo però, almeno credo. Dovrò vedere quanto sarò motivato e come inizierà la stagione, ogni volta è diverso e sono tantissimi i fattori che influenzano la cosa - dalla famiglia alla preparazione atletica” ha spiegato Alonso.

Ancora almeno un anno (molto probabilmente due) di Gran Premi per Fernando Alonso. In primis per la passione che ancora lo lega profondamente a questo sport e allo stile di vita che ne deriva. Ma anche perché, da quest'anno, in Aston Martin è attivo un nome che potrebbe cambiare le carte in tavola: Adrian Newey. Il maestro dell’ingegneria in Formula 1, artefice dei successi Red Bull, ha salutato Milton Keynes per iniziare una nuova avventura proprio a Silverstone. Il suo ingresso nel team rappresenta un colpo da maestro per Lawrence Stroll, che ha aggiunto un asset tecnico di prim’ordine alla sua squadra. Tuttavia, sarà necessario attendere ancora un po’ prima di vederne i frutti in pista. Newey ha infatti chiarito che la monoposto del prossimo anno non sarà automaticamente vincente, a meno che il team non inizi a lavorare con la massima determinazione. Una provocazione? Forse. Una frecciatina? Anche. Ma di certo un messaggio forte e chiaro, che sembra aver già smosso qualcosa all’interno della struttura tecnica.
Nelle ultime due gare, l’Aston Martin ha mostrato piccoli segnali di miglioramento, riuscendo a trovare un pizzico di passo in più. Ma il cammino verso una monoposto realmente competitiva è ancora lungo. Il prossimo appuntamento in calendario è il Gran Premio del Canada, una sorta di gara di casa per il team, considerando che Lawrence Stroll - e ovviamente anche suo figlio Lance - sono canadesi. Un’occasione simbolica per provare a fare un passo in avanti, con Fernandone sempre lì, pronto a dare tutto. Perché se c'è una cosa che Alonso ha imparato dal suo "finto ritiro", è che quando si sceglie di restare, bisogna farlo con fame. E lui, di fame, ne ha ancora parecchia.

