Entusiasmo, ma anche tantissime difficoltà, molte più del previsto. Si riassumono così i primi sette mesi di Lewis Hamilton con la Ferrari, ben lontani dal clamore e dalle aspettative che lo avevano accompagnato a Maranello. Tutto era iniziato nel migliore dei modi finché, però, non è stata la pista a dare il proprio responso: Sir Lewis non è quasi mai riuscito ad andare oltre i limiti della SF-25, cosa che invece è riuscita, spesso, a Charles Leclerc. E i numeri parlano chiaro: 10 a 4 a favore del monegasco in qualifica e, senza considerare la doppia squalifica in Cina, 12 a 2 in gara.

Charles si è preso la Ferrari, per l’ennesima volta nelle sue sette stagioni con il Cavallino Rampante, mentre Hamilton insegue, più a fatica del previsto. Non è stato un inizio semplice, con anche la necessità di adattarsi a un metodo di lavoro e una cultura estremamente diversi da quelli di McLaren e Mercedes, le squadre con cui ha fatto la storia. Eppure, c’è qualcuno che sul sette volte campione del Mondo non smette di puntare, convinto che, continuando a lavorare, il trend possa essere invertito: “Lewis vuole battere Charles, sta facendo uno sforzo enorme. Sta lavorando molto duramente, ma la macchina non è di suo gradimento” ha raccontato Juan Pablo Montoya ad AS Colombia. “Gli ingegneri stanno iniziando a capire, ma non hanno ancora compreso appieno quanto sia difficile guidare questa vettura”.
Ed è proprio la SF-25 a limitare Hamilton secondo Juancho - uno dei tanti rivali che si sono scontrati contro la Ferrari nell’epoca di Michael Schumacher -, soprattutto nel confronto con il compagno di box: “Charles sembra molto veloce perché sa gestire il comportamento della vettura. Penso che, man mano che la Ferrari adatterà la vettura allo stile di Lewis e lui si sentirà più a suo agio, la vita diventerà più difficile per Charles. Finora non è stato troppo difficile per lui, ma vedremo”.

È convinto, dopo che già in passato aveva suggerito a Ferrari di allineare la vettura alle esigenze di Sir Lewis per fare un ulteriore step in avanti. Il colombiano, peraltro tornato in pianta stabile nel paddock del circus vista la presenza del figlio Sebastian in F2 con Prema, non è però l’unico sicuro delle possibilità di Hamilton di tornare a vincere, perché al termine dell’ultimo GP corso in Ungheria ad essere chiaro era stato, ancora una volta, anche Toto Wolff: “Se penso che Lewis possa ancora sognare di vincere l’ottavo titolo iridato? Sì” aveva affermato il boss delle Frecce d’Argento in conferenza stampa, tendendo la mano al suo ex pilota dopo le dichiarazioni shock del sabato - “Sono inutile. Credo che la Ferrari dovrebbe cambiare pilota”-.“Con un’auto con la quale sente fiducia assolutamente sì, sia lui che noi della Mercedes evidentemente non abbiamo ben digerito questo regolamento basato sull’effetto suolo. Entrambi abbiamo una gran voglia di rivincita e, dal prossimo anno quando tutto cambierà, sarà fondamentale essere intelligenti e trovare la maniera di guidare migliore per risparmiare energia. Credo che possa essere assolutamente nelle corde di Hamilton”.
Un rapporto che ha resistito anche all’addio più chiacchierato delle ultime stagioni in F1, con l’austriaco che tante volte nel corso di queste prime 13 gare ha preso le difese di Hamilton. Con l’avvento del 2026 tutto può cambiare per davvero, ma prima c’è bisogno di una reazione perché finora il bilancio è negativo, oltre che deludente.

