L’ha toccato? Non l’ha toccato? Ma l’ha toccato abbastanza da provocarne la caduta o Bulega è comunque finito sulla ghiaia per un suo errore? In meno di 48 ore si è detto di tutto. Di tutto davvero, compreso tirare fuori dichiarazioni false messe in bocca a un pilota che non ha detto mezza parola che sia mezza dopo il sabato del WDW a Misano. Adesso, però, a tagliare corto ci ha pensato Ducati, con un comunicato a commento del WDW 2024 in cui mette nero su bianco che il contatto c’è stato e che per via di quel contatto Nicolò Bulega ha perso il podio in favore del futuro pilota del Team Lenovo in MotoGP.
Nessun commento, nulla da aggiungere, solo la chiara volontà di fugare ogni dubbio, soprattutto dopo le dichiarazioni inventate messe in bocca a Bulega e circolate sui social. In Ducati sapevano benissimo che schierare i migliori piloti con moto tutte uguali avrebbe potuto portare anche a qualche incidente e non c’è troppo di più da stare a dire. Anche perché il WDW è stato un successo pazzesco, la Race of Champions è stata forse la gara più bella di un’intera stagione di mondiali veri tra MotoGP e Superbike e voler discutere ancora di quell’episodio rischia di risultare ingiusto oltre che stucchevole.
Ciò su cui vale la pena soffermarsi, piuttosto, è ciò che la Race of Champions ha detto. E è esattamente ciò che ha fatto l’amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali, nello stesso comunicato stampa. “Abbiamo vissuto uno spettacolo unico al mondo come la Lenovo Race of Champions – ha scritto - Le prestazioni raggiunte dalla nuova Panigale V4 sono davvero incredibili: il giro più veloce in qualifica è stato a soli tre secondi dal record della pista della MotoGP, che appartiene a Francesco Bagnaia. Altrettanto incredibile è stata proprio la grinta con cui Pecco ha dimostrato ancora una volta di essere il migliore, in una gara dove tutti avevano esattamente la stessa moto”. Ecco, al di là di Marquez, Bulega e tutto quello che si può dire, la vera sentenza definitiva del WDW è una sola: Pecco Bagnaia è il migliore. E chi ancora non vuole vederlo merita il sospetto della malafede.
Dalla sua, però, il campione del mondo sembra non curarsene più di troppo. E anche in una recente intervista a TNT Sport ha chiarito che l’unica cosa che gli interessa è vincere ancora, non tanto per convincere i suoi detrattori, ma per appagare quella fame da campione che lo accompagna anche dopo aver vinto già tanto. Con la sfida del prossimo anno, quando avrà nello stesso box proprio Marc Marquez, che sembra non preoccuparlo affatto. “I giochi di pressione psicologica non serviranno a niente con me – ha tuonato – A livello mentale mi sento fortissimo, anzi sento proprio che quello è il mio punto forte”.