Aveva iniziato bene, ma poi ha chiuso male, tanto. Si può descrivere così la prima giornata di Ferrari a Barcellona, che se nelle FP1 aveva stupito, soprattutto sul passo gara, in FP2 non si è confermata, con sia Charles Leclerc che Lewis Hamilton in grande difficoltà nel gestire la SF-25. “Non sono da nessuna parte” ha detto via radio il monegasco al termine della seconda sessione, mentre altrettanto eloquente è stato il commento di Sir Lewis, che ancor prima dello scadere dei sessanta minuti aveva affermato al muretto box “Questa macchina è inguidabile”.

Un cambio radicale, che ha riportato tutti con i piedi per terra. Non c’è direttiva che tenga per questa Ferrari, perché basta un minimo cambio ad alterarne le prestazioni, costringendo piloti e squadra a inseguire. “Non è stato divertente. È un posto bellissimo, il tempo è fantastico, ma no… Non è stata una bella giornata” ha poi aggiunto Hamilton, quasi in difficoltà nel commentare quanto visto in pista. “Non direi che in questo momento è una questione di motivazioni, bisogna solo tenere la testa bassa e continuare a lavorare. Non bisogna mollare. Bisogna andare avanti, continuare a spingere, concentrarsi sulla risoluzione dei problemi”. È deluso, soprattutto dopo aver iniziato il fine settimana come mai quest’anno, peraltro su una pista che l’ha visto vincere per ben sei volte.
Chi invece è sembrato più positivo, nonostante i commenti a caldo, è stato Charles Leclerc, fiducioso di poter fare un passo in avanti e tornare a sorridere, come al termine della mattinata: “Fa davvero molto caldo, e questo ha reso la pista insidiosa: il grip non è come lo vorremmo, ma non è andata così male. Onestamente è stato un po' più positivo di quanto ci aspettavamo venendo qui. Quindi bene. C’è ancora della prestazione da estrarre dalla macchina e contiamo di riuscire a farlo in qualifica”. Toccherà lavorare, tanto, sia in pista che al simulatore di Maranello, perché la concorrenza è vicinissima e non ci si può permettere alcun passo falso, anche se quanto visto sembra quasi non sorprendere più.

Al termine della giornata però, al Montmelò ci sono anche delle certezze, perché se McLaren ha confermato di non pagare l’introduzione della direttiva sulle ali “anti-flessibilità”, chiudendo in testa sia la prima che la seconda sessione, Red Bull continua a godersi un Verstappen in versione “super Max”. È l’unico a infastidire i papaya, mettendosi costantemente alle loro spalle, confermando ancora una volta di essere il mattatore di questa Formula 1. Non appena la sua RB21 gli concede la minima possibilità ecco che si fa ingombrante, pronto a rovinare i piani di chi, sulla carta, avrebbe dovuto dominare. E se sul giro secco insegue, nei i long-run effettuati lo scenario è diverso, perché seppur di pochissimo, il migliore è stato lui. Una minaccia, e McLaren lo sa bene: servirà mettere entrambe le vetture in prima fila, cosa che finora è accaduta solo a Melbourne, perché altrimenti il rischio è che succeda esattamente quanto visto a Imola. Max è carico, oltre che impaziente di riscendere in pista, perché al Montmelò è in cerca di una nuova impresa.

Più in difficoltà rispetto alla Red Bull è invece sembrata Mercedes, con un trend però opposto a quello della Scuderia: male in Fp1, con sia Russell che Antonelli fuori dalla top-10, mentre meglio nelle Fp2. E quella del sabato sarà una giornata importante soprattutto Kimi, che dopo due gare complicate è chiamato a riscattarsi. Barcellona non mente, e i riscontri delle qualifiche saranno cruciali per tutti, non solo per la gara.
