La voce circolava da tempo nei corridoi dei paddock di MotoGP e SBK, faceva la spola tra Turchia e Europa, collegava indirettamente Germania e Giappone. Poi in mattinata, proprio il sito turco metaetkinlik.com, ci ha consegnato una semi ufficialità. Kenan Sofuoglu, manager di Toprak Razgatlioglu, è stato intervistato in esclusiva, rilasciando una dichiarazione tanto sibillina quanto inequivocabile: "Abbiamo firmato un contratto che farà felici tutti". Il campione del mondo in carica della SBK, che aveva abbandonato il Team interno giappponese delle derivate di serie per compiere la sua (fin qui) più grande impresa sportiva portando BMW sul tetto del mondo al debutto, sembra ormai a pochi centimetri dall'effettuare il grande passo: sbarcare in MotoGP, rivestendosi di blu Iwata.
Toprak esordirebbe in top class nel 2026, tra una manciata di mesi quindi, trovando posto del Team Pramac di Paolo Campinoti (quasi un anno fa parlavamo di questa possibilità). A fargli spazio dovrebbe essere Jack Miller che, al contrario di Miguel Oliveira, non ha un contratto biennale sottomano. Ripensando ad un passato nemmeno troppo lontano, questa svolta di mercato fa sorridere: nel 2022 Razgatlioglu effettuò un primo test ad Aragon con la M1 ma veniva frenato dal maltempo, nella primavera del 2023 la Yamaha apparecchiò un secondo tentativo a Jerez, che il turco abbandonò anzitempo per mancanza di pneumatici adeguati, disguido che di fatto portò alla rottura tra l'entourage del pilota e la dirigenza sportiva della Casa giapponese. Un mese dopo Toprak firmò con il Team ufficiale BMW SBK che in quel momento vedeva a stento la top five, un anno più tardi con la moto tedesca sarebbe balzato in cima alla classifica del Mondiale delle derivate di serie, restandoci fino alla fine del 2024. Al termine di questo 2025 che lo vede ancora in piena lotta per il titolo, - contesogli da Nicolò Bulega - Razgatlioglu potrebbe suggellare una montagna russa degna della sua anima funambolica: il salto in MotoGP con la Yamaha M1, dopo quell'addio amaro riservato alla ex R1, sembrava utopia fino a due anni fa.
Invece le corse ci insegnano nuovamente che gli eventi più impensabili possono allinearsi a tempo record. La carriera di Toprak, che appariva destinato a diventare simbolo e riferimento fisso di un'era della SBK, subirà lo scossone che lui forse si augurava di ricevere qualche anno fa. Adesso, però, il contesto è più maturo: il turco nelle derivate di serie ha definitivamente dimostrato che il suo talento prescinde dal mezzo tecnico, mentre in MotoGP la Yamaha ha appena ricominciato a scuotersi dal fango della crisi tecnica. Il grande salto avverebbe quindi senza rimpianti da una parte, con più certezze di progresso e di prospettive rosee dall'altra. Le cose, a volte, si mettono a posto (quasi) da sole. "Quasi" perché l'ufficialità ancora manca.